Draghi: conferenza stampa di fine anno. "Governo avanti a prescindere da chi ci sarà"

Il premier a Palazzo Chigi: "Green pass, ipotesi riduzione validità. I vaccini miglior difesa dal Covid, funzionano anche contro le varianti. Non esclusa applicazione del tampone". E poi: "Sono un nonno al servizio delle istituzioni. L'Italia ha tutto per tornare a crescere"

Roma, 22 dicembre 2021 - "Il vaccino resta lo strumento di difesa migliore dal Covid". Con queste parole il premier Mario Draghi ha aperto la conferenza stampa di fine anno, lanciando un nuovo invito a vaccinarsi e a fare la terza dose, dopo l'intervento di apertura del presidente dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, che ha chiesto "maggiore protezione" per la categoria dei giornalisti, "più volte bersaglio" nell'epoca della pandemia. "Il governo andrà avanti indipendentemente da chi ci sarà", ha rassicurato il premier rispondendo alla domanda di una giornalista di Qn, e si è definito "un nonno al servizio delle istituzioni".

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Sommario

"Vaccino funziona contro le varianti"

"Grazie per quel che fate per la democrazia e la libertà", ha risposto a Bartoli il presidente del Consiglio, che poi ha iniziato a parlare della lotta al Covid. "Abbiamo sommistrato 15,6 milioni di terze dosi e raggiunto 3/4 della popolazione, perciò invito tutti a continuare a vaccinarsi e fare la terza dose, questa è la priorità". "Il vaccino funziona anche contro le varianti", ha sostenuto il premier, che ha aggiunto: "I tre quarti dei decessi sono tra non vaccinati".

"E la campagna vaccinale è stata essenziale per l'economia che quest'anno crescerà oltre del 6% dopo un calo di quasi il 9% dello scorso anno. È ripartita l'occupazione (500 mila posti) anche se è vero che molta occupazione è a tempo determinato. Ma l'aumento c'è stato. Benefici anche sui conti pubblici e il rapporto debito/pil inizierà a scendere già da quest'anno", sono i dati forniti da Draghi. 

Bollettino Covid del 22 dicembre

"Green pass, valutiamo riduzione durata"

Domani alla cabina di regia a Palazzo Chigi si discuterà sicuramente della riduzione dei tempi di validità del Green pass, diventato uno strumento di libertà, la convinzione del premier. 

Mascherine all'aperto e tamponi ai vaccinati

Alla cabina di regia si discuterà anche di "mascherine anche all'aperto, oggi son previste in caso di grandi assembramenti", dell'uso "di mascherine FFp2, in particolare in certi ambienti chiusi". E "non è esclusa l'applicazione del tampone" perché "c'è un periodo nel green pass in cui la protezione delle prime due dosi decresce e la terza non è ancora stata fatta. In quel periodo è utile il tampone". "tutti sistemi per cercare di rallentare la diffusione del virus", ha spiegato il premier.

Obbligo mascherine Ffp2 al chiuso, eliminazione dei test antigenici come mezzo per ottenere il green pass e ritorno massiccio allo smart working nella pubblica amministrazione: "sono tutti e tre temi che saranno in discussione nella cabina regia di domani", ha sottolineato.

Obbligo vaccinale sullo sfondo

L'obbligo vaccinale resta sempre sullo sfondo, non è mai stato escluso. "Oggi lo valuteremo. Valuteremo se estenderlo ad altre categorie", ha aggiunto il premier. "Se i dati continuano a peggiorare l'obbligo vaccinale sarà oggetto di discussione in tempi brevissimi". Non è sul tavolo invece, al momento, il lockdown per i non vaccinati.

Scuola e dad

"Non allungheremo il calendario delle vacanze di Natale", è stato netto il capo del governo mettendo la parola 'fine' all'ipotesi lanciata dall'infettivologo Massimo Galli. Sul tema della scuola "occorre prendere precauzioni, la prima cosa da fare è uno screening negli istituti, e su questo Figliolo si è messo al lavoro, poi serve il testing e la vaccinazione di tutti, e anche dei bambini oggi". "Tutto questo è necessario per difendere la normalità raggiunta".

"Sono un nonno al servizio delle istituzioni"

Rispondendo a una domanda sul futuro immediato, il premier ha affermato: "Fondamentale per l'azione di Governo è stato il sostegno delle forze politiche, i miei destini personali non contano assolutamente niente. Io non ho particolari aspirazioni di un tipo o dell'altro, sono un uomo o, se volete, un nonno al servizio delle istituzioni. Quindi la responsabilità della decisione è interamente nelle mani delle forze politiche, quelle che hanno permesso a questo governo di agire, non è nelle mani di individui. Sarebbe veramente un fare offesa all'Italia, che è molto di più di persone individuali". "Questo Governo - ha affermato in un altro passaggio - è nato chiamato dal Presidente della Repubblica: ha fatto tutto o comunque molto di quello che era stato chiamato per fare, tutti noi abbiamo speso tutti noi stessi". Precedentemente, Draghi aveva enumerato gli obiettivi raggiunti su vaccini e Pnrr, aggiungendo: "Il Governo ha creato queste condizioni indipendentemente da chi ci sarà" alla sua guida. "L'importante - ha aggiunto - è che il Governo sia sostenuto da una maggioranza come quella che ha sostenuto questo Governo, ed è la più ampia possibile". 

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Superbonus

Il premier ha poi virato sull'economia definendo il "superbonus una misura che ha dato molto beneficio, ma ha creato distorsioni e per questo il governo" era "riluttante ad una sua estensione", spiegando che poi "il Parlamento ha usato i fondi per l'azione parlamentare che potevano andare anche in altre direzioni, per estenderlo. Ma perché il governo non voleva? Per le distorsioni, con l'aumento straordinario dei prezzi delle componenti per fare le ristrutturazioni. Il risultato - ha spiegato - è che oggi un'unità di efficientamento energetico costa molto più di prima. L'altro aspetto è che ha incentivato moltissime frodi".

Crescita

Avere un debito pubblico oltre il 150% è stata "una riflessione che ha accompagnato tutta l'azione di governo fin dall'inizio. La risposta è che da un debito pubblico alto si esce con un crescita, equa e sostenibile, ma soprattutto forte cui il nostro paese non era più abituato" e "l'Italia ha tutto il necessario per tornare a crescere come prima". "Quest'anno - ha osservato - è stato un anno di grandi problemi e sfide ma gli italiani hanno reagito in maniera straordinaria" facendo ben capire "a quanto tengano alla stabilità politica". 

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Governo ed elezione del presidente della Repubblica

E poi i nodi politici, e le elezioni. Quello di una maggioranza che si spacchi nell'elezione del presidente della Repubblica "certamente è uno scenario da temere", sono state le parole del premier. "Avendo detto che ci vuole una maggioranza ampia anche più ampia della attuale perché l'azione di governo continui, è immaginabile una maggioranza che si spacchi sulla elezione del presidente della Repubblica e si ricomponga nel sostegno al governo? È la domanda che dobbiamo farci", ha sostenuto. 

"Abbiamo fatto un lavoro perché l'operato del governo continui indipendentemente da chi ci sarà", è la riflessione del premier.

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Eutanasia

Il premier si è espresso anche sul tema dell'eutanasia, dove "siamo nelle mani del Parlamento e della Costitizione, c'è una sentenza della Corte Costituzionale a cui va data attuazione". 

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