Giovedì 18 Aprile 2024

Di Battista: "Non vi fidate del Pd". Poi punzecchia Conte

Il pentastellato scrive su Facebook una lista di 8 punti che mette in guardia da Franceschini e Lagarde, senza risparmiare giornali e "nuovi ambientalisti"

Alessandro Di Battista (Imagoeconomica)

Alessandro Di Battista (Imagoeconomica)

Roma, 19 settembre 2019 - Alessandro Di Battista rompe il silenzio e verga una lista di "avvertimento" che affida ai social. Otto punti accomunati da un punto fermo: "non vi fidate". 

LA LISTA DI "WARNING" - "1. Non vi fidate del PD derenzizzato, ripeto, Renzi ci ha lasciato dentro decine di 'pali'. 2. Non vi fidate dei giornali che per la prima volta vi apparecchiano interviste più morbide. Il loro obiettivo è la "normalizzazione" del Movimento, come se aver lottato contro questo sistema fosse anormale. 3. Non vi fidate delle smielate parole di Franceschini. Franceschini vuole fare il Presidente della Repubblica e sta già in campagna elettorale parlamentare... 4. Non vi fidate delle false aperture del Pd sulla revoca delle concessioni ai Benetton. Salvini non ha voluto togliergli le concessioni per codardia e pavidità, il Pd cercherà di non farlo per contiguità. 5. Non vi fidate dell'Europa, e sia chiaro, io non sono affatto un anti-europeista, in cambio di un po' di flessibilità in più chiederanno all'Italia le ultime chiavi di casa rimaste. 6. Non vi fidate della Lagarde, chiedete ai disgraziati greci e argentini ciò che ha fatto... 7. Non vi fidate delle notizie che arrivano dal Medio Oriente, al contrario lavorate per la Pace. Ne va dell'interesse del popolo iraniano, saudita e yemenita e di quello di un mucchio di imprese italiane che hanno sempre lavorato bene con Teheran. 8. Non vi fidate dei 'nuovi ambientalisti'. Costoro sono i più sporchi, sono quelli che reputano il rispetto dell'ambiente solo uno spazio politico da occupare o che vorrebbero far pagare la lotta all'inquinamento ai poveracci e non a chi inquina davvero".

IL MESSAGGIO PER CONTE - Di Battista riserva anche un messaggio a parte diretto al premier Giuseppe Conte. "Buongiorno Presidente!!! Ovvio che Renzi ambisce alle nomine ed era piuttosto chiaro che avrebbe fatto questa 'robetta' dopo aver incassato due ministri e un paio di sottosegretari. E che lo doveva fare prima? Diamine, io Renzi l'ho preso di petto (contribuendo insieme ad altri al suo declino) quando veniva descritto come De Gaulle perché non l'ho mai sopravvalutato, ma non l'ho neppure mai sottovalutato". E affonda: "Leggo - spiega - ma sono sempre le solite fonti di palazzo Chigi che non si sa mai se siano vere, che il premier sia rimasto allibito per la scelta di Renzi e che abbia pronunciato questa frase: 'Me lo doveva dire prima, Renzi vuole solo potere e nomine'".

"BATTAGLIE DA FUORI" - "Io, da fuori, farò le mie battaglie. Lo dico fin da subito. Non voglio destabilizzare nulla e nessuno, voglio solo esprimere le mie idee e sono sempre le stesse" Così Alessandro Di Battista torna in scena, rivendicando il suo ruolo di battitore libero. "Non ho la sfera di cristallo, semplicemente li conosco e oltretutto, forse, da fuori, si vedono le cose in modo più limpido" chiarisce. 

LA REPLICA DI MARCUCCI - "Il governo rischia di essere messo sotto scacco dalla furia di Di Battista e dall'area radicale del M5s" ha replicato il presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci. "Consiglierei al premier Conte e al ministro Di Maio - aggiunge - di tenere a bada i deliri di Di Battista, che sembra pronto a fare di tutto per rompere l'attuale maggioranza parlamentare". E ancora: "Chi nei giorni scorsi ha paventato rischi, nella realtà inesistenti, per la formazione del gruppo parlamentare Italia Viva, stia invece attento a quello che succede nel M5s", conclude l'esponente dem.