Giovedì 25 Aprile 2024

Di Battista: "Non mi candido alle europee. Migranti? Li porterei a Marsiglia"

A "Che tempo che fa" l'ex deputato di M5S difende Toninelli e Di Maio. Sull'immigrazione dice: "Serve incidente diplomatico con la Francia". Attacchi anche agli alleati del Carroccio

Di Battista da Fazio (Lapresse)

Di Battista da Fazio (Lapresse)

Roma, 20 gennaio 2019 - Alessandro Di Battista approfitta della vetrina di "Che tempo che fa" su Rai 1 per ribadire: "Non ho intenzione di candidarmi alle Europee, vedo che si può incidere anche da fuori, ho un rapporto stretto con Luigi" che è un premier di 32 anni e "c'è anche molta invidia nei suoi confronti". L'ex deputato di M5S, dopo il suo lungo viaggio negli Stati Uniti e in America latina, andrà in India. E' lui stesso ha raccontarlo a Fabio Fazio: "Bollywood è una potenzia enorme. Si sono comprati l'Ilva. Se l'Europa non si unisce, ci fanno il mazzo".

M5S: BRAVI E INVIDIATI - Di Battista comunque non rinuncia a fare campagna elettorale per i suoi: "Questi mesi di governo sono stati molto complicati e molto difficili, il reddito di cittadinanza mi ha molto esaltato. Tra le cose complicate ci sono state forse un po' di gaffe nelle comunicazioni, Toninelli è stato massacrato dal sistema mediatico e secondo me dietro c'è la mano dei Benetton, dopo quello che è successo a Genova". Dibba assicura: "Toninelli è il miglior ministro insieme a Di Maio, di questo governo". E sull'amico Di Maio: "Con Luigi c'è un rapporto stretto e siamo d'accordo su molte cose. Vedo però che c'è molta invidia nei suoi confronti".

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TAV INUTILE, GIA' TANGENTI - Per Di Battista la "è la più grossa sciocchezza che possa fare questo Paese:non si possono spendere 20 miliardi di euro quando occorrono infrastrutture che servono ai cittadini al Nord, al Centro e al Sud". Quindi ripete: "la Tav non si farà mai". Poi azzarda un giudizio e un sospetto legato a "intercettazioni di 'ndranghetisti per le quali, per come conosco il Paese, non si vuole uscire dalla Tav perchè qualcuno si è già steccato (diviso o spartito, ndr) delle tangenti, che ai tempi attuali hanno la forma più elegante delle consulenze". 

EUROPEE, RIBALTONE GOVERNO NON SCONTATO - "I sondaggi lasciano il tempo che trovano: io consiglio di guardarli poco", è il commento dell'ex deputato grillino alla domanda su cosa possa succedere al governo dopo le europee considerata la crescita della Lega afferma: "non è scontato che ci sia un ribaltamento delle forze che formano il governo". M5S non snobba le elezioni europee: "Fino ad oggi l'Europa non si è mai unita, era un consesso di burocrati. Se il M5S odiasse l'Europa, non si presenterebbe alle Europee. Quando non c'erano le Province, non ai alle provinciali non c'eravamo". Le priorità arrivati a Bruxelles saranno che l'Europarlamento deve avere più potere; l'Ue deve avere un seggio permanente al Consiglio di Sicurezza dell'Onu; si deve intervenire sui "costi ridicoli su questa istituzione".

GILET GIALLI - "Ci sono molti dei gilet gialli che si battono per giuste cause e io sono con loro. Lo sostengo e sto dalla loro parte", Alessandro Di Battista parla delle violenze in Francia: "spesso la violenza è quella invisibile ed è altrettanto pericolosa". Poi rivendica: "In Italia si deve ringraziare il M5S se non sono successe le stesse cose". 

MIGRANTI? LI PORTEREI A MARSIGLIA - "Salverei le persone e le porterei a Marsiglia: finché non si creerà un incidente diplomatico con la Francia, non si risolverà nulla". Di Battista che poco prima aveva stracciato in diretta un facsimile di una banconota di Cfa, oggi citatissima, trasversalmente, come "moneta del neocolonialismo francese", attacca: "Qua succederà sempre che l'Italia sarà lasciata sola ad avere queste responsabilità". Poi in un certo senso sposa la politica del collega Salvini invitando a "valutare, ahimè, saranno frasi forti, se la presenza di alcune imbarcazioni che lanciano il messaggio 'salviamo chiunque' non favorisca, ahimè come in queste ultime ore, l'aumento di gommoni e bagnarole che prendono, partono, poi scuffiano (si capolvogono, ndr) e ci sono morti in mare". In Europa il dibattito "tutto centrato su cosa farà l'Italia" e dunque "clamorosamente sbagliato: occorre sapere e valutare chi ha le responsabilità, fermo restando che le vite umane si salvano come sono state regolarmente salvate in questi anni. La tragedia, immane, dei giorni scorsi è avvebuta negli ultimi 5 anni sotto tutti i governi. Che Letta le voleva far affogare quelle 350 persone? Assolutamente no, come non vogliono farlo Di Maio o Salvini. Ma si tratta di capire quale è la politica giusta affinchè i morti in mare diminuiscano e gli africano possano avere il diritto più importante, quello di stare a casa loro".

LEGA RESTITUISCA I 49 MILIONI - Detto questo niente sconti alla Lega. "Sì", il Carroccio deve restituire i 49 milioni di euro, perchè "questi soldi appartengono a me, a lei e agli elettori della Lega. Salvini poi non è resposnabili di quel furto, ma quei soldi appartengono alla collettività".