Mercoledì 24 Aprile 2024

Di Battista, il ritorno del frontman M5s. Sarà lui l'anti-Salvini duro e puro

Il pasionario del Movimento eredita il ruolo di Beppe Grillo

Alessandro Di Battista con la compagna e il figlio (Facebook)

Alessandro Di Battista con la compagna e il figlio (Facebook)

Roma, 27 dicembre 2018 - «Mi tocca tornare anche un po’ per difendermi dalle stronz... che scrivono su di me». Dalla vigilia di Natale, Alessandro Di Battista è di nuovo sul suolo patrio dopo aver percorso «16.718 chilometri in bus (più altri su varie imbarcazioni), con qualche chilo in meno, dopo aver visitato 9 paesi, scritto reportage, girato documentari, dopo aver vissuto per 7 mesi la vita che sognavamo per nostro figlio...».

Il rientro del ‘delfino’ di Beppe Grillo era atteso e annunciato dalla comunicazione grillina come una sorta di regalo di Natale per gli adepti, ma nella realtà è qualcosa di agognato più all’interno del Movimento che all’esterno, tra i militanti. «L’anti-Salvini» – così lo chiamano ormai all’interno dell’area di centrodestra, lontana dall’osservanza di rito leghista – è tornato per riprendersi appieno il ruolo di ‘condottiero’ e di ‘frontman’ del Movimento che un tempo fu di Grillo e che presto sarà tutto suo. Con la benedizione di Luigi Di Maio, «un fratello per me», dice di lui Di Battista, in una prossima divisione dei ruoli che vedrà il primo arringare le folle e l’altro nella veste istituzionale che ormai gli è propria.

Una divisione dei compiti che verrà trattata, nei dettagli, durante un «ritiro» postnatalizio in una località al momento sconosciuta, ma in Italia, dove si farà anche il punto sugli appuntamenti politici dei prossimi mesi, a partire dall’elaborazione della strategia in vista delle elezioni europee. 

Per Dibba, dunque, è previsto un ruolo di primo piano nella campagna elettorale di maggio. E reciterà a soggetto, vestendo i panni con i quali si sente più a suo agio, quelli – appunto – del frontman. Sarà l’animale da palcoscenico per risvegliare i grillini prigionieri del carisma di Matteo Salvini. Lo farà, a quanto sembra, già a partire da Capodanno, quando il binomio Di Maio-Di Battista andrà in scena in un videomessaggio: loro al posto di Beppe Grillo, che in passato ha sempre fatto il suo personalissimo discorso alla nazione. 

Un video che darà il via ufficiale alla campagna elettorale per le Europee, la cosiddetta «fase due» del M5S, che prevede un ritorno alle piazze per riavvicinare gli attivisti che si sono allontanati in dissenso alla linea del governo. Una «fase due» le cui conseguenze potrebbero essere significative: riuscirà a reggere l’alleanza di governo con due partiti, Lega ovviamente compresa, che si faranno campagna contro?

Di Maio, subito dopo la Befana, sarà a Bruxelles per «posare la prima pietra» di quello che s’immagina potrà diventare il futuro eurogruppo del Movimento, ma soprattutto, il 15 gennaio, toccherà invece a Di Battista di tagliare il nastro per il varo di una battaglia ‘epocale’, quello della riforma costituzionale: riduzione del numero dei parlamentari, introduzione dei referendum propositivi senza quorum e, soprattutto, del vincolo di mandato, uno dei cavalli di battaglia grillini che, tuttavia, suscita già malumori, in particolare tra i dissidenti.