ALESSANDRO FARRUGGIA
Politica

Camera, deputata in lacrime: “Devastante scoprire che il mostro dorme accanto a te”

Il racconto di Daniela Morfino (M5s) in aula: "Ho subìto violenza”

La deputata del M5s, Daniela Morfino, si commuove alla Camera
La deputata del M5s, Daniela Morfino, si commuove alla Camera

“Questo argomento lo sento sulla mia pelle, questo drammatico problema l’ho vissuto in prima persona. Io conosco bene il dramma che vivono queste donne. È devastante subire abusi fisici e psichici da qualcuno che ami, e pensi che quel sentimento sia ricambiato. È devastante subire violenza dall’uomo che pensi di amare, che pensi ti ami sinceramente e poi scopri che, invece, è un mostro. Scopri che il mostro non dorme sotto il letto, il mostro dorme accanto a te". Con voce più volte rotta dall’emozione, anche non riuscendo a trattenere le lacrime, nell’aula di Montecitorio la deputata dei Cinque Stelle Daniela Morfino mette la sua esperienza personale sul tavolo e – annunciando che nonostante tutto voterà a favore al progetto di legge sulla violenza di genere e domestica, che è stato approvato – dice con forza che "il governo spreca una buona occasione per intervenire efficacemente".

Onorevole Morfino, le sue parole in aula hanno colpito tutti. “Il mostro dorme accanto a te“ racconta una terribile verità per molte donne. Che significa una esperienza del genere?

"È qualcosa che ti segna per sempre. Ogni giorno, in qualsiasi momento, il ricordo può riaffiorare e con esso il dolore che si porta dietro. Uscirne definitivamente è quasi impossibile, ma si può risorgere con una consapevolezza nuova se si è sostenuti e accompagnati in un percorso che dura tutta la vita".

Le denunce si moltiplicano, ma le donne continuano a morire. La rassegnazione non è una opzione, e allora, che fare?

"L’aumento delle denunce è un dato positivo, perché segnala un muro di omertà e di paura che mostra crepe sempre più ampie. Bisogna non arrendersi mai. Continuare a parlarne, continuare a denunciare, investire costantemente in prevenzione ed educazione. Puntare con decisione sul sostegno alla rete dei centri antiviolenza e sulla rieducazione degli uomini maltrattanti. E soprattutto denunciare, denunciare, denunciare. Garantendo alle donne che denunciano quella rete di protezione che quando manca rappresenta l’abisso più profondo in cui una madre, una figlia, una sorella possono trovarsi. Il meccanismo del codice rosso chiaramente non è abbastanza".

Lei ha detto che il governo non fa abbastanza: cosa servirebbe?

"Serve una azione a più livelli: prevenire, sostenere chi denuncia, punire chi commette violenza e offrire una rete di sostegno alle vittime. La repressione è fondamentale ma se non ci sono investimenti seri e di ampio respiro a sostegno della rete dei centri antiviolenza, del reinserimento delle vittime nel mondo lavorativo, saremo sempre qui a commentare dati allarmanti. E poi serve investire nella scuola e darle un ruolo da protagonista: è il momento di inserire tra gli insegnamenti l’educazione affettiva e sessuale".

È possibile che sulle violenze di genere possa crearsi una maggioranza bipartisan?

"Me lo auguro. Da parte del Movimento 5 Stelle c’è e ci sarà sempre totale apertura, perché la lotta alla violenza di genere non può conoscere divisioni di nessun tipo, tantomeno di natura ideologica o partitica. Ogni esperienza è per sua natura personale, e anche io mi sono sentita colpevolizzata, ma deve esser chiaro che questa è una battaglia di civiltà che ci riguarda tutti. Non è solo un discorso che riguarda le leggi. Serve una rivoluzione culturale che impedisca a chiunque di dire o anche solo di pensare “se l’è cercata” quando accade un episodio di violenza. Abbiamo davanti un percorso lungo, ma è un cammino che non possiamo che intraprendere tutti insieme".