Dl sicurezza bis, Viminale: "Onu pensi al Venezuela". Sea Watch, migranti sbarcati: bufera

Il ministero: "Decreto necessario, urgente, ineccepibile". Domani Consiglio dei ministri. E Di Maio: "Surreale che l'Onu commenti un decreto che non abbiamo ancora discusso"

Migranti a bordo della Sea Watch (Ansa)

Migranti a bordo della Sea Watch (Ansa)

Roma, 19 maggio 2019 - All'indomani della lettera dell'Onu, che critica aspramente il Decreto Sicurezza bis non ancora approvato ma fortemente voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, arriva la risposta del Viminale, che insiste nel considerare il dl "necessario, urgente e tecnicamente ineccepibile" e auspica che il decreto venga approvato dal Consiglio dei ministri di domani. Anche il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio interviene, per dire che "è surreale" l'intervento dell'Onu su un decreto non ancora discusso. E Salvini attacca l'Onu: "Fanno ridere". Poi in serata esplode il caso Sea Watch 3, infatti al contrario di quanto detto da Salvini i migranti sono stati fatti sbarcare a Lampedusa dalla Procura di Agrigento, perchè la nave è stata posta sotto sequestro. Un fatto che ha scatenato l'ira del vicepremier, che ha attaccato gli alleati M5S. La risposta non si è fatta attendere, ed è arrivata da Di Maio e Toninelli: "S'informi". Salvini ha poi aggiustato il tiro: "Se qualche procuratore vuole sostituirsi al governo o al Parlamento si candidi alle elezioni".

VIMINALE - ONU - Fonti del ministero dell'Interno sottolineano: "Il Viminale non ha sottovalutato la lettera dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani dell'Onu, soprattutto alla luce della competenza e dell'autorevolezza delle Nazioni Unite in materia. Autorevolezza testimoniata da alcuni Paesi membri dell'Onu come Turchia e Corea del Nord". Dal ministero di Matteo Salvini respingono dunque al mittente le accuse di violazione dei diritti umani augurandosi che "l'autorevole Onu dedichi le energie all'emergenza umanitaria in Venezuela, anziché fare campagna elettorale in Italia". Inoltre, aggiungono le fonti, "è singolare che l'Alto Commissariato per i Diritti Umani non si fosse mai accorto che la multa per chi favorisce l'ingresso non autorizzato di immigrati fosse già presente da tempo nell'ordinamento italiano (articolo 12 del Testo unico sull'immigrazione)". E il decreto Sicurezza Bis "aggiorna la norma". Una "svista", dicono al Viminale, che il ministero avrebbe "segnalato riservatamente agli autori della lettera, se solo l'Alto Commissariato l'avesse inviata prima al Viminale e poi, eventualmente, ai media e non viceversa".

SALVINI - ONU - "Un organismo internazionale che costa miliardi di euro ai contribuenti, che ha come membri la Corea del Nord e la Turchia, regimi totalitari, e viene a fare la morale sui diritti umani all'Italia, a Salvini per il decreto Sicurezza, fa ridere, è da 'Scherzi a parte", ha attaccato il vicepremier leghista Matteo Salvini.

DI MAIO - ONU -  A dar manforte all'alleato - nonostante gli ultimi tempi di scontro continuo -  interviene anche Luigi Di Maio. "A me sembra surreale che l'Onu commenti un decreto che non abbiamo ancora discusso in Consiglio dei Ministri e che io neanche ho letto nel suo testo ufficiale, da vice presidente del Consiglio - dice a margine di un appuntamento in provincia di Como - Siamo alla critica preventiva".

E sul caso Sea Watch: "Sono in questo momento in contatto con il premier, l'obiettivo è sempre lo stesso: prima di farli sbarcare e far scattare il regolamento di Dublino dobbiamo avere la garanzia che l'Europa prenda in carico dei migranti o resteranno solo in carico all'Italia". E continua:  "La nostra politica è efficace: prima dello sbarco vogliamo la certezza che la maggioranza vada in altri Paesi europei. Lo abbiamo fatto con la nave della marina militare e lo continueremo a fare". 

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BUFERA SEA WATCH 3 

I MIGRANTI SBARCANO A LAMPEDUSA - Intanto i migranti rimasti sulla Sea Watch sono stati fatti sbarcare. Anche se oggi il ministro dell'Interno Matteo Salvini aveva detto: "costi quello che costi, questo barcone non attracca e questi immigrati non scendono - ha aggiunto Salvini -. Vediamo, tira e molla. Adesso questi hanno chiesto alla Capitaneria di porto di prendere gli immigrati a bordo e farli imbarcare noi. Col piffero". Ma in serata una nave della Guardia di Finanza ha attraccato al porto di Lampedusa, con a bordo i naufraghi dopo il trasbordo dalla nave Sea Watch3. Le immagini sono state trasmesse dalla trasmissione Non è L'Arena su La7 dove il ministro dell'Interno, Matteo Salvini ha appreso in diretta dello sbarco avvenuto a sua insaputa e contro la sua volontà.  

SALVINI: MINISTRO CHE HA DATO L'OK NE RISPONDERA' AGLI ITALIANI - "Se qualche ministro ha dato l'autorizzazione a sbarcare gli immigrati ne risponderà davanti agli italiani, se qualcuno vuole aprire i porti e aiutare gli scafisti ne risponderà davanti agli italiani". Ha affermato il vicepremier alla vista delle immagini dello sbarco.

M5S: NESSUN NOSTRO MINISTRO - Nessun ministro del M5S ha aperto i porti. È quanto si apprende da fonti di governo del M5S in merito al trasbordo dei migranti della Sea Watch. 

DECISIONE DELLA PROCURA DI AGRIGENTO - E' stato il Procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, a decidere lo sbarco dei migranti, dopo aver disposto il sequestro probatorio della nave. "I migranti posti in salvo - ha fatto sapere il procuratore - saranno affidati a personale della Questura di Agrigento per la identificazione e per i necessari atti di polizia giudiziaria".   

DI MAIO: MAGISTRATURA INDIPENDENTE -  Luigi Di Maio: "Il sequestro lo esegue la magistratura quindi non credo sia un espediente" per far sbarcare i migranti a bordo "perché la magistratura è indipendente dal governo. Quando arrivano qui contattiamo i Paesi Ue e chiediamo la redistribuzione. Io credo che la politica delle redistribuzioni è l'unica strada che abbiamo per fronteggiare il fenomeno. Poi c'è il tema dei rimpatri che si devono fare". E aggiunge: "Non accetto che il ministro dell'Interno dice che se stanno sbarcando dalla Sea Watch è perché i ministri 5 Stelle hanno aperto i porti. La nave è stata sequestrata dalla magistratura e, quando c'è un sequestro, si fanno sbarcare obbligatoriamente le persone a bordo". E ancora: "Si legga le leggi dello Stato che lui rappresenta. Non accetto si accusi il Movimento sulla politica migratoria che noi abbiamo tenuto con rigore", Di Maio ha spiegato che il Movimento 5Stelle vuole le redistribuzioni dei migranti "che i suoi amici dell'Est Europa non vogliono", ha aggiunto Di Maio nel corso di un incontro a Milano.

TONINELLI: SALVINI S'INFORMI - "Porti chiusi a Seawatch come a tutte le navi che non rispettano le convenzioni internazionali. Salvini, se ha qualcosa da dirmi, me la dica in faccia. Non parli a sproposito del sottoscritto in Tv", fa sapere il ministro Toninelli in una nota. "E' evidente che l'epilogo della vicenda è legato al sequestro della nave da parte della magistratura, non serve un esperto per capirlo. Magari il ministro dell'Interno si informi prima di parlare. E trovi soluzioni vere sui rimpatri, non ancora avviati a distanza di un anno da quando, come titolare del Viminale, è il responsabile della sicurezza nazionale", aggiunge. 

MIT: SALVINI DOVEVA SAPERE - "La prefettura di Agrigento, come è ovvio che sia, era a conoscenza delle iniziative della procura, che stanno conducendo da una parte allo sbarco dei migranti a Lampedusa e dell'altra al prossimo attracco della Sea Watch, con tanto di sequestro probatorio, a Licata", precisano fonti del Ministero delle infrastrutture e trasporti, che puntualizzano: "Il ministro Salvini non sapeva? Sarebbe grave perché le prefetture fanno capo a lui. O ha fatto finta di non sapere? Forse sarebbe ancora più grave perché vuol dire che si è limitato a fare uno show da campagna elettorale in tv".

LE CHIESE EVANGELICHE - Il pastore Luca M. Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, ha fatto sapere di essere ponto ad ospitare parte dei migranti della Sea Watch 3. "Mettiamo a disposizione le nostre strutture di accoglienza in Italia e le relazioni con le chiese sorelle d'Europa per approntare un piano di ricollocazione in Europa di una quota dei migranti soccorsi dalla Sea Watch".