Giovedì 25 Aprile 2024

Decreto sicurezza, il Governo pone la fiducia. Salvini: "Così o non diventa legge"

Dopo il Senato, anche alla Camera serve il voto 'blindato'. E come contrappeso questa settimana andrà avanti il ddl Anticorruzione

Dl sicurezza, i parlamentari leghisti applaudono per la fiducia (Lapresse)

Dl sicurezza, i parlamentari leghisti applaudono per la fiducia (Lapresse)

Roma, 26 novembre 2018 - La notizia viene direttamente dal 'papà' del decreto sicurezza: domani il governo porrà la questione di fiducia. Dice Matteo Salvini: "Ci sono centinaia di emendamenti delle opposizioni, credo 500 o 600", dunque serve la fiducia perché "o viene approvato entro una settimana, oppure non diventa legge. Siccome ci abbiamo faticato per mesi ed è utile al Paese, a me interessa portarlo a casa". 

L'annuncio è stato salutato nell'Aula di Montecitorio da un applauso fragoroso della Lega e del M5S, mentre dai banchi del Pd si urlava 'vergogna, vergogna!'.

E così il leader leghista si prepara a passare all'incasso sul fronte della sicurezza, a lui molto caro.  Dopo la fiducia espressa da Palazzo Madama il 7 novembre, questo provvedimento verrà così approvato definitivamente in piena 'zona Cesarini': i 60 giorni di vigenza del decreto, scadono il 3 dicembre, e lo stesso Salvini aveva legato le sorti del governo alla sua approvazione.  Del resto l'aveva detto chiaro, Salvini, che se non avesse portato a casa questa riforma avrebbe fatto saltare il banco.

Intanto per il gioco dei pesi e contrappesi del governo gialloverde, questa settimana andrà avanti il ddl anticorruzione, norma 'bandiera' dei 5 stelle, che torna in primo piano dopo il capitombolo della maggioranza a Montecitorio, dove la settimana scorsa un plotone di franchi tiratori ha edulcorato il reato di peculato provocando un feroce scontro interno alla maggioranza.

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APPELLO A MATTARELLA - Gli studenti dell'Università di Torino chiedono al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare il Decreto Legge Sicurezza e Immigrazione. "L'abolizione della protezione umanitaria e il restringimento delle procedure di accoglienza - ha detto Teresa Piergiovanni, presidente del Consiglio degli Studenti - aumenteranno le aree di clandestinità funzionali allo sfruttamento dei migranti e delle migranti". Secondo gli studenti i migranti "saranno rinchiusi ancora più a lungo in spazi dove le tutele e i diritti umani sono sistematicamente violati. Per questi motivi e anche sulla base dei rilievi di costituzionalità formulati dal Consiglio Superiore della Magistratura da lei presieduto, le chiedo a nome della comunità studentesca che qui rappresento di non firmare il Decreto Legge Sicurezza e Immigrazione".

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