Rave party, Licia Ronzulli: "Stretta giusta, ma non si vada oltre. Forza Italia vigilerà"

La presidente dei senatori azzurri applaude il ministro Tajani: "Ha fatto bene ad opporsi alle intercettazioni dei ragazzi. Noi saremo sempre un baluardo contro il giustizialismo"

Roma, 3 novembre 2022 - È ormai un caso la stretta sui rave, per come è formulata la norma e per il rischio che possa essere usata anche per altro. Come fare chiarezza?

"Come ha chiarito il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, la norma non ha altro intento se non quello di intervenire contro i rave illegali che, è bene ricordarlo, si svolgono in situazioni di estrema pericolosità per i partecipanti stessi – punta a stemperare le polemiche Licia Ronzulli, capogruppo di Forza Italia al Senato –. Non c’è alcuna intenzione di limitare altre forme di aggregazione consentite dalla legge, ma era necessario un deterrente anche perché l’Italia, su questo argomento, non aveva una normativa adeguata".

Col decreto Rave centri sociali a rischio: arrivano i correttivi

Eppure, le riserve e le critiche non mancano. Saranno possibili correzioni in Parlamento?

"Certamente sì, come tutti i decreti legge anche questo dovrà essere convertito dal Parlamento e in questa fase sarà possibile apportare modifiche al testo. Non è immaginabile, come ha detto il vicepresidente del consiglio Antonio Tajani, che si intercettino indiscriminatamente i ragazzini o che i rave siano il cavallo di Troia per perseguire altri reati. Altra questione, più grave, è quella dei reati di droga: bisogna essere severi al contrario di quanto sostiene la sinistra".

Licia Ronzulli, 47 anni, capogruppo di Forza Italia al Senato
Licia Ronzulli, 47 anni, capogruppo di Forza Italia al Senato

Non sarebbe stato preferibile intervenire sulle emergenze sociali invece che sui rave o sul tetto al contante?

"Una cosa non esclude l’altra. Abbiamo ben chiare quali sono le emergenze del Paese e le difficoltà con cui si scontrano famiglie e imprese, a partire dal caro bollette, che devono trovare una risposta adeguata nella finanziaria alla quale si sta già lavorando. È chiaro che questa è e resta la priorità, ma è altrettanto evidente che lavorando esclusivamente a questo non si renderebbe un buon servizio a un paese in cui c’è davvero tanto da fare. La forza e la credibilità di un governo si misurano anche sulla sua capacità di rispondere contemporaneamente a svariate criticità, concentrandosi sulle urgenze, ma senza tralasciare il resto che pure impatta sulla quotidianità dei cittadini".

Assistiamo a un debutto all’insegna di spinte giustizialiste. E il tradizionale garantismo di Forza Italia non rischia di venire appannato?

"Per Forza Italia il garantismo è un valore, un modo di intendere e concepire il rapporto tra cittadino e giustizia. Abbiamo fatto tantissime battaglie, ottenendo anche risultati importanti, per una giustizia più efficace, veloce e realmente giusta. Questo impegno fa parte della nostra storia, è nel nostro dna e, quindi, non è barattabile in nessun caso. Vigileremo affinché non ci siano tendenze di senso opposto che la comunità di Forza Italia non comprenderebbe né accetterebbe".

Lei ha criticato il «liberi tutti» con il reintegro dei medici e l’eliminazione dell’obbligo del vaccino.

"La linea di Forza Italia è stata decisiva per superare la fase più acuta della pandemia e per riportare il paese sui binari della sicurezza sanitaria dopo la drammatica gestione del governo Conte. I fatti ci hanno dato ragione, per avere la meglio sul Covid bisognava puntare sulla scienza e, quindi, su una campagna vaccinale capillare. È grazie a questo che è stato possibile fare arretrare la pandemia e mettere il Paese al riparo da una diffusione incontrollata del virus".

Vigilerete per evitare ulteriori cedimenti?

"Io ero contraria al rientro in servizio di medici e infermieri non vaccinati, come nel caso dell’organizzatrice del vergognoso corteo di no-vax travestiti da deportati, e sono favorevole a mantenere l’obbligo di mascherina negli ospedali e nelle Rsa, soprattutto a tutela dei pazienti fragili. Continueremo, insomma, a essere molto attenti per fare in modo che non ci sia nessun ritorno al passato".

Nel complesso, allora, quali criteri deve seguire il governo nel rapporto con la sua maggioranza per evitare situazioni conflittuali?

"Due criteri chiave, il dialogo e l’attuazione del programma di governo condiviso da tutti i partiti della coalizione, ascoltando le sensibilità politiche di ogni forza di maggioranza sui temi più spinosi e più urgenti da affrontare. Finalmente, dopo oltre dieci anni, l’Italia ha un governo legittimato dalle scelte degli elettori che hanno voluto il centrodestra alla guida del Paese sulla base delle nostre idee, delle nostre proposte e delle nostre ricette che dovranno rappresentare la stella polare della nostra azione".

Ci sono divergenze, però, sulla politica estera nella coalizione: Forza Italia come si pone?

Nessuna divergenza. Forza Italia, come tutta la coalizione di centrodestra, ha in più sedi rimarcato e dimostrato il proprio indiscutibile collocamento europeista e atlantico".

Quali sono oggi i rapporti con la Meloni?

"Oggi come ieri i rapporti sono ottimi, incentrati sul rispetto reciproco e la proficua collaborazione politica per dare risposte concrete agli italiani, nell’interesse unico ed esclusivo del Paese".

Dentro Forza Italia restano malumori e tensioni o si va verso una ricomposizione?

"Il confronto e il dibattito interno rappresentano la normalità nella vita di ogni partito e in Forza Italia sono considerati come dei valori aggiunti. Ciò posto, è evidente che quando si forma una squadra di governo alcuni malumori siano fisiologici, così come la capacità di trovare una sintesi e andare avanti senza strascichi. Forza Italia è unita e coesa e sta lavorando, sia al governo che in Parlamento, con la massima attenzione sui dossier più urgenti e delicati. Fisco, bollette, giustizia, energia. Remiamo tutti nella stessa direzione senza distinzioni di sorta".