Giovedì 18 Aprile 2024

Rave party, così il governo vuole cambiare il decreto. Restano le pene di 6 anni

Emendamento dell'esecutivo rivede il testo e circoscrive il reato alle occupazioni a scopo di "raduni musicali o di intrattenimento". Confermata la possibilità di intercettare gli organizzatori

Blitz della polizia al maxi rave di Modena (Ansa)

Blitz della polizia al maxi rave di Modena (Ansa)

Roma, 30 novembre 2022 - Il governo rivede il decreto legge sui rave party, dopo la pioggia di critiche pervenute dalle opposizioni e i disaccordi interni alla stessa maggioranza. I detrattori della nuova norma contestavano, oltre alle pene elevate, anche la formulazione vaga del testo, che si prestava a una lettura discrezionale da parte delle forze dell'ordine, la quale avrebbe potuto includere nella fattispecie di reato anche altri tipi di manifestazioni, persino quelle degli studenti. 

Le novità

L'emendamento preparato dall'esecutivo, che sarà vagliato in sede di conversione parlamentare, oltre a cambiare il numero dell'articolo del codice penale - non più il 434 bis, ma il 633 bis - riscrive la dicitura circoscrivendo il reato, che nella nuova definizione risulta limitato a "chiunque organizza e promuove l'invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici e privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento". Si specifica così il tipo di raduno ("musicale" o di "intrattenimento"), da cui risultano escluse dunque le manifestazioni studentesche, o le occupazioi a scopo abitativo, così come gli scioperi in fabbrica. Resta fermo il requisito di "concreto pericolo" per la salute o l'incolumità pubblica per far scattare il reato, ma tale pericolo viene meglio declinato con il riferimento all'"inosservanza delle norme su droga, sicurezza e igiene". 

Pene, intercettazioni e multe 

Il nuovo testo riformula ribadisce la confisca obbligatoria "delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato", estendendo il provvedimento anche ai "profitti". Non cambia invece la pena, da 3 a 6 anni di carcere per i promotori dell'evento: restano in questo modo possibili le intercettazioni, circoscritte alle eventuali indagini sull'organizzazione dell'evento. E' prevista una multa da mille a 10mila euro.  "Con quest'emendamento al decreto-legge anti-rave, il Governo perfeziona la norma, rendendo più efficace il contrasto delle condotte illecite che si vuole perseguire", commenta il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. 

Forza Italia 

Soddisfatta Forza Italia, che aveva chiesto di cambiare il testo. "Ad una prima sommaria valutazione" la norma così rivista "mi pare vada nel senso suggerito dai nostri emendamenti", commenta il capogruppo azzurro in Commissione Giustizia del Senato Pierantonio Zanettin.