Martedì 23 Aprile 2024

Decreto Pa e controlli sul Pnrr, chiesta la fiducia alla Camera. Cos’è lo scudo erariale che fa infuriare la Corte dei Conti

A Montecitorio il voto previsto per martedì alle 14, Pd e M5s pronti alle barricate. l’Associazione dei magistrati contabili convoca un’assemblea straordinaria

Roma, 5 giugno 2023 – Tensione sul decreto Pa. L’opposizione con in testa Pd e Movimento 5 Stelle è pronta alle barricate, ma il governo ha posto la questione di fiducia alla Camera senza modifiche rispetto al testo uscito dall'esame delle commissioni. La richiesta è stata formalizzata in Aula dal ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. La seduta è stata sospesa e la riunione della conferenza dei capigruppo ha stabilito che la questione di fiducia sarà votata da domani alle 14. Il provvedimento dovrà poi andare al Senato in seconda lettura.

Dl P.a: in Aula alla Camera via alla discussione generale
Dl P.a: in Aula alla Camera via alla discussione generale

La discussione a Montecitorio

La discussione generale verte sulla conversione in legge del decreto "per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche".

Nel provvedimento, durante l'esame in commissione, sono state inserite con emendamenti la proroga fino al giugno 2024 del tanto discusso scudo erariale e l'abolizione del controllo concomitante della Corte dei Conti sulle spese del Pnrr.

Magistrati Contabili

E sono proprio le nuove norme che limitano il controllo della Corte dei Conti sulle spese del Pnrr a innescare la reazione dell’Associazione Magistrati contabili. Che dopo aver convocato -questa mattina – un’assemblea straordinaria ha ribadito “la netta contrarietà alle due norme che sottraggono al controllo concomitante della Corte dei conti i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prorogano l'esclusione della responsabilità amministrativa per condotte commissive gravemente colpose, tenute da soggetti sia pubblici che privati, riducendo di fatto la tutela della finanza pubblica”.

La richiesta di riunirsi in assemblea straordinaria è giunta dalla base. Con una decisione maturata nel corso del weekend, via via che prendeva forma il voto di fiducia sul decreto. Una mossa che sarebbe stata letta come una prova di forza, che esclude ogni possibile discussione nel merito.

Scudo erariale

A preoccupare la magistratura contabile è soprattutto la proroga del cosiddetto 'scudo erariale’, che limiterebbe fortemente l'attività della Corte. La norma circoscrive la possibilità di contestare al funzionario pubblico il danno erariale, cosa che con lo scudo può avvenire solo in caso di dolo o inerzia, e non per colpa grave. Secondo l’Associazione dei magistrati contabili la misura “ha aperto uno spatium di impunità che va a vantaggio del funzionario infedele e di chiunque sperperi le risorse pubbliche”.

In realtà la norma venne introdotta in realtà proprio per superare la cosiddetta 'paura di firma’ da parte dei dirigenti pubblici, spesso alle prese con ricorsi e contestazioni legali in grado qualsiasi procedimento. Il governo nei giorni scorsi ha sottolineato come la proroga sia “una risposta transitoria e parziale rispetto alla più ampia esigenza di un intervento di riforma in materia di responsabilità amministrativa e contabile”. Il ministro Raffaele Fitto durante il Question Time al Senato del primo giugno ha ricordato che “i limiti alla responsabilità erariale per le condotte omissive ai soli casi di dolo” sono stati introdotti dal dl 2020 “dal governo Conte per favorire la ripresa economica post Covid”, e poi sono state prorogate (al 30 giugno 2023) “da Draghi per favorire attuazione del Pnrr”.

Ma secondo l’Associazione dei magistrati contabili “le ragioni fondanti” dello scudo e della sua proroga “legate all'emergenza sono venute meno”.