
Il Ddl animali è legge, pene più severe
Roma, 29 maggio 2025 - "Approvata la legge 'Salva Animali'. Pene e sanzioni più dure per chi sfrutta, maltratta o - maledetti! - uccide i nostri amici a quattro zampe" ha scritto sui social il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, dopo che oggi l'Aula del Senato ha votato per alzata di mano il ddl di 'Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali’. Il provvedimento, già approvato dalla Camera dei Deputati, è accolto in via definitiva.
Il testo introduce una revisione della disciplina penale in materia di tutela degli animali prevedendo sia con nuove tutele che con pene più severe per chi li maltratta, sevizia e abbandona. "Una battaglia storica, mia e della Lega, che con questa legge segna una svolta epocale, di civiltà e amore! Dalle parole ai fatti. Grazie anche a tutti voi per il costante sostegno su questo tema", ha rivendicato Salvini.
"Una grandissima vittoria per l’Italia e per tutti coloro che amano gli animali e li vogliono vedere rispettati", ha commentato Michela Vittoria Brambilla, deputata di Noi Moderati e presidente della Lega italiana per i diritti degli animali e dell'ambiente, riguardo la legge che porta il suo nome. "Attesa da più di vent'anni".
"Rappresenta un aggiornamento significativo della normativa a tutela degli animali: pene più severe per maltrattamenti, uccisioni, abbandoni, combattimenti, spettacoli vietati e traffico illegale; nuove aggravanti; sequestro e affidamento definitivo degli animali maltrattati; divieto di tenerli legati con catene e dell`uso commerciale delle pellicce di gatto domestico. È il miglior risultato possibile nelle condizioni presenti", ha affermato Carla Rocchi, presidente nazionale ENPA.
Per il presidente del Senato, Ignazio La Russa. "Un passo avanti importante: per la prima volta, infatti la legge riconosce la tutela diretta degli animali, superando l'idea che questi siano solo oggetto di 'sentimento umano'. Un segnale chiaro e atteso da molto tempo, nel segno del rispetto e della civiltà". E di passo in avanti ha parlato anche durante la dichiarazione di voto al ddl diritti Animali la senatrice Cinzia Pellegrino: "Un primo passo che consegna dignità agli esseri viventi che condividono con noi questo palcoscenico di vita e che tutti abbiamo il dovere di rispettare".
La legge prevede infatti pene più severe e nuove tutele per gli animali a vari livelli, dal divieto di tenere cani e altri animali d'affezione legati alla catena alla commercializzare pelli e pellicce di gatto domestico. Lotta ai combattimenti clandestini e altro sono le misure previste dal ddl, composto da 15 articoli che ha riconosciuto agli animali uno specifico valore giuridico, stabilendo l'obbligo per lo Stato di tutelarne il benessere.
L'articolo 1, che ridefinisce il titolo del IX-bis del Codice penale: non si tutela più semplicemente il 'sentimento per gli animali', ma direttamente gli animali stessi, come esseri senzienti. Si tratta di un cambio di paradigma culturale e giuridico, che si riflette in una serie di inasprimenti delle pene per i reati contro di loro.
L'articolo 2 modifica l'art. 544-quater c.p., aumentando le sanzioni pecuniarie per chi organizza spettacoli o manifestazioni che comportino sevizie verso animali. Più dura anche la repressione dei combattimenti illegali tra animali
L'articolo 3 interviene sull'art. 544-quinquies c.p., portando la pena da due a quattro anni di reclusione per chi promuove o dirige questi eventi, e prevedendo aggravanti se sono coinvolti minori o armi, oppure se le scene sono diffuse online. Anche le uccisioni e i maltrattamenti vengono puniti con maggiore severità.
L'articolo 5 riscrive gli articoli 544-bis e 544-ter c.p., prevedendo fino a quattro anni di carcere per chi cagiona la morte di un animale con crudeltà, e sanzioni più alte per l'uso di sevizie o sofferenze prolungate. Viene inoltre riformulato l'art. 638 c.p., che ora prevede da uno a quattro anni di reclusione per chi danneggia o uccide tre o più animali altrui, e si alza la sanzione minima per l'abbandono (art. 727 c.p.). Particolare attenzione è dedicata anche al sequestro e alla confisca degli animali oggetto di reato.
Con l'introduzione del nuovo art. 260-bis del codice di procedura penale (articolo 6 del disegno di legge), si regolamenta l'affidamento definitivo degli animali sequestrati alle associazioni autorizzate, con il versamento di una cauzione e la possibilità di variazione anagrafica in caso di cucciolate.
Nell'articolo 7 il divieto di abbattimento o alienazione degli animali coinvolti in indagini penali (art. 544-sexies, come modificato dall'articolo 7), anche se non formalmente sequestrati, fino alla sentenza definitiva. Inoltre, chi commette abitualmente i reati più gravi contro gli animali potrà essere soggetto alle misure di prevenzione del codice antimafia, comprese confische e sorveglianza speciale.
L'articolo 8 estende la responsabilità amministrativa prevista dal d.lgs. 231/2001 alle imprese coinvolte in reati contro gli animali, con sanzioni pecuniarie fino a 500 quote e interdizioni fino a due anni. Rimangono esclusi da queste disposizioni i casi disciplinati da leggi speciali in materia di caccia, pesca, allevamento e spettacoli circensi.
Il disegno di legge interviene anche sulla legge 201/2010, aumentando le pene per il traffico illecito di animali da compagnia, con multe più alte e revoche delle autorizzazioni per chi commette più violazioni, articolo 9.
Introduce un divieto generalizzato di tenere cani e altri animali d'affezione legati alla catena, salvo che per motivi di salute o sicurezza certificati, articolo 10.
Poi le modifiche a norme su identificazione e registrazione (articolo 11), nuove disposizioni per il coordinamento delle forze di polizia (articolo 12), e l'inasprimento delle pene per la cattura e la detenzione illegale di animali selvatici (articoli 13 e 14). L'articolo 15 introduce il divieto di commercializzare pelli e pellicce di gatto domestico.