Crisi di governo, Renzi: "Voto al Senato mostrerà che nuova maggioranza è possibile"

L'ex premier insiste sulla strada del governo istituzionale: "Ma richieste di Zingaretti ragionevoli". Salvini non incontra Berlusconi e Forza Italia dice no a lista unica con la Lega. L'appello dei sindacati: "Basta alchimie politiche"

Matteo Renzi in conferenza stampa (Imagoeconomica)

Matteo Renzi in conferenza stampa (Imagoeconomica)

Roma, 14 agosto 2019 - In attesa del voto in Senato sul calendario della crisi di governo, la giornata di ieri non ha risparmiato scambi di accuse reciproche tra i protagonisti della politica con i 'pontieri' del Pd che provano a tessere nuove alleanze per un possibile governo di legislatura e il centrodestra che si ricompatta sulla rinnovata asse Salvini-Berlusconi (ma Forza Italia è contraria a qualsiasi ipotesi che comporti una lista elettorale unica). Nel dibattito si fanno sentire anche le principali sigle sindacali che unitamente chiedono un "governo nel pieno delle sue funzioni". 

Renzi per il "governo istituzionale"

Dopo aver più volte indicato la strada del "governo istituzionale", Matteo Renzi torna sul palcoscenico, convocando una conferenza stampa per chiedere le "dimissioni di Salvini" e ribadire - da "senatore ed ex premier" - il suo "appello alle forze politiche responsabili". No a elezioni subito, ripete, per evitare che "l'Iva arrivi al 25%", il che sarebbe "un disastro per il Paese". "Non ci impicchiamo alle formule", spiega l'ex premier. Che si chiami governo "istituzionale", "no tax" o governo di "legislatura", poco importa. L'importante è mettere fine alla "deriva Papeete" con la "democrazia parlamentare". 

Renzi non rompe apertamente con Zingaretti e si chiama fuori - per "rispetto" - dalla direzione Pd convocata per mecoledì 21: "le richieste del segretario" che invita all'unità e a seguire le decisioni della segreteria, sono "comprensibili", dice. Ma di fatto detta la sua linea (contraria a quella del governatore del Lazio): Renzi vuole accogliere "la maggioranza che verrà fuori dal Senato oggi" e che include Pd, Movimento 5 Stelle e sinistra. "Io non darò alibi a nessuno per fare saltare l'accordo che il tabellone di Palazzo Madama mostrerà stasera essere possibile - spiega -. Chi non vuole lo dica perché una pagina nuova qui è possibile". In ogni caso, "il Pd ha decisamente aperto, che c'è discussione in corso".

Sull'idea di un Conte bis, Renzi è critico: "Non è che in questo anno abbia brillato, è stato inesistente - diceva questa mattina intervistato al Tg2 - Ma non tocca a me decidere, è compito del Capo dello Stato e dei partiti. Fondamentale è che si faccia presto".

Salvini non vede Berlusconi

Intanto Matteo Salvini parla su Facebook, ammonendo ancora una volta sulla possibile alleanza tra Renzi e Movimento. "Spero che per salvare la poltrona i 5 Stelle non facciano un governo con Renzi perché torneremmo ai 500mila sbarchi che il Pd 'regalò' agli Italiani negli anni passati". E all'Agi che gli chiede se oggi vedrà Berlusconi risponde: "Sono impegnato al Viminale. Oggi è una giornata delicata sul tema immigrazione". 

Sindacati: "Basta alchimie"

CGIL, CISL, UIL - C'è bisogno "di risposte immediate, di un Governo nel pieno delle sue funzioni e non si possono più aspettare le alchimie della politica", scrivono in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil che esprimono "grande preoccupazione per la situazione di instabilità politica prodotta in pieno periodo feriale che, se non risolta rapidamente, può ulteriormente ridurre le condizioni per la crescita del Paese". I sindacati rilanciano così le loro proposte a partire da una soluzione per le vertenze industriali, la P.a, il blocco dei cantieri.