Mercoledì 24 Aprile 2024

Crisi di governo, Cecchini: "Draghi è l'unico italiano pari alla Merkel"

L’economista: abile anche in politica, con lui faremmo il salto di qualità. "Sembra freddo, ma sa essere anche simpatico"

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Fonti del Quirinale smentiscono ogni recente contatto Mattarella-Draghi. Ma ogni minuto che passa – senza che la crisi trovi soluzioni – è un minuto che avvicina l’Italia all’ipotesi più dirompente e scenica: "L’arruolamento dell’italiano più stimato dalle élite internazionali". L’enigma Draghi è il titolo del volume scritto per Fazi da Marco Cecchini, prima economista alla Comit, poi firma del Corriere e capo della comunicazione al Tesoro con Giulio Tremonti (quando Draghi era direttore generale).

"Cosa farà l’ex presidente della Bce – riassume Cecchini – è la domanda che tutti si pongono, oggi, e nelle grandi capitali mondiali forse persino più che a Roma. Perché, se Draghi entrasse in campo, la reputazione dell’Italia farebbe un salto di qualità enorme".

Nel frattempo, l’enigma resiste. Chi è davvero l’italiano più considerato all’estero e probabilmente più temuto dalla segreterie di partito?

"Non il freddo tecnocrate che molti si sforzano di rappresentare. Al contrario, Draghi è abile a muoversi anche in ambito politico. Il salvataggio dell’euro e il lancio del Qe ne hanno fatto l’italiano più credibile: l’unico che può discutere alla pari con Angela Merkel o Emmanuel Macron; il solo – grazie agli studi al Mit – a suo agio negli ambienti democratici e intellettuali americani. Un profilo indiscutibile".

Indecifrabile come un grande giocatore di poker, secondo i ritratti da Francoforte.

"L’imperturbabilità è una sua caratteristica. Alle controparti risulta spesso illeggibile. Ha una maschera gelida – durante le riunioni è capace di stare due ore immobile senza muovere un muscolo facciale –, ma che nasconde un carattere molto più sfaccettato e anche gradevole, con momenti di simpatia che emergono specie nel privato, comunque vissuto con spiccata sobrietà. Un romano sui generis che non frequenta salotti e conduce una vita il più possibile normale – se nel suo caso si può dire".

Sul lavoro?

"Perde raramente la pazienza. Pretende, esige, studia. Ma sa anche quando scherzare. Dosa energie e argomenti, determinato al raggiungimento dell’obiettivo. La sua capacità seduttiva deriva dalla competenza, fattore che gli dà un vantaggio esplicito nel rapporto con la politica. Sa esercitare una forte capacità di persuasione naturale. È un pragmatico mai dogmatico".

Ispirato da quali valori?

"Si riconosce nel pensiero liberal-socialista. La formazione giovanile dai gesuiti e quella universitaria keynesiana lo rendono flessibile. Occupazione, equità sociale e creazione di valore sono i suoi pensieri di uomo duttile e riformista che sa riconoscere i cambiamenti di contesto".

Per esempio, passando dai rigori del fiscal compact alla sollecitazione del "debito buono"?

"Ha indubbiamente la capacità di modificare la tattica in funzione degli obiettivi. Oggi la Ue teme che l’Italia, già sovraindebitata, non sia in grado di capitalizzare le risorse del Recovery Plan rallentando il processo di crescente integrazione europea. Ecco perché nelle cancellerie e nei mercati si spera che l’Italia faccia la scelta migliore".