Mercoledì 24 Aprile 2024

Crisi di governo oggi: lo tsunami Bonafede sulla caccia di Conte

Se c'è un tema che divide l'esecutivo giallorosso e i moderati è il giustizialismo grillino di cui Bonafede è l'alfiere indiscusso

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (ANSA)

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (ANSA)

Roma, 22 gennaio 2021 - Il punto sulla crisi di governo. Nella ricerca dei responsabili che il presidente del consiglio Conte sta portando avanti, per adesso pare con esiti scarsi, irrompe la "bomba Bonafede", ossia la votazione sulla relazione del Guardasigilli a proposito dello stato della giustizia prevista a metà settimana prossima al Senato (doveva essere mercoledì, forse sarà spostata a giovedì per prolungare di un giorno la stagione della caccia).

Se c’è un tema infatti che divide culturalmente, politicamente e a volte anche personalmente il governo giallorosso e i moderati che Conte sta cercando tra i popolari, i socialisti, gli ex democristiani è infatti il giustizialismo grillino di cui Bonafede è l’alfiere indiscusso.

E se c’è un tema che rende difficile per tanti degli aspiranti volenterosi l’accostarsi alla nuova realtà è appunto l’idea di giustizia che Bonafede incarna. Basti pensare che nove mesi fa, quando al Senato si votò la mozione di sfiducia contro Bonafede a esprimersi per la sfiducia, in dissenso alla maggioranza e al proprio gruppo di Italia Viva-Psi, fu proprio quel Riccardo Nencini che martedì scorso ha votato la fiducia a Conte ed è in "odor di responsabili".

Da "vecchio socialista", come dice lui, Nencini non poteva accettare i metodi alla Bonafede. Stesso dicasi per Sandra Lonardo Mastella, la cui storia personale (sommata a quella del marito Clemente Mastella) parlano contro il giustizialismo delle procure sempre difeso dai grillini.

Ora, è vero che le strade della politica sono spesso intricate e che che Bonafede val bene una messa a palazzo Chigi e dintorni, ma insomma i contorni della vicenda potrebbero alla fine risultare stridenti fino a diventare pubblicamente imbarazzanti. O per lo meno togliere alla manovra trasformista e salva-poltrone di Conte - perché è questo di cui stiamo parlando, e tutti lo sanno - quella certa allure di alta politica che il premier sta cercando di imprimergli.