Giovedì 25 Aprile 2024

Corsi di esorcismo per insegnanti, Miur sotto accusa: "E' il Medioevo"

Le lezioni promosse sul sito. La difesa del dicastero: li organizza un ente terzo

Bussetti firma l'accordo per il riconoscimento dei titoli di studio della Santa Sede -Ansa

Bussetti firma l'accordo per il riconoscimento dei titoli di studio della Santa Sede -Ansa

Roma, 15 febbraio 2019 - Si intitola ‘esorcismo e preghiera di liberazione’ ed è un corso proposto non ai sacerdoti, ma agli insegnanti delle scuole italiane. Il corso, accreditato dal ministero dell’Istruzione, è infatti presente sulla piattaforma dedicata alla formazione dei docenti. Una scelta che ha scatenato subito un vespaio di polemiche. Pd e sinistra radicale accusano il governo di «oscurantismo» mentre fonti del Miur sottolineano con imbarazzo che si tratta di «un corso organizzato da un ente esterno e non da noi». L’ente esterno è, appunto, l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, soggetto che, «in quanto Università, è accreditato automaticamente». Insomma il Miur si difende dicendo che non si tratta di una scelta ‘politica’.

Il corso che sta facendo discutere e che ha scatenato molte ironie anche sui social sarebbe indicato, in particolare, per la platea degli insegnanti di religione cattolica e «in ogni caso non è un corso destinato agli studenti», precisano da Viale Trastevere. Le lezioni sono in agenda dal 6 all’11 maggio a Roma, al prezzo di 400 euro per 40 ore di approfondimento «sia delle tematiche direttamente connesse alla pratica dell’esorcismo e a una sua corretta prassi, sia – si legge nella presentazione del corso – delle tematiche collaterali (antropologiche, mediche, psicologiche, farmacologiche, criminologiche, legali, ecc…)». Ma non finisce qui. Tra gli obiettivi c’è anche la volontà di «verificare l’incidenza sociale di quei fattori che spingono le persone a rivolgersi agli esorcisti». Sui social si rincorrono centinaia di commenti tra chi twitta «tempi duri per le bambine che sanno fare le addizioni a due cifre», a chi si chiede «scusate ma è il 2019 o il 1019», e c’è anche chi ironizza: «La scuola è un inferno ma mo’ non esageriamo».

«Si salvi chi può da peggior governo oscurantista di sempre», attacca in un post su Facebook la deputata del Pd Simona Malpezzi. Anche la sinistra radicale si mobilita. «Le scuole non sono sicure e non anorma, le palestre non agibili, gli insegnanti non adeguatamente retribuiti. E il ministero dell’Istruzione padana che fa? – osserva Laura Boldrini, deputata di Leu –. Promuove corsi sull’esorcismo! Ma quando lo capiranno che non siamo nel Medioevo e che la scuola deve preparare i giovani alle sfide del futuro?». «Giustamente, le scuole crollano e l’unica possibilità è pregare», aggiunge ironicamente il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni che annuncia un’interrogazione parlamentare.

Il ministero prova a difendersi. «La procedura da anni prevede che i titoli e le descrizioni dei corsi vengano caricati in autonomia dagli enti certificati sulla piattaforma – si giustifica il Miur –, con un periodico controllo a campione da parte del Miur sugli oltre 30.000 percorsi presenti fra cui i docenti possono scegliere».