Mercoledì 24 Aprile 2024

Coronavirus, elezioni: scontro tra governo e Regioni

Il governo: slittamento delle amministrative in autunno e possibile election day col referendum. Mattarella firma il decreto. Veneto, Puglia, Campania e Liguria non ci stanno: "Voto a luglio"

Luca Zaia, governatore del Veneto (Ansa)

Luca Zaia, governatore del Veneto (Ansa)

Roima, 20 aprile 2020 - Si apre un altro fronte in vista della fase 2 e riguarda le elezioni amministrative (regionali e comunali) e il referendum sul taglio dei parlamentari. E ancora una volta è scontro tra alcune regioni e governo. Oggi infatti il consiglio dei ministri ha dato l'ok allo slittamento delle amministrative in autunno (finestra tra metà settembre e metà dicembre) stringendo quindi la finestra e togliendo dal tappeto l'ipotesi luglio. E poche ore dopo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto legge. Ma quattro Regioni, Puglia, Veneto, Liguria e Campania oggi erano tornate alla carica chiedendo di votare in estate.

Il consiglio dei ministri

In particolare le regioni interessate dal voto  sono Liguria, Toscana, Puglia, Marche, Campania e Veneto. I relativi consigli regionali sono prorogati fino al 31 agosto. I comuni sono 1.137, di cui 18 capoluoghi di provincia. Tra le città al voto Venezia, Reggio Calabria, Trento, Bolzano, Arezzo e Viareggio. Al termine del Cdm, il ministro per i Rapporti col Parlamento, Federico D'Incà ha detto: "Oggi in Consiglio dei ministri abbiamo deciso di rinviare le elezioni regionali per permettere la partecipazione democratica. Ipotizziamo un eventuale election day tra settembre e ottobre per risparmiare in termini di tempo e risorse". D'Incà dice: "Lo svolgimento delle elezioni richiede non solo che sussistano condizioni di sicurezza sanitaria il giorno fissato per il voto, ma anche che sia assicurato il pieno ed effettivo esercizio dei diritti politici nella fase precedente, durante la quale si raccolgono le firme per presentare le candidature e si svolge la campagna elettorale. Queste condizioni non sono compatibili con la convocazione di elezioni prima di settembre". 

"In merito alle elezioni per il rinnovo dei consigli comunali e circoscrizionali il turno annuale ordinario - recita una nota di Palazzo Chigi - si terrà in una domenica compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre. Si stabilisce che gli organi elettivi regionali a statuto ordinario il cui rinnovo è previsto entro il 2 agosto 2020 durino in carica 5 anni e 3 mesi e che le elezioni si svolgano nei 60 giorni successivi a tale termine o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori. Per questo la scadenza degli organi regionali è pertanto prorogata dal 31 maggio al 31 agosto. Le elezioni saranno indette dai presidenti regionali al più presto per domenica 6 settembre e, al più tardi, per domenica 1 novembre. Le elezioni amministrative si terranno tra il 15 settembre ed il 15 dicembre".

Le Regioni alla carica

Il tempo di leggere le dichiarazioni ed è arrivato un comunicato nel quale Puglia, Campania, Veneto e Liguria chiedono il voto in estate: "Ribadiamo la necessità di garantire agli elettori l'inalienabile diritto a esprimersi nei tempi più rapidi possibili, compatibilmente con l'andamento dell'epidemia. Pertanto, ritenendo, per quanto è possibile prevedere oggi, che l'estate sia la stagione più sicura dal punto di vista epidemiologico, ribadiamo la necessità di allargare la finestra di voto, come da noi richiesto, al mese di luglio". Così i presidenti di Liguria Giovanni Toti, Campania Vincenzo De Luca, Puglia Michele Emiliano e Veneto Luca Zaia. 

"Sulla finestra di luglio c'era stato un esito positivo dopo un consulto con molte delle Regioni che andranno al voto. Spiace che il Governo abbia approvato un diverso Decreto senza ulteriore confronto", dicono i quattro governatori. "In ogni caso è comune intendimento delle nostre Regioni convocare i cittadini al voto nella prima data utile consentita dal provvedimento del Governo", scrivono i 4 governatori.

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti in serata ha commentato: "Se non sarà possibile luglio, ci sembra che la prima metà di settembre sia la scelta giusta per la Liguria".

Zaia, è scandaloso 

Il governatore del Veneto Luca Zaia, a "Quarta Repubblica" su Rete4, ha spiegato: "È scandaloso quello che ha deciso di fare il governo. Aveva un accordo e il parere positivo dei governatori, per andare a votare il prima possibile: la finestra più sicura era quella di luglio. Sappiamo che vi sarà una recrudescenza del virus in autunno. Hanno scelto di andare a votare in autunno". Il decreto fissa la finestra per le elezioni amministrative tra metà settembre e metà dicembre. "Hanno fatto una bella proroga a tutti. Il cittadino ha diritto di sapere che anziché pagare lo stipendio ad amministratori eletti, lo pagherà ad amministratori prorogati per 6 mesi". 

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