Giovedì 18 Aprile 2024

Coronavirus, Conte: "Chiudiamo ogni attività produttiva non essenziale"

L'annuncio in diretta Facebook: stretta dal 23 marzo al 3 aprile. Aperti supermercati, edicole e farmacie. Trasporti garantiti. "Dobbiamo resistere"

Roma, 21 marzo 2020 - Il premier Giuseppe Conte ha annunciato un'ulteriore stretta per l'emergenza coronavirus, questa sera in diretta su Facebook: "Chiuderemo sull'intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia essenziale". Il Presidente del Consiglio dopo le 23 ha parlato live sul social network agli italiani: "Fin dall'inizio ho scelto la linea della trasparenza e di non minimizzare. E' la crisi più difficile che il Paese sta vivendo dal dopoguerra". I nuovi divieti, su tutto il territorio italiano, saranno validi fino al 3 aprile. Fonti di Palazzo Chigi hanno precisato che le nuove misure restrittive annunciate dal premier scatteranno da lunedì 23. Quindi le attività produttive che rientrano nelle restrizioni annunciate nella giornata del 22 saranno regolarmente aperte, chiariscono le medesime fonti. 

La lista provvisoria delle attività aperte

Il premier ha così accolto le richieste dei sindacati, Cgil, Cisl e Uil, ascoltati oggi pomeriggio in videoconferenza, riguardo la sospensione di tutte le attività produttive non indispensabili. Maurizio Landini ha chiesto un ulteriore atto di responsabilità per evitare che la paura della gente si trasformi in rabbia.

Il tono di Conte è serio: "La morte dei nostri concittadini" a causa del coronavirus "è un dolore che si rinnova, non si tratta di semplici numeri". Il premier ha continuato: "Le misure già adottate richiedono tempo. Bisogna rispettare le regole". "Dobbiamo resistere". Poi Conte ha aggiunto: "Sono misure che richiederanno tempo per far vedere i loro effetti".

"Ok a servizi postali, assicurativi, finanziari, ai trasporti", il premier ha chiarito. "I supermercati rimarranno aperti e quindi no alle fila" ai negozi alimentari, "non sarebbero giustificate". Il premier ha ribadito che non è prevista alcuna riduzione dell'orario degli alimentari, e quindi "l'invito alla calma" e il "no alla rincorsa agli acquisti".  

Conte ha esortato il Paese a tenere duro: "Non rinunciamo alla speranza e al futuro. Uniti ce la faremo". E ha aggiunto: "Rallentiamo il motore produttivo del paese ma non lo fermiamo. Non è una decisione facile, ma si rende necessaria oggi per poter contenere quanto più possibile la diffusione dell'epidemia". Infine ll premier ha concluso: "Mai come ora la nostra comunità deve stringersi più forte, come una catena, a protezione del bene più importante, la salute. Se dovesse cedere anche un solo anello di questa catena la barriera di protezione verrebbe meno". In nuovi divieti, validi su tutto il territorio italiano, dureranno fino al 3 aprile.

Le tabaccherie rientrano nei servizi che non sono inclusi nelle nuove misure restrittive annunciate, si apprende. Ritenute essenziali anche agricoltura, pesca, industria alimentare e delle bevande, come i servizi di informazione e della comunicazione.

Reazioni

Le opposizioni hanno subito rivendicato la giustezza delle loro richieste e hanno sottolineato il ritardo del governo: "Si è perso troppo tempo", hanno commentato Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. Invece la maggioranza si schiera con il presidente del Consiglio, e plaude la decisione assunta: "Serve unità". Italia Viva invece critica il premier per aver scelto di parlare al Paese via Facebook, e non attraverso i canali istituzionali. 

Oggi Conte in videoconferenza con i sindacati

I sindacati Cgil, Cisl e Uil oggi hanno chiesto la sospensione di tutte le attività produttive non indispensabili. Maurizio Landini: "Un ulteriore atto di responsabilità per evitare che la paura della gente si trasformi in rabbia: vanno sospese tutte le attività che non sono essenziali". La segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha sottolineato: "Vanno salvate le filiere agroalimentari,la farmaceutica con la produzione delle mascherine e gli altri dispositivi, definendo bene nei servizi quali attività essenziali sono indispensabili, questo vale per i trasporti, per le telecomunicazioni, per le poste, per le banche". Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo: "Bisogna intervenire, ora, con più rigidità". Maurizio Casasco, presidente di Confapi, presente ha partecipato alla videoconferenza: "Concordiamo nel chiudere tutte le attività lasciando ovviamente aperte le aziende veramente strategiche e delegando ai Prefetti il compito di verificare l'attuazione di queste disposizioni e tutte le particolari esigenze".

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