Giovedì 18 Aprile 2024

Conte: "Quota 100 non sarà rinnovata. Serve una riforma delle pensioni"

Il premier ha parlato al festival dell'Economia di Trento. "Escludo il lockdown nazionale"

Intervento del premier Giuseppe Conte al Festival dell'Economia di Trento (Ansa)

Intervento del premier Giuseppe Conte al Festival dell'Economia di Trento (Ansa)

Trento, 26 settembre 2020 - "Non è all'ordine del giorno il rinnovo di quota 100", ha affermato il premier Giuseppe Conte al festival dell'Economia di Trento. "Quota 100 è un progetto triennale di riforma che veniva a supplire a un disagio sociale", spiega il capo del Governo.

Riforma pensioni

Conte invece ritiene che sia il momento di pensare alla riforma delle pensioni: "Dobbiamo metterci attorno a un tavolo: ad esempio fare una lista dei lavori usuranti mi sembra la prospettiva migliore. Un professore universitario vorrebbe lavorare a settant'anni, mentre in tanti lavori usuranti non possiamo prospettare una vita lavorativa così lunga. Dobbiamo avere il coraggio di differenziare". 

Reddito di cittadinanza

Sono tanti i temi affrontati dal premier a Trento, come il reddito di cittadinanza: "Meno male che avevamo una misura di protezione sociale come il reddito di cittadinanza cui abbiamo aggiunto il reddito di emergenza. - afferma Conte - Certo si possono sempre migliorare in fase di attuazione. In due anni calare una misura così complessa in un tessuto sociale che presenta criticità strutturali, non è affatto semplice". Il premier sa che non può bastare: "Il progetto di inserimento nel mondo del lavoro collegato al reddito di cittadinanza ci vede ancora indietro. Ho già avuto due incontri con i ministri competenti: dobbiamo completare quest'altro polo e dobbiamo riorganizzare anche una sorta di network per offrire un processo di formazione e riqualificazione ai lavoratori. Dobbiamo cercare di costruire un percorso coordinato. Spero che nei primi mesi del 2021 potremo presentare l'altro progetto, quello che incrocia l'attuazione del reddito di cittadinanza con l'inserimento nel mondo del lavoro".

Recovery fund

Poi difende la battaglia per il Recovery fund, non una semplice operazione di facciata: "Delle volte mi sembra di vivere una situazione dissociata in cui nella situazione internazionale viene apprezzato il nostro operato e in Italia abbiamo domande 'quando cade il governo?' Dobbiamo essere un po' più rispettosi e volerci bene come italiani. Non sono concorsi di bellezza. Non mi risulta che ci siano paesi più avanti di noi con il Recovery fund. È l'Ue che ci ha chiesto le linee guida e non i progetti. Non condivido dire che i lavori del comitato Colao, otto giorni di confronto con 122 parti sociali, organizzazioni e parti produttive che è un'operazione di facciata: per me il confronto è fondamentale". Conte ha così risposto alle obiezioni di Tito Boeri.

Poi spiega: "Il Recovery plan non sarà composto certo dai seicento progetti pubblicati e la cui diffusione abbiamo già denunciato alla procura. Non possiamo consentirci progetti parcellizzati: aggregheremo i singoli progetti che saranno in numero molto più ridotto e forniranno una visione di Paese, in linea con le indicazioni Ue". Non bisogna sprecare i fondi europei: "Cambierà tutto: avremo una struttura normativa dedicata al Recovery plan, che ci consentirà di individuare soggetti ad hoc e un percorso che ci consentirà di monitorare l'attuazione. Aspettate a giudicare". 

Escludo lockdown

Il premier ha parlato anche della ripresa dei contagi, e della risposta che si sta valutando: "Io escludo pubblicamente un nuovo lockdown nazionale, perché siamo in una situazione diversa rispetto a quella di inizio anno", E aggiunge: " Se si svilupperanno dei cluster potremo intervenire in modo circoscritto, perché abbiamo un sistema sofisticatissimo per incrociare i dati. Ai cittadini dico: riprendiamo la vita sociale con cautela ma con fiducia. Se dovessero smettere il rispetto di minime regole è chiaro che i numeri potrebbero salire ma se continueremo come adesso sono molto fiducioso".

Scuola, Azzolina ha fatto molto

Il premier difende anche l'operato sulla scuola: "Tutto si può imputare alla ministra Azzolina meno che un disimpegno o scarso impegno". Conte  continua: "La scuola è un problema serio: lo stiamo affrontando seriamente. Abbiamo investito 7 miliardi. Le graduatorie sono gestite con trasparenza, la digitalizzazione ha messo in evidenza alcuni errori" ma sulla scuola e le graduatorie "abbiamo fatto tantissimo". 

Pil 

Sul Pil Conte ha una sua opinione: "Standard & poor ha fatto le stime di calo del Pil più ottimistiche di quelle che abbiamo noi attualmente: danno 8,9%. L'Istat ci dà un indice di fiducia che sta salendo. Abbiamo dati molto positivi ma l'Italia non potrà mai avere un rimbalzo molto significativo se gli altri Paesi europei si troveranno nei guai. Non si cresce da soli", spiega il al festival dell'Economia di Trento.