Sabato 20 Aprile 2024

Conte oggi: "Se a gennaio va male, Italia in zona rossa"

Intervista a Porta a Porta. Il premier sulla scuola: "Riaprire a gennaio almeno il 50%". Sul Recovery Fund "non indugiare oltre, incontri dopo Natale". La crisi? "Non è nelle mie mani"

Il premier Conte durante la puntata di Porta a porta (Ansa)

Il premier Conte durante la puntata di Porta a porta (Ansa)

Roma, 23 dicembre 2020 - La riapertura delle scuole il 7 gennaio, il Recovery Fund e altro ancora. Sono gli argomenti che il premier Giuseppe Conte ha toccato in un'intervista a Porta a Porta. "Non ho mai pensato di non farcela, ma quanta sofferenza per i morti". Poi l'avvertimento, che non è il primo ma difficilmente sarà l'ultimo: bene le restrizioni del decreto Natale, ma "se dovesse arrivare un'impennata, una terza ondata o una variante che faccia sbalzare l'RT, allora ci troveremmo facilmente in zona rossa o con misure più restrittive". Prima di stemperare: "In una situazione come quella attuale forse dovremmo affrontare gennaio-febbraio con una certa tranquillità". Ed è la variante Covid la scheggia impazzita che potrebbe far saltare i programmi: "Corre molto più veloce, di uno 0.70 in più, e spiegherebbe molte cose", dice il premier. "Ma non voglio avanzare ipotesi - aggiunge -. In Veneto stranamente i dati stanno crescendo, dobbiamo capire come e perché". 

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La scuola

Annuncia il presidente del Consiglio: "Con le prefetture a livello provinciale c'è un tavolo dei ministri da giorni per coordinarsi e trovare soluzioni flessibili" per il ritorno a scuola il 7  gennaio. "Ho raccomandato perché ci sia un'apertura differenziata scuola per scuola, paese per paese. Nel segno della flessibilità: è l'unica possibilità che abbiamo per evitare criticità che si concentrano anche sui trasporti. Dobbiamo ripartire con la didattica al distanza almeno al 50% per le scuole superiori di secondo grado, con il massimo di flessibilità".

La crisi

Sulle fibrillazioni nella magigoranza: "Non dico che aria di crisi non c'è stata: dico semplicemente che la crisi non è nelle mie mani. In questi giorni ho parlato poco ma ho sempre chiarito che si va avanti se c'è la fiducia di ciascuna forza che sin qui ha sostenuto la maggioranza. Finora nessuno mi ha chiesto un rimpasto. Ho dimostrato in mille occasioni che sono qui a lavorare per l'interesse del Paese".

Il Recovery Fund

Sul Recovery Fund "non possiamo permetterci di ritardare. Per questo ho invitato le delegazioni ad affrettare l'esame della documentazione e ritrovarci tra Santo Stefano e Capodanno per andare avanti ed avviare poi il confronto con le parti sociali. Non dobbiamo indugiare oltre". E sulla cabina di regia sottolinea: "La struttura centralizzata che avrebbe sopravanzato il governo, i ministeri, prevaricato, quella task force è stata superata perchè non è mai esistita".