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Una radicalizzazione dello scontro. Con una nuova presa di posizione di Luigi Di Maio ma, soprattutto, un intervento a gamba tesa di Beppe Grillo nel dibattito interno. È il giorno dopo l’inizio delle ostilità tra Conte e Di Maio per il futuro controllo di quel che resta del M5s. E dopo le parole dell’ex premier, che l’altra sera a Bologna ha ribadito l’idea di chiedere alla base se confermare o meno la regola del massimo dei due mandati per chi viene eletto in Parlamento, ecco che da Grillo è arrivato un endorsement molto netto sul tema: "Appare sempre più opportuno estendere l’applicazione delle regole che pongono un limite alla durata dei mandati", ha scritto il fondatore sul suo blog. "Il dilemma - aggiunge - può essere superato in altri modi, senza per questo privarsi di una regola la cui funzione è di prevenire il rischio di sclerosi del sistema di potere". Parole che sono suonate come un guanto di sfida per un Luigi Di Maio ormai apertamente in rotta di collisione con Conte e con la sua gestione politica anti atlantista: "Il Movimento – ha sintetizzato il ministro degli Esteri, preoccupato anche della tenuta della maggioranza di governo – si sta radicalizzando all’indietro, rischia di diventare una forza dell’odio". Insomma, il M5s è un vulcano sull’orlo dell’esplosione. "Andremo avanti così fino ai ballottaggio – scommette un parlamentare di rango di area dimaiana – ma Conte sa che Draghi non potrà accettare a lungo questo suo tentennamento e io temo che si arrivi ad uno strappo subito dopo l’estate, anche se Luigi di fare un partito tutto per se non ci pensa proprio… a meno che non lo costringano ad uscire". Alessandra Todde, vicepresidente del M5S, si spinge oltre: "Ho la sensazione che le dichiarazioni pubbliche di Di Maio dimostrino che ...
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