Conte in tv: "Andrò in Parlamento. Salvini ci deve spiegazioni"

L'annuncio da Palazzo Chigi: "Sarà la crisi più trasparente della storia repubblicana"

Roma, 8 agosto 2019 - "Andrò in Parlamento a dare spiegazioni sulla crisi, questa sarà la crisi più trasparente della storia repubblicana. E il governo non era in spiaggia, ma impegnato a lavorare". Così ha esordito il premier Giuseppe Conte in tv da Palazzo Chigi, per fare il punto al termine di una giornata convulsa. "Ieri sera e questo pomeriggio – ha spiegato Conte - è venuto a parlarmi il ministro Salvini, il quale mi ha anticipato l’intenzione della Lega di interrompere questa esperienza di governo, e la volontà di andare a votare, come ha detto lui, per capitalizzare il consenso di cui il partito gode. Sono stati due lunghi colloqui durante i quali ci siamo confrontati sulle aspettative della Lega e anche sulla complessa situazione economica e sociale che il Paese sta attraversando". "La nota ufficiale diffusa dal ministro Salvini invoca un ritorno alle urne per restituire la parola agli elettori. Ho già chiarito che farò in modo questa crisi da lui innescata sia la più trasparente della storia repubblicana. Per questo mi riservo di contattare i presidenti del Senato e della Camera perché adottino i passaggi necessari perché le Camere tornino a riunirsi. Al ministro Salvini - aggiunge - ho anche esposto i molteplici progetti di riforme che inevitabilmente verranno interrotte".

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"Questo passaggio istituzionale dovrà svolgersi davanti ai parlamentari, che sono i rappresentanti della nazione e quindi di tutti i cittadini. Avevo promesso che la trasparenza e il cambiamento sarebbero stati i tratti distintivi di questo governo e vigilerò perché siano rispettati fino all'ultimo giorno", ha proseguito il presidente del Consiglio. "Come ho già chiarito nel corso della mia informativa resa al Senato sulle inchieste russe, personalmente non considero il confronto tra governo e Parlamento un molesto orpello del nostro sistema democratico ma la vera essenza della nostra forma di governo e in particolare di una democrazia parlamentare".

"Confido che il passaggio parlamentare contribuirà a fare piena chiarezza sulle scelte compiute e sulle responsabilità che ne derivano. Al parlamento, e quindi a tutti italiani, dovremo dire la verità e certo non potremo nasconderci dietro dichiarazioni retoriche e slogan mediatici".

"Leggo nella nota pubblicata da Salvini l'invito ai parlamentari a non perdere tempo ma a tornare a riunirsi quanto prima. Non spetta al ministro dell'Interno convocare le Camere, decidere i tempi della crisi politica. Al ministro spetterà invece nella veste di senatore e leader della Lega spiegare al Paese e agli elettori le ragioni che lo spingono a chiudere questa esperienza di governo".

In conclusione, Conte ha uno moto d'orgoglio, e lancia un monito: "Non accetterò più che vengano sminuite la passione e la dedizione con cui gli altri ministri, i viceministri e i sottosegretari, hanno affrontato l'impegno di governo. E certo non posso accettare che sia svilito anche il cospicuo lavoro svolto dai parlamentari. Non permetterò più che si alimenti la narrazione di un governo che non opera, di un governo dei no. Questo governo ha sempre parlato poco e lavorato molto, non era in spiaggia, era ogni giorno nelle sedi istituzionali a lavorare dalla mattina alla sera nel rispetto degli italiani", ha detto.

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