Venerdì 19 Aprile 2024

Calabria, moltiplicazione di seggi e stipendi. L’eletto va in giunta? Entra il supplente

La maggioranza vuole creare il sostituto temporaneo in consiglio regionale per chi diventa assessore. L’opposizione: si sprecano 400 milioni. Nel 2014 la norma fu proposta e poi impugnata dal governo

Consiglio regionale della Calabria

Consiglio regionale della Calabria

Catanzaro, 17 novembre 2022 - ​È proprio come a scuola. Quando un docente è chiamato a una funzione strumentale ‘superiore’ – vicepreside o collaboratore del preside –, e quindi non può andare in aula, ecco che viene nominato un supplente. Il quale resta in carica per il tempo strettamente necessario. E quando il titolare di cattedra rientra in aula, oplà il supplente sparisce e riprende la via di casa. Forse nello scrivere la proposta di legge 124, depositata in Consiglio regionale della Calabria, i capigruppo della maggioranza di centrodestra (tranne la Lega) avranno pensato a quell’esempio per superare l’impasse del rimpasto di giunta.

I consiglieri candidati alla carica di assessore non avevano alcun interesse a entrare nella giunta Occhiuto, perché avrebbero perso per sempre lo scranno di consigliere. E allora cosa si sono inventati i capigruppo Arruzzolo (Fi), Neri (FdI), Crinò (Forza Azzurri), De Nisi (Italia al Centro) e Graziano (Udc)? Una leggina di tre articoli, un machiavellico ingranaggio per superare l’incompatibilità tra la carica di assessore e consigliere con la figura del ‘supplente’.

Chi va a fare l’assessore non mantiene le due cariche, ma ritrova alla fine del mandato il posto in Consiglio, tenuto caldo dal sostituto temporaneo, quasi sempre il primo dei non eletti.

Un’operazione a costo zero, dicono i proponenti e lo mettono nero su bianco nell’articolo 2: "Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale". Ma l’opposizione contesta: altro che costo zero, l’operazione-supplente costa ai calabresi 400 mila euro. Nello statuto della Regione il particolare emendamento era già comparso nel 2014, piazzato dalla maggioranza che sosteneva Giuseppe Scopelliti. Ma il Consiglio dei ministri intervenne, impugnando la delibera. Oggi la storia si ripete, è probabile che finirà di nuovo a carte bollate anche se la giunta di centrodestra spera nella maggiore affinità con Palazzi Chigi.

Il Pd parla di "illegittimità costituzionale" e i consiglieri pentastellati Davide Tavernise e Francesco Afflitto, puntano il dito contro "una proposta tanto imbarazzante quanto aberrante". In queste ore alcuni osservatori politici però mettono in relazione la leggina con le trattative in atto tra il governatore Roberto Occhiuto e i leader nazionali di Lega e Fratelli d’Italia per la sostituzione dei due assessori eletti al Parlamento, Tilde Minasi e Fausto Orsomarso. Secondo alcune fonti di Palazzo Campanella, la proposta salvapoltrona, con la moltiplicazione dei posti, sarebbe un modo per far quadrare più facilmente i conti nel centrodestra calabrese, conti che al momento non quadrano.