Venerdì 19 Aprile 2024

Primo consiglio dei ministri, Conte diserta: impegni personali

Sorpresa a Palazzo Chigi. Le voci: il premier irritato con i partner. Assente anche Di Maio

Il premier Giuseppe Conte (Newpress)

Il premier Giuseppe Conte (Newpress)

Roma, 4 settembre 2018 - È il primo Consiglio dei ministri dalla fine della pausa agostana e di temi, sul piatto, ce ne sono tanti, e tutti caldissimi. Una manovra economica che tutti gli operatori economici (e la Ue) attendono con il fiato sospeso. La Libia che è sul punto dell’implosione. Persino le nevralgiche nomine dei Servizi. Per non parlare della questione migranti che arrovella le coscienze dei 5Stelle (vedasi Fico tuonare contro Salvini). E il tema, altrettanto impellente, della ricostruzione del ponte di Genova e della revoca ad Autostrade della concessione. 

Eppure, ieri, il premier del governo gialloverde, Giuseppe Conte, al Consiglio dei ministri neppure si è fatto vedere. C’è chi dice che è «all’estero» (fonte Lega, ma la visita non è pervenuta) e chi che, invece, è rimasto a casa sua, vicino Foggia, per non meglio precisati, dicono fonti di governo, «impegni personali».  Di sicuro, a Foggia, è andato il vicepremier, Luigi Di Maio, assente a sua volta a un Cdm che, quindi, presiede l’altro vicepremier, Matteo Salvini. Certo è che l’assenza di Conte fa rumore. Il Consiglio neppure è iniziato e già Filippo Sensi, ex portavoce di Renzi e poi di Gentiloni a palazzo Chigi e oggi deputato del Pd, twitta: «Ma ho capito bene che al primo cdm della ripresa il premier non c’è? E dove sta di grazia, in vacanza?».

Certo, un comunicato del Cdm medesimo prova a smorzare: «Il Consiglio dei ministri è stato convocato oggi (ieri, ndr), nonostante l’assenza del premier Conte, perché scadevano i termini per impugnare alcune leggi regionali. Si è trattata quindi di una riunione di routine per far fronte a scadenze». In effetti, dal Cdm, di pratico, esce solo la decisione di impugnare la legge ‘no inceneritori’ della Regione Marche.  Il ministro all’Ambiente, Sergio Costa, prova a rassicurare: «In settimana ci sarà un altro Consiglio dei ministri, tra giovedì e venerdì, oggi è stata l’occasione per fare il punto, ogni ministro ha presentato le sue esigenze». Ma poi ammette: «Erano tre settimane che non ci riunivamo...».  Un altro ministro pentastellato, Alfonso Bonafede, annuncia – ma via Facebook, sulla sua pagina – che «questa è la settimana in cui presenteremo la legge spazza-corrotti».

Resta il punto. Perché Conte – che ieri si è fatto sentire solo via comunicato ufficiale per smentire ogni ipotesi di un coinvolgimento militare dell’Italia in Libia – non era al Cdm? C’è chi dice che – pur dopo aver smentito che la sua esperienza di governo sarà «il suo ultimo giro» – il premier sia contrariato, e quasi tentato di mollare, per le uscite della Lega (e dei 5Stelle) in merito alla manovra economica. La sua linea sarebbe, invece, molto più vicina e in sintonia con la posizione di Tria (e di Moavero) che vuole impostare il Def e la Legge di Stabilità «prudente e attento» verso la Ue. E così, tanto per cambiare, la scena se la prende Salvini: dice ‘no’ all’intervento militare in Libia e attacca la Francia, ribadisce il mantra «si pagheranno meno tasse», assicura (o minaccia) che la manovra sfiorerà «dolcemente» il parametro del 3%.  E così, sbottano fonti M55, «è sempre la solita storia: il premier sembra Salvini, non Conte».