Martedì 15 Luglio 2025
COSIMO ROSSI
Politica

Cattolici, liberali e... correnti dem. Il centro affollato ruba voti al Pd

Continuano a nascere movimenti e associazioni che si richiamano al popolarismo (e non solo). Ma l’unico vero partito solido nell’area moderata è Forza Italia. Mentre Azione ondeggia verso destra

Cattolici, liberali e... correnti dem. Il centro affollato ruba voti al Pd

Roma, 3 luglio 2025 – Che vuoi “centrare” in un Paese sinceramente bipolarista dall’alba della Repubblica e ancora più sentitamente dal (18 aprile) 1948? E tuttavia in questi ultimi trent’anni e rotti di bipolarismo formale, oltre che sostanziale, la rincorsa a conquistare il centro sociale e politico del corpo elettorale è stata la dominante delle sfide politiche di governo. Lo è stata per Silvio Berlusconi e per Romano Prodi; prima che i 5 Stelle, con la Lega, facessero quasi saltare il banco bipolarista sull’onda del populismo popolare e Giorgia Meloni ne riaggregasse le file con un clamoroso successo della destra post-missina non esente da ampie concessioni al moderatismo di Forza Italia e del Ppe. E ora la partita si ripropone, immutabile, dalle prossime regionali di autunno alle politiche ormai incombenti. Chi vincerà, dunque, al centro?

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani

Vince Forza Italia, questo è certo. Venuto meno Berlusconi, il partito guidato da Antonio Tajani si è attestato come forza europeista moderata, organica al centrodestra, ma in grado di mitigarne gli eccessi: punto di riferimento del centro sociale rappresentato dalle professioni, l’imprenditoria, l’intellighenzia liberale. Non è un caso che si ponga in concorrenza col Pd sui temi del liberalismo economico e del riarmo sia in Europa che in Italia, ma anche sulle libertà civili e il garantismo. Compresi anche Noi Moderati, il centro è ben più ed efficacemente rappresentato nel centrodestra che nel campo largo di centrosinistra. Per non dire delle istanze più clericali trasversali agli schieramenti, dall’anti-abortismo alla riluttanza sul fine vita, che trovano più riscontro nel centrodestra che nel centrosinistra.

A maggior ragione senza una gamba centrista cattolico-moderata il centrosinistra rischia di non essere competitivo alle prossime elezioni politiche. È questo l’assillo degli ex democristiani del Pd alla Dario Franceschini, ma anche dell’ex comunista Goffredo Bettini e dei tanti riformisti laici e cattolici che militano nelle file del Pd. Ma proprio questo è il punto. Si tratta di esponenti che fanno già tutti riferimento al partito del Nazareno. Per quante manovre aggregative si possano propugnare – ieri l’ultima in ordine di tempo di Scelta cristiano popolare (che in realtà guarda un po’ più a destra): dopo Demos, Rete civica solidale, Comitati Più uno, Comunità democratica – il rischio è che siano tutte manovre a togliere voti al Pd invece che ad allargare il consenso. Ammesso poi che, a rigor di malizia, i promotori siano disponibili a lasciare l’eventuale seggio sicuro nel Pd per quello incerto nelle liste centriste.

Al dunque, infatti, la questione è la formazione di una lista di centro. E che porti voti. Partita che al momento sembra invece ristretta ai travasi dal Pd, fatta eccezione per Italia viva e Azione. Il partito di Matteo Renzi è ormai nell’orbita dem, compresa l’ipotesi di pochissime candidature indipendenti sotto l’ala del Nazareno. Azione invece tiene duro. Anzi. Ha deciso di uscire dalla coalizione marchigiana del dem Matteo Ricci. Il partito di Carlo Calenda non concorrerà alle elezioni e, in nome dell’avversione per i 5 Stelle, è probabile che i suoi elettori propendano per l’uscente Francesco Acquaroli come hanno fatto i renziani per Matteo Bucci in Liguria “fregando” Andrea Orlando; anche se l’ex sindaco di Pesaro è forte. Una provetta di forza.

Guardando comunque alla eventuale riforma elettorale improntata ai vincoli di coalizione nazionali dove, esclusa la concorrenza nei collegi, Meloni potrebbe avere tutto il vantaggio di lasciar vivere una presenza centrista per quanto esigua.