Casini e la scelta dell’Italia: nessuna paura. "Noi con Kiev, non c’è Ponzio Pilato"

Il senatore: "Da Mosca toni irricevibili". Il paragone con Hitler: guai a ripetere gli errori del passato, anche Putin non si fermerà

Pier Ferdinando Casini

Pier Ferdinando Casini

Presidente Pier Ferdinando Casini, la Russia ci minaccia. Parla di "conseguenze irreversibili" per le sanzioni.

"Sono toni inaccettabili. Già nella lettera dell’ambasciatore russo in Italia inviata al Parlamento erano stati usati toni che, un tempo, avrei definito imperialisti. Un rappresentante di un governo presso l’Italia deve mostrare maggiore responsabilità. Oggi c’è stato un pericoloso inasprimento di quei toni. Erano sbagliati i primi e lo sono i secondi. In ogni caso hanno ottenuto l’effetto opposto a quello che si erano prefissato. Hanno rafforzato l’unità della Ue. Saldato il rapporto tra gli Stati Uniti e la Ue. Restituito una chiara identità alla Nato. Se i russi pensavano che l’Italia fosse l’anello debole dell’alleanza si sono sbagliati di grosso. L’Italia sceglie la Ue, la Nato e l’alleanza con gli Usa nei momenti più drammatici della sua storia".

Il ministro Guerini è definito "falco anti-russo"…

"Il ministro Guerini si è dimostrato un ministro serio e competente. Fa il suo lavoro con equilibrio e senza alzare i toni, con rispetto verso tutti. Anche in questa occasione non è venuto meno al suo stile. L’Italia, e Guerini, hanno scelto una piena assunzione di responsabilità. Non siamo dei Ponzio Pilato e non giriamo la testa dall’altra parte. Abbiamo deciso di inviare armi all’Ucraina nell’ambito delle regole di ingaggio della Nato. Sono armi a scopo solo difensivo. Gli attacchi a Guerini hanno come unico effetto quello di rafforzare la credibilità del ministro, di vedere il Parlamento e l’intera comunità nazionale stringersi intorno a lui. Siamo un Paese serio e la nostra postura è quella di un Paese serio".

Rischiamo una crisi pesante con la Russia?

"Gli italiani non ce l’hanno con i russi. Anzi, noi sosteniamo il popolo russo, che è un grande popolo, amico dell’Italia, e siamo solidali con i militari russi che muoiono sul fronte, distanti dalle loro famiglie e dai loro cari. Noi riteniamo criminale la guerra di Putin e la scelta di invadere l’Ucraina. Se si tenesse un referendum sulla guerra, in Russia, Putin lo perderebbe, ma in Russia non c’è democrazia. A chi ha le idee confuse, vorrei fare un piccolo memento. Quando la Russia invase la Crimea, molti pensarono che si sarebbe accontentato di quella, dello sbocco al mare e che la Ucraina sarebbe rimasta tranquilla. Dopo ha invaso il Donbass, ora l’Ucraina. Chi pensava che Putin si sarebbe fermato ha preso un grosso abbaglio. Come pure chi oggi ‘prega’ gli ucraini di arrendersi. Anche Hitler si comportò allo stesso modo e anche verso di lui l’atteggiamento fu quello del ‘lasciamolo fare’. I fatti seguenti hanno dimostrato quanto drammatici furono gli errori compiuti all’epoca".

È giusto aumentare le spese militari?

"Sì, è giusto. È come se, davanti al dispiegamento dei missili russi SS20, negli anni Ottanta, contro l’Europa, non avessimo installato gli Euromissili. Una scelta che, all’epoca, ha garantito la pace e la distensione internazionale. Anche in questo caso, il riarmo è finalizzato a difenderci, non certo ad offendere".

Bisogna accelerare sulla Difesa comune europea?

"Difesa comune europea e Nato devono essere progetti realizzati in sintonia e devono integrarsi. Politica estera e difesa comune vanno potenziati nell’ambito della Ue e in raccordo con la Nato".

Zelensky parlerà al Parlamento italiano.

"Ribadirà le cose dette già davanti altri Parlamenti. Davanti al suo sforzo e alla sua resistenza, come dell’Ucraina, l’Italia deve solo inchinarsi".