Governo, incarico alla Casellati. Ultimatum Di Maio, ma Salvini non molla

Il capo dei 5 Stelle: "Decida entro questa settimana". Il leader della Lega: "Di Maio non può comandare". Giorgetti: governo del presidente? saremo responsabili. Berlusconi: "Mai posti veti su M5s". Oggi secondo giro di consultazioni IL PUNTO / I paletti di Mattarella - di P. F. DE ROBERTIS

Maria Stella Gelmini, Silvio Berlusconi e Anna Maria Bernini (Ansa)

Maria Stella Gelmini, Silvio Berlusconi e Anna Maria Bernini (Ansa)

Roma, 19 aprile 2018 - E' muro contro muro tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Tanto che le consultazioni svolte da Elisabetta Casellati, alla quale il presidente Mattarella ha affidato un mandato esplorativo per "verificare l'esistenza di una maggioranza parlamentare tra i partiti della coalizione di centrodestra e i Cinque Stelle", non risolvono l'impasse e servirà un secondo giro domani. Ma, al momento, le chance che un esecutivo dei due 'vincitori' delle elezioni possa vedere la luce a breve sono al minimo storico. Il leader pentastellato rivolge un ultimatum al segretario della Lega: decida che fare entro questa settimana. Ovvero, se vuole dar vita a un esecutivo targato M5s-Lega deve dire addio a Silvio Berlusconi entro pochi giorni. Sì, perché la posizione di Di Maio non muta di un millimetro: no a un esecutivo "ammucchiata" con Forza Italia e, soprattutto, con il Cavaliere. Ma nemmeno Salvini cambia di una virgola la sua posizione: non mollo Berlusconi e resto leale, scandisce. Insomma, anche per il leghista il tempo sta per finire: "Se questo giro va male decide il presidente della Repubblica". Lascia invece qualche spiraglio aperto il fedelissimo Giorgetti (è lui a incontrare la Casellati, perché Salvini è volato a Catania), che vede ancora qualche possibilità, "altrimenti non staremmo a perdere tempo". 

Governo, Casellati: "Se Mattarella mi chiama, difficile dire di no"

Berlusconi, a differenza di quanto accaduto al Colle dopo le ultime consultazioni, si mostra ai giornalisti pacato, nessun tono aggressivo, né lancia affondi nei confronti del leader pentastellato. L'ex premier, però, non manca di individuare il 'responsabile' dello stallo, ovvero Luigi Di Maio, e sottolinea: "Da parte nostra non sono mai stati messi dei veti nei confronti di nessuno, i veti sono venuti a noi dai 5 stelle. Forza Italia e il presidente di Forza Italia non hanno mai posto veti alla alleanza del centrodestra con i 5 stelle", ricorda. Giorgia Meloni, infine, offre la disponibilità "a dialogare con i 5 stelle, ma non prescindiamo dalla guida di un governo" che deve andare a "un esponente del centrodestra, che per noi è Salvini", garantendo infine che "il centrodestra non si dividera'".

LE DICHIARAZIONI

DI MAIO - "Ancora una volta abbiamo ribadito in questa sede che M5s è pronto a sottoscrivere un contratto di governo solo con la Lega non con tutto il centrodestra", ha dichiarato Di Maio al termine delle consultazioni con la presidente del Senato Casellati. "Il centrodestra per noi è un artifizio elettorale", ha aggiunto. E l'ultimatum: "Salvini ha l'occasione per prendere consapevolezza e coscienza del fatto che le uniche forze in grado di dialogare e firmare un contratto di governo sono M5s e la Lega e dico a Salvini che di tempo non c'è più più, decida entro questa settimana il paese non può aspettare. Queste consultazioni - ha continuato - serviranno a fare capire che l'idea di un governo di centrodestra è fallita". 

Di Maio: "Questo è uno dei passi cruciali per arrivare al governo del Paese"

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SALVINI DA CATANIA - "Non vedo dove sia il rispetto del voto degli italiani: il secondo arrivato che impone le regole del gioco al primo, lui vuole comandare...", ha risposto da Catania il leader della Lega. "Di Maio e Berlusconi smettano di dirsi no a vicenda, gli italiani non si meritano di andare avanti un mese in questo modo", ha aggiunto. "Il prossimo giornalista chieda a Luigi Di Maio 'senti ma tu sei disponibile come ha fatto Matteo Salvini a fare una passo a lato, pur di far partire il governo?'. Se vi dirà di no è perché vuole fare il premier, e allora non sa stare al mondo", è stato il ragionamento del leghista. "Vogliamo un governo che rispecchi il voto degli italiani. L'unico governo che può rispecchiare questo voto e il centrodestra-cinque stelle. Io sono leale nei confronti non dei partiti, ma degli elettori. Mi sembra strano questo atteggiamento dei secondi arrivati, che pretendono di dettare le regole ai primi arrivati. Non è il leader della Lega - ha aggiunto - che deve mollare qualcuno. Io mantengo semplicemente fede al voto degli italiani di un mese fa". E ancora: "Di Maio continua a dire io, io, io. Vuol dire che non vuole fare il governo, o che ha un accordo col Pd".

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LEGA - "Abbiamo ribadito, lo diciamo da settimane, noi siamo pronti a partecipare a un governo che è stato indicato dagli italiani premiando il centrodestra e la coalizione e il M5S come primo partito", ha affermato Giancarlo Giorgetti, capogruppo della Lega alla Camera al termine delle consultazioni. "In modo inderogabile bisogna dare rapidamente un governo all'Italia. Se i veti" del M5s nei confronti di Fi "cadessero nelle prossime ore saremmo pronti a un governo già a inizio settimana prossima", ha aggiunto Giorgetti. Se non ci fosse una possibilità di fare il governo "non perderemmo tempo e noi di tempo non ne perdiamo". "Non ci piace un governo del presidente, ma la Lega è una forza politica responsabile. Salvini in questo frangente ha dimostrato di essere più statista di altri", ha concluso il vicesegretario a 'Porta a porta' su Rai Uno. Se dovesse prospettarsi questa ipotesi "Salvini farà le sue valutazioni".

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FORZA ITALIA - "Noi non abbiamo potuto far altro che mantenere la nostra posizione da parte nostra non sono mai stati messi dei veti nei confronti di nessuno quindi dei veti che sono venuti a noi". Sono state queste le parole di Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia. "Dovevo andare domani in Molise - ha anche detto Berlusconi -, la presidente ci ha pregato di essere ancora disponibili per un incontro perché probabilmente effettuerà un secondo giro di consultazioni. Mi sono dichiarato assolutamente a disposizione".

FRATELLI D'ITALIA - "Abbiamo ribadito che nonostante i numerosi passi avanti fatti da Fdi con l'apertura al dialogo con M5s ci pare che gli altri non abbiano la stessa disponibilità, ho ascoltato le delegazioni che ci hanno preceduto, in particolare Di Maio, registro una rigidità nel dialogo con centrodestra che mi colpisce. Il dialogo è rispetto della volontà popolare ma non rescindiamo dalla guida del governo al centrodestra, segnatamente da Matteo Salvini". Così la leader Fdi Giorgia Meloni al termine delle consultazioni.

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DOMANI SECONDO GIRO - Domani la presidente Casellati incontrerà ancora una volta i leader del centrodestra e M5s, per un secondo giro di consultazioni-lampo. Stavolta il centrodestra andrà con una sola delegazione e dovrebbe esserci anche Salvini, come ha fatto sapere Giorgetti.

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