Giovedì 18 Aprile 2024

Amori e gossip agitano la Camera. Le deputate: "Basta pettegolezzi"

Incontri roventi. Voci su due grilline, un leghista e un azzurro

Camera, gossip nei corridoi del Transatlantico (Ansa)

Camera, gossip nei corridoi del Transatlantico (Ansa)

Roma, 9 dicembre 2018 - Se è vero che «la calunnia è un venticello», i giornali ci mettono sempre del loro a moltiplicarne gli effetti. Tutto il clamore sul «bieco gossip» denunciato ieri, e con veemenza, dall’M5S, nel pieno dell’aula della Camera, nasce, infatti, da una rubrica di gossip, quella di Romana Liuzzo sul Giornale ed esplode con alcuni articoli pubblicati dal quotidiano Il Tempo del direttore Franco Bechis.   Il resto, a partire dai ‘lanci’ di Dagospia, è puro rumore di fondo. D’altronde, però, se non fosse vero che amor vincit omnia, non sarebbe possibile quello che, per restare dentro il Palazzo, capita sempre, legislatura dopo legislatura.  I deputati e le deputate, tra di loro, spesso si guardano in cagnesco, si offendono, si attaccano, ma a volte si piacciono, si baciano e, a volte, si innamorano. Certo, tra colleghi dello stesso partito è più facile. Chi non ricorda il celebre amore, e la lunga relazione, nata sui banchi della Camera tra il severo Palmiro Togliatti, leader del Pci, e la giovane, e avvenente, novizia Nilde Jotti? Chi non ha ironizzato, quando Renzi governava, sugli ‘amori’ tra big e peones renziani esplosi e poi subito implosi?

A volte, però, l’amore «fa dei giri immensi che poi ritornano» (Antonello Venditti dixit) e gli amori (o, meglio, gli «innamoramenti» Alberoni scripsit) nascono anche tra parlamentari di partiti avversi. Insomma, è il bello della vita e, banalmente, ‘succede’ perché, si sa, «al cuor non si comanda». Il guaio è quando la notizia scoppia, tracima dall’aula e dilaga sui giornali e sui social, arrivando alle rispettive mogli e fidanzate (e/o viceversa). 

Ecco, allora sì che diventa un guaio. Certo che, nei corridoi del Transatlantico di Montecitorio, non si parla d’altro. Tutti – nell’ordine: parlamentari, giornalisti, funzionari, commessi – vogliono sapere solo «chi» sono il deputato della Lega (maschio) e la sua collega pentastellata (femmina) che avrebbero compiuto «atti erotici», non meglio specificati, al IV (commissione Giustizia) durante l’esame del ddl corruzione e, per di più, dentro i suoi bagni.  I nomi sono sulla bocca di tutti, ma nessuno li pronunzia o per carità di patria (entrambi «tengono famiglia») o per pavidità (minacciano querela). Da ieri, poi, s’aggiunge una nuova storia che coinvolgerebbe, stavolta, un deputato azzurro e una collega grillina, storia sotto la voce «amori impossibili».   E così, ieri, il presidente della Camera, Roberto Fico, sbotta in un secco «io non sopporto gossip sessisti, qui dentro» in risposta alla vicepresidente di turno, Maria Edera Spadoni, che denuncia ufficialmente il fatto, facendone però uno più grosso: offre dignità pubblica al gossip. Tuona la Spadoni contro «gli articoli in cui si descrive ‘l’aria frizzante’ della Camera e si fa riferimento alle nostre parlamentari, una vergogna. Questo non è giornalismo, ma sessismo. Noi donne dell’M5S non siamo ‘esuberanti’ e io mi sento offesa». La vicepresidente di FI, Mara Carfagna, paladina dei diritti delle donne e donna saggia, replica: «Mi auguro che d’ora in poi voi 5Stelle condanniate tutte le volgarità, anche le vostre». Sipario. Fino al prossimo gossip, si capisce.