Btp Valore, Bot e gli altri titoli: ecco le prossime emissioni

Il perché del recente successo dei titoli di stato e perché il Tesoro punta sui piccoli risparmiatori

Roma, 8 giugno 2023 – Mentre il Btp Valore registra acquisti per oltre 17 miliardi al termine della quarta giornata di collocamento, il governo si prepara a sfruttarne il successo per ampliare la propria offerta di titoli dedicati ai piccoli risparmiatori. L’obiettivo, ribadito più volte dal Ministero dell’Economia, è quello di riportare il debito pubblico in mani italiane, nel momento in cui la Banca centrale europea inizia a liberarsi dei titoli di Stati acquistati negli ultimi anni, con la riduzione del bilancio che da luglio accelererà dai 15 miliardi di euro attuali a circa 30.

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A confermare i nuovi arrivi di Btp dedicati ai clienti retail è stato il responsabile del Debito pubblico presso il Mef, Davide Iacovoni. “Sicuramente saranno proposti dei nuovi Btp Valore anche nel corso di quest’anno e molto probabilmente nel 2024” ha detto il funzionario.

Btp Italia, operatore di Borsa in una foto di archivio (Ansa)
Btp Italia, operatore di Borsa in una foto di archivio (Ansa)

La strategia

“Stiamo assistendo ad un crescente interesse di investitori molto piccoli dal punto di vista della detenzione di risorse finanziarie” ha proseguito Iacovoni. “Persone fisiche con un'entità di risparmio anche modesta”. L'esperto ha poi spiegato che “siamo in una fase in cui i tassi di interesse sono ben più elevati anche rispetto a qualche mese fa ed in questo contesto, oltre al problema dell'inflazione da cui ci si vuole proteggere, c'è anche il tema di mettere a reddito i propri risparmi che magari sono tenuti in conto corrente senza remunerazione”.

Il debito in mano agli italiani

Con l’obiettivo che resta quella di accrescere la massa di titoli in mani italiane. Oggi la quota di investitori domestici nel debito pubblico “è molto bassa, molto contenuta e quindi vediamo margini per un incremento molto importante”, ha aggiunto Iacovoni.

Da questo punto di vista, gli ultimi dati sono molto positivi. Secondo Bankitalia, a febbraio famiglie e imprese non finanziarie avevano in tasca il 9,9% del debito pubblico, circa 61 miliardi di euro in più rispetto al 7,8% registrato l’anno prima. Per quanto riguarda le aste di titoli di Stato, le emissioni vanno avanti.

I prossimi appuntamenti

Dopo il Btp Valore, il cui collocamento è partito il lunedì e si concluderà domani, il calendario di giugno è molto fitto, con altre 5 emissioni in programma.

Il 9 sarà la volta dei Bot a scadenza annuale e semestrale, il 13, invece, si terrà un’asta Btp a medio-lungo termine (titoli a 3, 7 e 30 anni). Il 27 giugno toccherà ai Btp Short (tra i 18 e i 30 mesi) e i Btp€i, quelli indicizzati all’inflazione europea (scadenze da 5, 10, 15 e 30 anni), mentre il 18 torneranno sul mercato i Bot e il 30 ci sarà un’altra asta di titoli a medio-lungo termine.

Nel complesso, quest’anno lo Stato dovrà raccogliere quasi 400 miliardi per rifinanziare i buoni e altri 70-80 per coprire il disavanzo. E, ora che l’ombrello della Bce è venuto meno, per mettersi al riparo da eventuali scossoni sui mercati, Palazzo Chigi punta ad ampliare la platea di investitori italiani, sia istituzionali che retail, interessati a sottoscrivere le obbligazioni del Tesoro.

Da qui la scelta di lanciare diversi tipi di titoli destinati a raccogliere quei 1.520 miliardi di euro depositati nei conti correnti, come appunto il Btp Valore e il Btp Italia. Entrambi gli strumenti sono stati studiati per incoraggiare un atteggiamento da cassettista, tipico dei piccoli risparmiatori a cui si rivolgono.

Il Btp Valore

 Al contrario del Btp Italia, fin qui il protagonista assoluto tra i titoli di Stato destinati ai clienti retail, con l’ultima emissione avvenuta a marzo che ha raccolto quasi 10 miliardi di euro, il Btp Valore non è indicizzato all’inflazione. La sua attrattività però deriva da un rendimento che cresce nel tempo mentre le prospettive dell’indice dei prezzi sono in discesa. Il Btp Valore offerto il 5 giugno infatti ha una durata di quattro anni e un taglio minimo di 1.000 euro. Il sistema a scalini porta poi la cedola, che è semestrale, dal 3,25% lordo annuo dei primi due anni al 4% negli ultimi due, in un percorso che si conclude con il premio fedeltà dello 0,5% per chi compra il titolo all’emissione, che si concluderà il 9 giugno, e lo porta a scadenza.

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