Mercoledì 18 Giugno 2025
REDAZIONE POLITICA

Braccialetto elettronico, Nordio: “Lo strumento dà l’allerta, ma la vittima poi deve trovare un rifugio”

Per il Guardasigilli il dispositivo rischia di essere incompatibile con i tempi di intervento delle forze dell'ordine. È polemica. E la sorella di una donna uccisa: “Il ministro conferma che è inutile”

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante il question time al Senato (Ansa)

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante il question time al Senato (Ansa)

Roma, 15 maggio 2025 –  Rischiano di aprire un nuovo fronte polemico le parole del ministro della giustizia Carlo Nordio sul braccialetto elettronico nel corso del question time in Senato. "Il suo funzionamento è molto spesso incompatibile con i mezzi di trasporto delle persone: nel momento dell'allarme nei confronti di una persona, molto spesso la vittima si trova ad una distanza non compatibile con l'intervento delle forze dell'ordine – ha dichiarato il Guardasigilli –. Dobbiamo coniugare questi due elementi dando un'allerta alla vittima, affinché sia in grado – nel momento in cui coglie questo momento di pericolo – di trovare delle forme di autodifesa, magari rifugiandosi in una chiesa o in una farmacia, in un luogo più o meno protetto". "Se si ritiene che dieci chilometri siano sufficienti per tenere a distanza la potenziale vittima dal potenziale aggressore – ha proseguito –, molto spesso la comunicazione funziona ma, in quei minuti in cui funziona l'avvertimento o il warning, i mezzi di trasporto del potenziale aggressore sono già riusciti a raggiungere la vittima". Da qui la necessità, secondo Nordio, che sia "il magistrato a valutare quale sia la distanza sufficiente", tenendo conto che gli attuali mezzi di locomozione "purtroppo annullano le distanze che un tempo potevano essere considerate sufficienti".

La sorella di una vittima di femminicidio

"Mia sorella non era in chiesa né in farmacia, ma era in casa e non era al sicuro, esiste un posto più sicuro della propria casa? Non so se sia un problema di gps o di linea, ma le parole del ministro dimostrano che il sistema è sbagliato e che il braccialetto è inutile e serve solo a stressare la vittima. Facciano misure più efficaci e restrittive, perché gli aggressori non possono restare in libertà e tenere la vittima in un continuo stato di paura", commenta Raffaella Marruocco, 61 anni, sorella di Concetta, uccisa dal marito nel 2023 a Cerreto d'Esi (Ancona). In quel caso l'uomo, che era sottoposto alla misura del braccialetto elettronico, entrò in casa e accoltellò la donna senza che la sua presenza fosse rilevata in tempo.

"Il ministro ha detto l'ovvio", commenta invece l'avvocato Ettore Censano che, per anni, ha seguito le vicende di Celeste Palmieri che il 18 ottobre del 2024 fu uccisa a San Severo (Foggia) a colpi di pistola dal marito Mario Furio dal quale si stava separando, un agente di polizia penitenziaria in pensione che si suicidò qualche minuto dopo. "Il problema del marito della signora Celeste è che non doveva stare con il braccialetto elettronico ma doveva essere custodito in maniera più rigorosa. In alcune occasioni la signora Celeste ha cercato di auto proteggersi – dice il legale interpellato dall’Ansa –. Ricordo che pochi giorni prima il braccialetto le era suonato e lei aveva trovato rifugio in una chiesa. Purtroppo quel giorno non ce l'ha fatta".

Le associazioni

"L'affermazione del ministro rappresenta un'inaccettabile forma di scaricabarile istituzionale", dichiara invece la presidente di Differenza Donna, Elisa Ercoli. Il braccialetto elettronico "è uno strumento utile per vigilare sul rispetto delle misure cautelari – prosegue –. Il problema non è il dispositivo in sé, ma l'assenza di un sistema strutturato ed efficiente per la sua gestione. È necessario che le forze dell'ordine siano dotate non solo di strumenti tecnologici, ma anche di personale dedicato al monitoraggio, formato con competenze specifiche sulla valutazione del rischio, sulla recidiva e sulla protezione delle vittime".

"L'obbligo dello Stato non è quello di indicare alla donna una farmacia o una chiesa dove ripararsi, ma è quello di dotare il Paese di una rete capillare di Centri Antiviolenza e Case Rifugio, affidati a soggetti specializzati e competenti, in grado di proteggere, accompagnare e costruire percorsi di fuoriuscita dalla violenza", conclude Ercoli.

Le opposizioni insorgono

"Il ministro Nordio ha parlato del braccialetto elettronico con parole di estrema leggerezza, è stupefacente vista l`estrema gravità dell’argomento. Capiamo il disappunto delle vittime, il braccialetto elettronico è uno strumento di protezione importante se funziona", dice la capogruppo di AVS alla Camera Luana Zanella, sottolineando che da tempo il suo schieramento ha sollevato il problema della sua efficienza. Ed esorta il ministro: "Dia una alternativa ma davvero non è tollerabile questa sciatteria istituzionale".

"Cosa sta facendo il governo per migliorare l'efficienza del braccialetto elettronico? – chiede la senatrice di Italia viva, Dafne Musolino –. Non c'è solo un problema di malfunzionamenti, ma anche di coordinamento tra chi indossa lo strumento e chi deve poi verificare, e di formazione degli operatori".

"si è toccato il fondo della decenza", dicono le parlamentari del Movimento 5 Stelle in commissione bicamerale di inchiesta sul Femminicidio e la violenza di genere, che ricordano di aver pi+ volte "denunciato i malfunzionamenti sui braccialetti elettronici". "Quella di Nordio è una risposta irricevibile che rispediamo al mittente – aggiungono –. Forse il ministro ignora che la maggior parte dei femminicidi avviene nelle case o in situazioni dove le vittime difficilmente riescono a mettersi al riparo dai loro carnefici", proseguono i 5S, sottolineando come "non possono essere abbandonate alla loro sorte nella lotta contro la violenza perché è anche questo il motivo per cui continuiamo la conta delle vittime".

Quanti sono i braccialetti elettronici in Italia

Nordio oggi ha spiegato che sono circa 13mila i braccialetti elettronici attivati, di cui oltre 5.800 per stalking e settemila per il monitoraggio. "L'effetto tangibile di questa misura è la maggiore efficacia della tutela preventiva – ha aggiunto il Guardasigilli –. Tra il primo gennaio e il 22 settembre del 2024, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il numero degli eventi omicidiari si è ridotto da 260 a 215. Lungi da me dire che siamo soddisfatti, quello che conta è il trend che almeno si sta abbassando: la misura percentuale è calata del 17%".