Pd, il comitato di Bonaccini ricorre contro Schlein: strane tessere in bianco

Bologna, i sostenitori del governatore presentano un atto formale. "Ci sono documenti di iscrizione senza nome, serve una verifica"

Stefano Bonaccini è nato nel 1967. Elly Schlein ha 37 anni

Stefano Bonaccini è nato nel 1967. Elly Schlein ha 37 anni

Nel Congresso del fair play a tutti i costi, scoppia la prima grana. E, manco a farlo apposta, un po’ di pepe arriva da Bologna, nel cuore d’Emilia dove la Federazione Pd tiene nonostante la crisi del partito e dove il 'derby' tra Stefano Bonaccini ed Elly Schlein si sente di più. Ad affilare le armi è il comitato ’Energia popolare’ made in Bo che appoggia il governatore con un ricorso inviato ieri alla commissione provinciale congressuale del Pd, guidata, tra l’altro, da un’ex parlamentare di lungo corso, Donata Lenzi. Che non si sbottona, ma ammette l’invio della missiva. Insomma, a pochi giorni dall’inizio del voto nei circoli, ecco che arrivano le carte bollate. Nel mirino dei Bonaccini boys le presunte irregolarità nel tesseramento. Tutto nasce a seguito di una voce dal sen fuggita a una neo iscritta dem che avrebbe sostenuto, davanti a un segretario di circolo, che il comitato bolognese di Elly Schlein, ’Parte da Noi’, avrebbe a disposizione tessere bianche con cui iscriversi al Pd. Da qui, la decisione del comitato pro-Bonaccini di vederci chiaro. Perché va bene l’operazione ’porte aperte’ anche ai non iscritti Pd (operazione di cui ha beneficiato la stessa Schlein). Va bene il rientro di Articolo 1 e la contaminazione con altri mondi della sinistra, ma quando si parla di tessere, le regole sono regole. Ciò che non torna – secondo il comitato pro-Bonaccini – è che una singola mozione possa disporre di tessere ’vergini’. Tocca, infatti, alla Federazione del partito consegnarle ai segretari di circolo in pacchetti di dieci alla volta, a fronte di altrettante esaurite, ricordano i sostenitori del ’Pres’, come lo chiamano in Emilia-Romagna.

Da qui, la richiesta alla commissione di verificare al più presto la situazione per "evitare violazione delle regole congressuali e del tesseramento Pd". Tradotto: no alle iscrizioni di massa senza controllo. I sostenitori di Bonaccini, però, a differenza di altri ricorsi avvenuti in passato, non attaccano, "chiediamo solo una verifica", ripetono come un mantra. Precisano, inoltre, che il ricorso è fatto solo per fugare ogni dubbio. Insomma, niente sangue, per dirla con Romano Prodi, come ai tempi – quelle sì – delle sanguinose primarie per le Comunali tra l’oggi sindaco di Bologna Matteo Lepore e la prima cittadina di San Lazzaro, ex Italia Viva oggi di nuovo dem, Isabella Conti. Dietro i toni soft, resta la sostanza: il comitato di Bonaccini chiede alla Federazione la sospensione della registrazione di tutte le nuove tessere, così da evitare "alterazioni del tesseramento" finché non si faccia chiarezza. Da quello che trapela, le tessere bianche fornite dal partito bolognese sarebbero state 500. E, ieri, erano già terminate. Da qui, la richiesta di una relazione sulla consegna delle tessere ’vergini’ ai circoli e sul numero delle stesse registrate, a oggi, dalla Federazione provinciale. In attesa di capire la risposta della commissione provinciale e se il ricorso ’salirà’ di grado al regionale fino ad arrivare a Roma, c’è chi si chiede se il fair play si prenderà una pausa.

I sondaggi, dalla loro, continuano a premiare Bonaccini. L’ultimo (Euromedia per ’Porta a Porta’) lo vede al 54%, mentre Schlein sarebbe al 18,1%. Fermi al 7,8% e al 6,3% Gianni Cuperlo e Paola De Micheli.