Mercoledì 24 Aprile 2024

Ucraina, Berlusconi frena: "Mai giustificata l'aggressione russa". Cosa aveva detto

Il leader di Forza Italia durante un intervento a Treviglio aveva parlato dell'invio delle armi all'Ucraina e criticato le modalità con cui i leader occidentali si rapportano con il capo del Cremlino

Silvio Berlusconi e Vladimir Putin durante un vertice italo-russo

Silvio Berlusconi e Vladimir Putin durante un vertice italo-russo

Roma, 17 maggio 2022 - "Berlusconi non ha mai giustificato in alcun modo l'aggressione all'Ucraina da parte della Federazione Russa". E' questo in sintesi il contenuto di una nota di Forza Italia in cui si chiarisce la posizione del leader rispetto al suo intervento fatto ieri a Treviglio in cui ha fatto eco a Giuseppe Conte sul tema dell'invio delle armi all'Ucraina e ha criticato senza appelli le modalità con cui i leader occidentali si rapportano con il capo del Cremlino. 

Putin malato? Voci, indizi e dubbi. "Si cura col sangue di renna"

Cremlino: "Le azioni dell'Occidente sono una guerra. Bucha è una messa in scena"

Cosa ha detto Berlusconi

Questo il discorso di Berlusconi: "Non abbiamo leader nel mondo, non abbiamo leader in Europa. Un leader mondiale che doveva avvicinare Putin al tavolo della mediazione gli ha dato del criminale di guerra e ha detto che doveva andare via dal governo russo. Un altro, segretario della Nato, ha detto che l'indipendenza del Donbass non sarebbe mai riconosciuta. Capite che con queste premesse il signor Putin è lontano dal sedersi ad un tavolo. Temo che questa guerra continuerà, siamo in guerra anche noi perché gli mandiamo le armi, adesso dopo le armi leggere mi hanno detto che gli mandiamo carri armati e cannoni pesanti, lasciamo perdere, cosa significa tutto questo? Che avremmo dei forti ritorni dalle sanzioni sulla nostra economia e ci saranno danni ancora più gravi in Africa e allora è possibile che si formino delle ondate di profughi e questo è un pericolo derivante dalla guerra in Ucraina. Bisogna pensare a qualcosa di eccezionale per far smettere a Putin la guerra", sono state le parole dell'ex premier, che ha rilanciato il suo vecchio cavallo di battaglia della difesa comune europea."Dal 2002 ho chiesto all'Europa di darsi una voce sola in politica estera e una forza armata comune. Oggi sommando i 27 paesi spendiamo 400 miliardi di lire all'anno. Con una forza comune si diventava una potenza militare mondiale. Ora non contiamo nulla nel mondo, io insisto ora che sono nel Ppe, perchè ci sia una politica estera e di difesa comuni".

La replica di Forza Italia

"Stupisce il titolo del 'Corriere della sera' riferito all'intervento del presidente Berlusconi a Treviglio, che forse deriva da un affrettata lettura di alcune frasi isolate dal contesto nel quale sono state pronunciate", si legge nella nota. "Il leader di Forza Italia non ha mai giustificato in alcun modo l'aggressione all'Ucraina da parte della Federazione Russa, un atto di forza inaccettabile nei confronti di uno stato sovrano, che sta causando molte, troppe vittime - prosegue la nota - al contrario, in questa come in altre occasioni pubbliche ha espresso con estrema chiarezza delusione e profondo dissenso verso le scelte del presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Il Presidente Berlusconi e con lui Forza Italia sono sempre stati in questi 28 anni e sono oggi dalla parte dell'Occidente, dell'Europa, della Libertà. Su questo non ci può essere nessun dubbio e nessun equivoco. Lo dimostrano innumerevoli atti di governo e voti parlamentari, nei quali l'interesse nazionale, la vocazione europeista, la fedeltà all'Alleanza Atlantica sono state e saranno la nostra stella polare". "Ieri a Treviglio - conclude la nota - il presidente ha semplicemente parlato del drammatico costo, in termini di vite umane, di distruzioni, di privazioni, del conflitto in Ucraina, e della necessità di arrivare nei tempi più brevi a una soluzione diplomatica che definisca un nuovo assetto di sicurezza e di stabilità nell'Europa dell'Est, garantendo naturalmente la libertà, l'integrità e la sicurezza degli stati sovrani".