Mercoledì 24 Aprile 2024

Bankitalia, Di Maio e Salvini: "Discontinuità". Ma Tria: "Indipendenza"

I due vicepremier continuano a ribadire la necessità di "azzerare" i vertici di Banca d'Italia e Consob

I vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini (Ansa)

I vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini (Ansa)

Roma, 10 febbraio 2019 - I due vicepremier continuano a sottolineare la necessità di "azzerare" i vertici di Bankitalia e Consob, ma per il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ribadisce che "l'indipendenza va difesa", anche se la sua portavoce puntualizza: "Affermazione istituzionale: le sue parole non sono contro nessuno".

DI MAIO - "Ora che noi come governo veniamo consultati per procedura costituzionale nella nomina del direttorio, se ci chiedono un parere sul rinnovo io dico no: c'è bisogno di discontinuità", dice Luigi Di Maio, rispondendo ai cronisti all'inaugurazione della fiera internazionale della calzatura, Micam, a Milano. 

"Questo governo mette insieme due forze politiche che hanno sempre detto che, se esistono centinaia di migliaia di risparmiatori sul lastrico, è perché chi doveva controllare non ha controllato", prosegue il ministro di Sviluppo economico e Lavoro. "Quello che stiamo dicendo sia su Consob sia su Bankitalia non è un fronte spero ma semplicemente mantenere una promessa agli italiani, perché le istituzioni che dovevano controllare prodotti finanziari e gli istituti di credito non hanno fatto il loro dovere".

SALVINI - Sulla stessa linea anche Matteo Salvini. "Sono d'accordo con Di Maio. Provare a guardare avanti mi sembra il minimo", dice il ministro dell'Interno a margine della visita al campo profughi di Padriciano (Trieste) in occasione del Giorno del Ricordo. "Chi è pagato per vigilare e non vigila deve cambiare", ribadisce Salvini. E aggiunge: "Ci sono mega dirigenti con mega stipendi che dovevano controllare i risparmi degli italiani. Non mi sembra siano stati molto efficaci in questa situazione di controllo".

TRIA - "L'indipendenza di Bankitalia va difesa. Mi sono già espresso", dice invece il titolare del Tesoro, Giovanni Tria, avvicinato dall'Ansa a Roma. Poi la precisazione della portavoce del ministro: "Un'affermazione prettamente istituzionale, ovvia e già espressa. Le parole di Tria non sono indirizzate contro nessuno". Acqua sul fuoco per non alimentare un nuovo fronte con gli agguerriti vicepremier.