Cantieri autostrade, lo sfogo di Toti: "Liguria verso una paralisi totale"

Duro attacco del governatore alla ministra De Micheli. E intanto la Procura di Genova apre un fascicolo

Autostrade, lavori sul nuovo ponte di Genova (Dire)

Autostrade, lavori sul nuovo ponte di Genova (Dire)

Genova, 9 luglio 2020 - Duro attacco del governatore ligure Giovanni Toti sulla gestione delle autostrade in Liguria. "Con le ulteriori ispezioni previste da Aspi sino al 15 luglio - dice - è probabile che la chiusura di alcuni tratti sulla A10, A7 e A12 possa essere mantenuta in essere. In tal caso al provvedimento di chiusura del tratto al momento attivo in A7 tra Bolzaneto e Genova Ovest verso Genova, si potrebbero aggiungere ulteriori provvedimenti, con pesanti disagi alla circolazione molto rilevanti in corrispondenza del nodo genovese. Quello che si prospetta, è una paralisi totale della nostra regione". 

Intanto, dopo i molti esposti (tra cui quello di Toti),  la Procura di Genova ha aperto un fascicolo sui disagi nel nodo autostradale ligure.

Toti all'attacco

Toti lancia l'allarme commentando il piano di ispezioni previsto nei prossimi giorni da Autostrade per l'Italia, e attacca il governo: "Lo avevamo previsto, lo abbiamo detto, scritto, gridato e ripetuto ma ogni richiesta di Regione Liguria e di tutte le categorie economiche e produttive del nostro territorio è rimasta del tutto inascoltata. Una situazione intollerabile. Il ministro De Micheli, che non risponde a nulla, pensa ancora che dall'11 luglio riapriranno due corsie in tutta la Liguria e finiranno i disagi? La smetta una volta per tutte di prendere in giro un'intera regione, e le sue Istituzioni, i suoi cittadini e le sue imprese".

E il governatore continua: "Non solo non sappiamo quando riaprirà la A7, ma dal piano descritto è facile prevedere un vero disastro anche sulle altre tratte di competenza di Aspi, con pesantissime ripercussioni anche sulla viabilità ordinaria e sull'attività dei nostri porti. Purtroppo si sta verificando quello che diciamo da settimane: il piano di ispezioni notturne comporta spesso il prolungamento delle chiusure per diversi giorni. Una vera follia, frutto esclusivamente dell'incapacità del ministero di predisporre una pianificazione seria degli interventi per tutelare la sicurezza di chi viaggia, ma senza distruggere l'economia di una regione che è lo snodo logistico principale del Paese". 

E ancora: "Trovo incredibile che un ministro non ascolti una Regione, tutte le categorie economiche e anche il grido di allarme dei Comuni di questo territorio. Sette giorni fa abbiamo anche inviato una lettera chiedendo al Mit di sederci a un tavolo entro una settimana per arrivare a una bonaria liquidazione del danno da versare alla popolazione e alle imprese. La settimana scade venerdì e dal ministero tutto tace. Per questo nelle prossime ore - conclude Toti - presenteremo al Tribunale civile di Genova una richiesta danni. Sarà una richiesta formale di risarcimento che cercheremo di quantificare attraverso adeguate perizie. Ma saremo in buona compagnia: hanno già annunciato class action gli albergatori, i trasportatori, i terminalisti del porto e così via. Stiamo parlando di miliardi di euro".

Fascicolo aperto in Procura

La procura di Genova ha aperto un fascicolo dopo una serie di esposti, in primis quello del presidente della Regione Giovanni Toti, per i disagi nel nodo autostradale ligure dovuti alle ispezioni nei tunnel e i cantieri con gli scambi di carreggiata. I magistrati hanno chiesto chiarimenti al ministero dei Trasporti e ad Aspi sulle tempistiche degli accertamenti e le modalità e sulla anticipazione della fine delle ispezioni e il differimento degli interventi meno urgenti. Nell'esposto-denuncia inviato alla procura di Genova, Toti aveva evidenziato che "le modalità di programmazione e effettuazione dei lavori poste in essere nelle ultime settimane sembrano improntate principalmente alla tutela di una accezione 'strutturale' di sicurezza, legata cioè esclusivamente alla stabilità dell'infrastruttura, senza considerare che la sicurezza deve essere anche valutata nella sua accezione 'funzionale'". Nel fascicolo sono confluiti anche gli esposti delle pubbliche assistenze del Levante che lamentavano ritardi nell'assistenza ai pazienti e nel trasporto in ospedale con ambulanze e automediche bloccate nelle code.