Martedì 23 Aprile 2024

Articolo 18, Renzi: "Un totem, dibattito inutile. Riscriveremo lo statuto dei lavoratori"

Il premier: "C'è un ddl delega che si sta discutendo in Parlamento". Ed eclude un'altra manovra

Il premier Matteo Renzi (Lapresse)

Il premier Matteo Renzi (Lapresse)

Roma, 12 agosto 2014 - L'articolo 18 resta materia del contendere dopo le ultime dichiarazioni di Alfano ("Questo articolo va abolito per i nuovi assunti entro la fine di agosto") e le proteste del Pd. "L'articolo 18 è assolutamente solo un simbolo, un totem ideologico, proprio per questo trovo inutile stare adesso a discutere se abolirlo o meno. Serve solo ad alimentare il dibattito agostano degli addetti ai lavori", dice oggi il premier Matteo Renzi intervistato dalla trasmissione Millennium di Rai3

"Con il dl Poletti ci sono 108.000 nuovi assunti, lo certifica l'Istat. Il dl Poletti prima non c'era e oggi c'è, ha consentito ad un'azienda come Elecrtolux di stare in Italia. Inoltre c'è un ddl delega che si sta discutendo in Parlamento. E' giusto riscrivere lo statuto dei lavoratori? Sì, lo riscriviamo - prosegue il presidente del Consiglio -. E riscrivendolo pensiamo alla ragazza di 25 anni che non può aspettare un bambino perché non ha le garanzie minime. Non parliamo solo dell'articolo 18 che riguarda una discussione tra destra e sinistra. Parliamo di come dare lavoro alle nuove generazioni".

Renzi ribadisce anche che l'accordo con Forza Italia ha un raggio di azione limitato. "Ci deve essere rispetto per tutti i dossier degli altri li leggo sempre, ma per noi l'accordo è su due punti: le riforme istituzionali e la legge elettorale", risponde infatti in merito alla disponibilità manifestata dal partito di Silvio Berlusconi a discutere e condividere alcuni provvedimenti economici. 

E, in tema di economia, il premier interviene anche sulla vicenda Alitalia, a cui non verranno versati più soldi pubblici. "E' del tutto doveroso. Ne abbiamo messi talmente tanti di soldi pubblici che sarebbe inaccettabile", spiega. Prevista una nuova manovra? "Lo rismentisco - dice ancora Renzi -. Noi l'abbiamo già fatta la manovra e abbiamo abbassato le tasse". E in merito alla possibilità di estendere il taglio degli 80 euro ad altre categorie, aggiunge: "Non lo so, vediamo. Esiste la possibilità di estenderli. Ribadisco: sicuramente lo manteniamo per chi ce l'ha, vediamo se possiamo estenderlo". Renzi assicura, poi, che con Cottarelli "è tutto rientrato" e di condividere "dalla A alla Z le parole di Draghi" ("ce ne fossero come lui") sulle necessità di riforme, tanto più che non c'era "nessun collegamento" con l'Italia nel passaggio sulla cessione di sovranità.

L'obiettivo del governo resta la riduzione della pressione fiscale, anche se non per tutti. "Mi sento di provarci perché la pressione fiscale in Italia è troppo alta, non di prometterla - prosegue il presidente del Consiglio -. Ma credo che sarebbe un errore farla allo stesso modo per tutti. Se ho 10 miliardi preferisco che siano indirizzati di più su alcune categorie e non spalmati su tutti". Poi la stoccata: "L'Italia ha messo soldi per salvare le banche, aspetto il giorno in cui le banche metteranno un po' di soldi per salvare l'Italia". Infine un accenno sul fatto che il premier trascorrerà il ferragosto a Palazzo Chigi. "E' un buon segno, è il segno che ci sono molti cantieri da far partire e che l'Italia può ritrovare slancio e speranza - conclude Renzi -. Contro tutti questi profeti del pessimismo, i gufi, gli sciacalli, gli avvoltoi, ormai potremmo fare uno zoo...".