Aquarius partita per Valencia, 500 migranti trasferiti su navi italiane

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Roma, 12 giugno 2018  - E' stato completato il trasferimento su due navi militari italiane di circa 500 dei 629 migranti soccorsi in mare dalla nave Aquarius, e bloccati al largo a seguito del braccio di ferro tra Italia e Malta. L'operazione, al largo dell'isola di Malta, ha visto i 500 migranti trasferiti  in parte sulla nave Dattilo, della Guardia costiera, e in parte su una unità della Marina. Un altro centinaio di migranti restano a bordo della Aquarius, che ha lasciato alle 21 la posizione dove si trovava da due giorni, a 27 miglia a nord di Malta e 35 a sud della Sicilia, ed è partita in direzione di Valencia. A farlo sapere è l'ong Sos Mediterranee. Intanto arriva la notizia di un nuovo naufragio a 20 miglia dalle coste libiche. Lo scrive la ong Sea Watch che si sta recando sul posto: "Ci è stato segnalato da un assetto della Marina statunitense, che ha tratto in salvo dall'acqua 40 persone e conferma 12 cadaveri" . 

Le previsioni meteo non sono delle migliori, si annuncia mare mosso nei prossimi giorni, e questo avrebbe reso ancor più pericolosa la navigazione di Aquarius con quell'originario elevato carico di esseri umani, molti dei quali in condizioni di salute non buone. Ora tutte e tre le unità sono in attesa dell'autorizzazione a muovere in direzione di Valencia, distante quasi 1500 chilometri, con arrivo stimato per sabato, a condizione che il meteo non peggiori ulteriormente.

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DONNE INCINTE - Ieri sera quattro donne incinte che si trovavano a bordo di Aquarius sono state portate a Lampedusa da una motovedetta della Guardia costiera, insieme a un minorenne che accusava convulsioni. Ricoverati nel polialbulatorio dell'isola, le donne, provate e disidratate, dopo circa tre ore sono state condotte in elisoccorso al Civico di Palermo e in altri ospedali, mentre il ragazzo, anche lui disidratato, dopo le cure è stato portato nell'hotspot dell'isola. 

CORSICA - Nelle ultime ore anche la Corsica ha proposto di accogliere Aquarius. Lo ha fatto il presidente dell'Assemblea di Corsica, l'indipendentista Jean-Guy Talamoni con un tweet questa notte. "L'Europa deve affrontare la questione umanitaria in modo solidale. Tenuto conto della localizzazione della nave e dell'emergenza, la mia opinione è che sarebbe naturale aprire un porto corso per dare soccorso a queste persone in difficoltà". 

MA LA FRANCIA FRENA - Secondo il sottosegretario francese agli Affari europei, Jean-Baptiste Lemoyne i nazionalisti corsi Gilles Simeoni e Jean-Guy Talamoni, aprendo all'approdo della nave Aquarius in Corsica, "assumono una posizione senza avere alcuna responsabilità, il che è facile".

"La legge internazionale dice che devono dirigersi verso il porto più sicuro e più vicino, e la Corsica non è né più vicina né più sicura, data la posizione della nave, è tra l'Italia e Malta", ha aggiunto. La Francia non si è resa disponibile a fare sbarcare le 629 persone, tra cui 11 bambini e 7 donne in gravidanza, che si trovano a bordo della Aquarius. 

ALTRI SBARCHI -  Nel frattempo, oggi sono sbarcati sulla spiaggia di Calamosche, a Noto (Siracusa) 53 migranti pachistani e afghani. Si tratta di 31 uomini, 8 donne e 14 bambini che si trovavano a bordo di un'imbarcazione che dopo aver lasciato a terra i migranti ha ripreso il largo. I 53 sono stati intercettati stanotte dalle forze dell'ordine e trasferiti al porto commerciale di Augusta per  le procedure di identificazione.