Giovedì 18 Aprile 2024

Animali al circo: finto stop. Vietati, ma solo in futuro

La norma scontenta tutti. Gli animalisti: "Inutile"

Manifestazione degli artisti circensi dell'Anav (Ansa)

Manifestazione degli artisti circensi dell'Anav (Ansa)

Roma, 21 settembre 2017 - Nell'approvare, ieri mattina al Senato, il nuovo codice sullo Spettacolo fortemente voluto dal ministro ai Beni culturali, Dario Franceschini, è stata inserita una norma sui circhi che è riuscita nel brillante risultato di scontentare tutti: animalisti ed enti circensi.  Il codice dello Spettacolo – approvato con 121 sì, 12 contrari e 73 astenuti -, atteso alla Camera per il via libera, contiene una norma che prevede il «graduale superamento» degli spettacoli con animali nei circhi. Esibizioni di casa Orfei per grandi e piccini addio, dunque? Non è così. Ed proprio per questo motivo che la norma, passata grazie all’emendamento formulato dalla senatrice dem Rosa Maria De Giorgi, delude gli animalisti.   Le associazioni animaliste, Lav in testa, veterinari e ricercatori chiedevano, infatti, ben altra dicitura: la «graduale eliminazione» degli animali da circo entro 3 anni, formulazione contenuta anche originariamente nel codice dello Spettacolo. Ma le pressioni delle associazioni circensi tradizionali - che temevano fosse sancita la loro definitiva chiusura («Senza animali non viviamo», il loro grido di dolore) - hanno portato a una revisione ben più morbida del testo. Il ministro Franceschini la mette così: «Il graduale superamento della presenza degli animali nei circhi consente di gestire la questione in modo non ideologico, ma con buon senso. L’obiettivo è che i circhi continuino a lavorare ma in un clima cambiato». Ovviamente la relatrice De Giorgi difende il nuovo testo: «Il termine ‘eliminazione’ era brutale e l’accordo sulla dicitura ‘graduale superamento’ non è soltanto una mediazione, ma il modo migliore per dire quel che faremo. Se avessimo indicato un termine ultimo per l’eliminazione degli spettacoli con animali avremmo creato solo confusione e senza garantire che gli animali non più usati avessero sistemazione adeguata».    Durissimi i commenti dei pro-animalisti presenti in Senato. Per Loredana De Petris, capogruppo di Sel: «È un passo indietro che non porterà comunque a nulla e un mancato segnale in difesa degli animali». Per la senatrice Repetti (Misto) «sugli animali da circo il Senato ha dimostrato di non avere coraggio, sono molto amareggiata». Il senatore della Federazione della Libertà Carlo Giovanardi è perplesso: «Il primo sconfitto è il fondamentalismo animalista che vuole cancellare dai circhi persino i cani e i cavalli, ma il testo del governo è confuso e pasticciato». In più il «divieto per cani e cavalli è impossibile da far rispettare nella pratica». Anche perché a quel punto si dovrebbero vietare per paradosso tutte le manifestazioni ludiche con cani e cavalli. Il ddl non specifica se sarà vietato ai circhi acquistare nuovi animali o non far riprodurre i propri. Finiranno per decidere, volta per volta, i singoli Comuni.