Giovedì 18 Aprile 2024

Alfano: "Ora la legittima difesa dai banditi. Serve la legge"

L'appello del ministro degli Esteri: basta morti, la famiglia deve essere tutelata

Angelino Alfano (Ansa)

Angelino Alfano (Ansa)

Roma, 5 aprile 2017 - Ministro Alfano, lei in direzione Ap ha insistito sul rischio che il governo viri a sinistra. Ebbene, uno degli argomenti sui quali c’è difformità di opinioni con il Pd è quello della legittima difesa. Come se ne esce? «Credo che si sia raggiunto anche un punto di chiarezza sul nostro intendimento di dialogare con il Partito democratico sulla legittima difesa, perché non possiamo lasciare questo fronte a Lega e grillini che ne stravolgerebbero il senso per piegarlo ai loro interessi elettorali e perché riteniamo che si possa trovare un migliore punto di equilibrio tra il cittadino che cerca di difendere la propria famiglia e la discrezionalità dei giudici che devono valutare il quadro complessivo in base a chiari riferimenti di legge. A questo proposito, sosterremo la proposta di Italia dei valori che ha raccolto ben due milioni di firme: con i nostri parlamentari daremo una mano a portare avanti la loro proposta e lo faremo in accordo con il leader di Idv, Ignazio Messina. Oggi ogni tribunale ha un’interpretazione diversa perché la legge non è precisa: chi si difende in casa propria, non può finire sul banco degli imputati e non ci finirà. Abbiamo trovato attenzione anche sul Def, rispetto alla nostra posizione di non alzare in alcun modo le tasse, e sulla idea che occorra privatizzare il più possibile anche per ottenere poi flessibilità dalla Ue».

Siete disposti anche a sostenere la proposta di legge Pd – frutto di una lunga campagna del nostro giornale – che aumenta le pene per i reati commessi contro gli anziani, per esempio le truffe e i furti in casa? «Il tema è assolutamente rilevante. La famiglia deve essere tutelata e difesa da ogni forma di aggressione: su questo terreno siamo e saremo in prima linea. Le fasce della popolazione più deboli sono al centro dei nostri interessi e da sempre abbiamo promosso una campagna di sensibilizzazione perché gli anziani non solo vanno tutelati, ma devono essere considerati come un accrescimento per la società».

Siete disponibili anche ad alzare i limiti della prescrizione, bloccando il conteggio al momento del rinvio a giudizio, in modo da garantire la certezza della pena? «Ci battiamo per la certezza della pena, non per il processo lungo come pena. L’istituto della prescrizione garantisce la ragionevole durata del processo. Il blocco della prescrizione con il processo diventerebbe interminabile, con grave danno di chi vuole ottenere giustizia e di chi vuole difendersi».

Sicurezza e giustizia a parte, quali sono i segnali che vi fanno temere uno spostamento a sinistra dell’equilibrio dell’esecutivo, tanto da lanciare un aut aut a Gentiloni? «Non si tratta di un aut aut al presidente Gentiloni. Anzi Gentiloni gode della nostra stima e fiducia. Noi non utilizziamo toni ricattatori. La nostra posizione è chiara: abbiamo fatto parte a pieno titolo del governo perché finora tantissime leggi varate provenivano dal nostro programma, orientato al buon senso e nell’interesse del Paese. Ora non impiegheremo di certo quest’anno per fare una marcia indietro sulle riforme, che tanto piace alla sinistra dell’indietro tutta».

E se fosse? «Noi qui non ci staremmo. Non consentiremmo lo snaturamento del governo. Sono certo che il presidente Gentiloni, uomo di grande equilibrio, terrà insieme la maggioranza. Se una certa sinistra si presta a essere la cassa di risonanza della Cgil, faccia pure. Il governo non può essere ostaggio della Cgil. Noi, invece, guardiamo avanti e vogliamo impiegare bene il tempo che resta della legislatura. In cantiere, per il futuro, abbiamo infatti una importante iniziativa sul fisco all’americana».

Cosa ha risposto Gentiloni ai vostri capogruppo nell’incontro odierno? «Noi siamo già molto tranquilli. La nostra tranquillità deriva dalla certezza di essere dalla parte giusta. Il presidente Gentiloni porta avanti un complesso lavoro di mediazione e noi siamo la parte che non si fa tirare la giacca dalla sinistra. Noi guardiamo al dato concreto e gli indici ci descrivono un’Italia che si sta riprendendo grazie a una parola che intendo scandire molto bene: stabilità. E la stabilità non sarebbe stata possibile senza di noi al governo. Da Gentiloni abbiamo avuto rassicurazioni su temi per noi imprescindibili. Domani presentiamo la nostra proposta su mini jobs e contiamo, per il 15 maggio, su una norma che eviti un vuoto. Intendiamo lavorare, infatti, per nuove regole su buono famiglia, lavoro a intermittenza e mini jobs».