Agnese Renzi supplente vicino a casa: "Più lontano avrei rinunciato"

La first lady esclusa dal piano assunzioni della 'Buona scuola'

Agnese Renzi in attesa di aver assegnata una cattedra (Ansa)

Agnese Renzi in attesa di aver assegnata una cattedra (Ansa)

FIRENZE, 9 settembre 2015 - ELEGANTE, abbronzatissima, la first lady Agnese Landini ieri mattina alle 11,20 si è presentata per l’assegnazione delle supplenze annuali ai precari. Siamo all’istituto Russell Newton, a Scandicci, alle porte di Firenze. La moglie del premier è ventitreesima in graduatoria per la cattedra di Italiano e Latino alle superiori. Qualche selfie e strette di mano con le colleghe ritrovate. Per pranzo, uno spuntino al bar dell’istituto. Agnese sorride e aspetta, paziente.

Solo nel tardo pomeriggio il funzionario dell’Ufficio scolastico di Firenze la chiamerà per assegnarle l’incarico. Non se l’aspettava, ma il posto a Pontassieve, dove abita, c’è. Accetta quindi un part-time, al liceo Balducci. Lo fa per essere più vicina ai figli, certo, ma anche per riuscire a far fronte agli impegni di first lady.

La giornata è stata faticosa? «Spero che questo rito penoso l’anno prossimo non ci sia più. Ogni volta è un’umiliazione. Sembra che si venga a chiedere l’elemosina, invece siamo dei professionisti».

Agnese Renzi non nasconde il suo disappunto. La convocazione era per le 10, le nomine di concorso sono iniziate alle 14. Ci sperava in un posto così vicino a casa? "Speravo in un incarico a Firenze, già a Empoli sarei stata costretta a rinunciare per i miei figli. Le mamme sanno cosa vuol dire".

Ha partecipato anche lei al piano di assunzioni nazionale della Buona scuola? "Sì, certamente. Però non ci sono rientrata. Insomma, per me non c’era nessuna cattedra. Anche quest’anno ho dovuto puntare sugli incarichi annuali".

Sarebbe stata disposta a fare le valigie per avere il ruolo? "A questa domanda davvero non posso rispondere... Mi dispiace".

E dell’organico potenziato che cosa pensa? "È un bene che le scuole possano inserire materie aggiuntive nei loro Piani per l’offerta formativa. Decidere su base territoriale darà più forza agli istituti".

Ma allora è vero che lei è un po’ l’ispiratrice della riforma? "Ma no, non l’ho mai detto…E comunque non dovete chiedere a me, non sono un ministro".

Finalmente, dopo sette ore di attesa, convocata al tavolo delle nomine, Agnese strappa un part-time al liceo Balducci, a Pontassieve.

Allora, ce l’ha fatta? "Sì, sono felicissima. Non ci speravo. L’assemblea del 15? È la prima volta che prendo un incarico annuale, quindi inizierò l’anno con i ragazzi. Meglio di così non poteva andare".