Martedì 16 Aprile 2024

Agnese Renzi, l'ex first lady torna in cattedra: "Sono serena, come Matteo"

Firenze, la professoressa scherza: "Tranquilli, non scendo in campo"

Agnese Landini Renzi (Ansa)

Agnese Landini Renzi (Ansa)

Firenze, 8 dicembre 2016 - «Sono tranquilla». Due parole per raccontare sentimenti ed emozioni di un momento non facile come moglie, madre e donna. Agnese Landini Renzi sintetizza così a chi scrive lo stato d’animo di questi giorni che la vedono sotto i riflettori del mondo. Due parole, non una di più, secondo uno stile di riservatezza ma anche di dolcezza e fermezza, che fanno onore al suo equilibrio e alla sua intelligenza. Poche battute anche ai cronisti che l’hanno aspettata-braccata all’ingresso del ‘Liceo Peano’ ieri mattina, a Firenze, e che lei ha accolto con un sorriso e, anche qui, poche parole. «Matteo è sereno». E poi alla domanda un po’ scioccherella se volesse mai darsi alla politica solo una risata e un secco: «Io adoro il mio lavoro di insegnante e lo considero importantissimo per la società».    Una lezione di saggezza, senza mai perdere la pazienza. Una lezione di vita come quella di domenica notte, quando al lato del marito durante la conferenza stampa per l’annuncio dell’addio al governo, sola nell’angolo e scaldata solo da un pullover di lana, ha mostrato a tutti la sua emozione, la sua tristezza, il suo rimpianto col viso dell’innocenza e dell’amore, senza lacrime ma col cuore negli occhi. Come solo certe mogli sanno fare per stare vicine al proprio uomo, invece di restare comodamente nell’ombra. Agnese no, ‘Agne’ come la chiama affettuosamente Matteo, domenica pomeriggio ha preso al volo un treno e si è precipitata a Palazzo Chigi, dalla casa di Pontassieve che non ha voluto mai lasciare durante i 1000 giorni da first lady, per proteggere i tre figli, per lasciarli nel luogo del cuore tra parenti ed amici, lontani dai riflettori e dagli stucchi di Roma, fra la loro gente. Una prova d’amore, con la calma dei forti, restando una moglie, una madre, una donna normale. E una professoressa preparata e attenta. Senza mai montarsi la testa. 

Fino a domenica scorsa first lady d’Italia, solo un anno fa elegantissima eppure sobria sul palco reale della Scala in abito di pizzo nero di Ermanno Scervino, poi la misura e l’equilibrio delle tante presenze istituzionali al fianco del marito premier, i viaggi di Stato, l’incontro coi personaggi della storia, l’ultimo red carpet istituzionale alla Casa Bianca con Barack e Michelle Obama in un clima di amicizia vera. E certo non è un caso che nelle ore dell’addio del premier quell’amica che si chiama Michelle abbia voluto indossare durante un importante serata per il Kennedy Center Honors a Washington un abito a fiori italianissimo, creato da Gucci.    Mille giorni di corsa, come ai bei tempi degli scout e dell’università e della prima gavetta di lui in politica a Firenze, Agnese che resta Agnese e per lui sempre ‘Agne’. Poi l’ultimo gesto d’amore da moglie del premier alla fine della conferenza dell’addio, quel braccio di lui che le avvolge le spalle, non per proteggerla ma per essere protetto dal suo affetto. No, Matteo Renzi non è solo, c’è sua moglie con lui. Senza mai esagerare, sempre un passo dietro al premier, sempre in silenzio, pochissime interviste, nessuna gaffe, molti silenzi, molta discrezione. Ieri da prima donna della Repubblica e oggi da signora Renzi.  Senza mai perdere la calma e la bussola della mamma, continuando a girare per Firenze con l’utilitaria di famiglia, presentandosi generosa agli eventi benefici di cui è madrina senza mai ostentare boria o presenzialismo. Starà a lei adesso raccattare i cocci come tante mogli sanno, starà a lei infondere la sicurezza di sempre ai suoi tre ragazzi, starà a lei continuare a stare accanto a Matteo nella nuova vita e nelle nuove sfide, con quella grazia e quella forza che in questi mille giorni non l’ha mai abbandonata.