25 aprile, Salvini non parteciperà a celebrazioni. "Festa troppo rossa"

Il leader della Lega polemizza: "Torni a essere la festa di tutti". E fa sapere che si riposerà con la fidanzata, Elisa Isoardi in vista del tour de force per le regionali del Friuli Governo ultime notizie, Fico incontra il Pd. Martina: disponibili Di Maio molla Salvini: non vuole governare - di E.G.POLIDORI IL PUNTO Fico, ultima chiamata - di P.F.DE ROBERTIS Di Maio: ecco il nostro contratto in 10 punti per l'Italia

Il leader della Lega, Matteo Salvini (Lapresse)

Il leader della Lega, Matteo Salvini (Lapresse)

Roma, 24 aprile 2018 - Il leader della LegaMatteo Salvini, impegnato nel labirinto delle trattative per la formazione del nuovo governo (segui gli ultimi aggiornamenti), ha fatto sapere oggi che non parteciperà ad alcuna celebrazione del 25 aprile. Il capo della coalizione di centrodestra è da sempre critico verso la ricorrenza che, a suo giudizio, negli anni "si è tinta un po' troppo di rosso", e dovrebbe tornare a essere "la festa di tutti". Salvini ha dichiarato che tra oggi e domani trascorrerà un po' di tempo con la fidanzata, Elisa Isoardi, prima dell'inizio del tour de force elettorale in Friuli venezia Giulia, dove da venerdì sarà impegnato in una serie di comizi (Pordenone, Fiume veneto, Gorizia, Udine e Trieste) a sostegno del candidato leghista Massimiliano Fedriga

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Prima del voto del 4 marzo, durante un intervista, Salvini rispose a chi gli chiedeva su una volta premier avrebbe partecipato alle celebrazioni del 25 aprile affermando: "Sì, certo. Sarà mio dovere essere presente". Tuttavia dal 2013, da quando cioè, è alla guida della Lega, il leader del Carroccio non ha mai partecipato a un singolo evento organizzato in occasione della festa della Liberazione, alla quale l'anno scorso preferì contrapporre una manifestazione sul diritto alla legittima difesa. Va comunque ricordato che l'avversione di Salvini per il 25 aprile non è condivisa dalla totalità del suo partito, come testimonia l'adesione alle celebrezioni di alcuni amministratori locali, come il governatore lombardo Attilio Fontana, e prima di lui l'ex ministro Roberto Maroni.