Venerdì 19 Aprile 2024

Le gaffe dei colonnelli sul 25 aprile. Meloni sempre più irritata: “Vi fate strumentalizzare”

La premier martedì sarà all’Altare della Patria con il Capo dello Stato. La Russa a Praga per rendere omaggio allo studente anticomunista Jan Palach

Roma, 22 aprile 2023 – I maligni sospettano che certe volte Giorgia Meloni nostalgia del bavaglio ce l’abbia davvero. Da usarsi però non contro gli studenti, ma contro i suoi ufficiali: pare che lo facciano apposta a non perdere occasione per fare qualche gaffe. “Dobbiamo stare attenti il doppio degli altri per non farci strumentalizzare”, il suo refrain in queste ore. L’ultimo scivolone è, in effetti, clamoroso.

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Il secondo cittadino dello Stato pronto ad affermare che nella Costituzione nata dalla Resistenza "non c’è alcun riferimento all’antifascismo" è davvero imperdibile. Ovvio che la premier si sia innervosita, senza bisogno dell’aiutino di Ignazio La Russa, avrebbe avuto comunque tutti gli occhi puntati addosso quando, per il 25 aprile, andrà all’Altare della Patria per la cerimonia che vedrà il capo dello Stato deporre una corona d’alloro sulla Tomba del Milite Ignoto. Ad accompagnarli, con il ministro della Difesa Guido Crosetto, ci saranno il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e quello del Senato.

La premier Giorgia Meloni, 46 anni, accanto al presidente del Senato Ignazio La Russa, nato nel 1947
La premier Giorgia Meloni, 46 anni, accanto al presidente del Senato Ignazio La Russa, nato nel 1947

Bocche da fuoco pronte a entrare in azione di fronte anche a una lieve sgrammaticatura ci sarebbero state comunque, tanto più dopo l’ultima uscita di La Russa. Il quale, approfittando della riunione a Praga dei presidenti dei Parlamenti dei Paesi dell’Unione europea, dopo l’omaggio romano volerà lì: farà una tappa al campo di concentramento di Theresienstadt e poi festeggerà il 25 aprile in nome dell’anticomunismo, prendendo parte alla commemorazione in piazza San Vencenslao di Jan Palach, lo studente che nel 1969 si dette fuoco per protestare contro l’occupazione sovietica. In fondo totalitarismo per totalitarismo...Ma l’attenzione di tutti non sarà concentrata solo sulla premier e sul loquace presidente del Senato. Cosa faranno tutti gli altri? Per dire: il collega di partito, Guido Crosetto, sarà con Mattarella a Boves, comune vicino alla ’sua’ Cuneo, tristemente famoso per il terribile eccidio nazista del 1943.

Forza Italia di questi problemi non ne ha. Il suo antifascismo, nonostante tutto, è garantito e Antonio Tajani, vicepremier e numero due del partito, lo confermerà celebrando il giorno della Liberazione alle Fosse Ardeatine. E c’è da credere che userà toni diversi da quelli del già citato secondo cittadino dello Stato. Insomma, non parlerà di agguato contro una banda di pensionati che andava a suonare gli ottoni. Come se la divisione invece di mitragliatrici fosse armata di strumenti musicali. Per Matteo Salvini sarà una giornata come le altre e non è una novità: fa cosi da tempo immemorabile ogni 25 aprile. Comizi sì, ma senza particolare enfasi: sarà in Brianza per occuparsi delle comunali di maggio. Insomma, i tempi i cui Umberto Bossi sfilava a Milano nell’oceanica manifestazione promossa dal Manifesto, con qualche rischio personale, per segnalare l’antifascismo della Lega “erede della lotta partigiana” sembrano lontani. Anche se gli altri ministri del Carroccio parteciperanno alle celebrazioni indette nelle rispettive città: Giancarlo Giorgetti a Varese, il titolare dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, sarà impegnato in due appuntamenti a Milano – uno a Palazzo Marino e l’altro al Monumento dei caduti in Sant’Ambrogio, e la collega alle Disabilità, Alessandra Locatelli, andrà alla commemorazione organizzata dal suo comune, Como.

Ordine sparso, ma la star nel bene e nel male sarà lei, Giorgia Meloni. Un po’ irritata con il presidente del Senato, ancora furibonda per la vignetta del Fatto tanto da commentare con i suoi l’uscita di Ignazio La Russa: “Non è che il politicamente corretto può valere solo quando fa comodo a loro”, e contrariata anche dalla tre giorni di Garbatella organizzata dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e dalla retorica di una festa “ideologizzata”, che è il contrario di una ’Liberazione’, di una celebrazione cioè che dovrebbe essere “unificante”, come dicono nel suo giro.