Venerdì 19 Aprile 2024

25 aprile, la Liberazione dei fazzoletti

Gli alleati giocano la loro partita, ma il lavoro è già stato fatto da donne e uomini col fazzoletto rosso, se comunisti, tricolore, se mazziniani, bianco, se cattolici

25 aprile, partigiani a Bologna

25 aprile, partigiani a Bologna

Roma, 25 aprile 2016 - Si fa presto a dire 25 aprile. Una data, un simbolo. Il simbolo della resurrezione dopo vent'anni di notte nera e assassina, certo. Ma quando si può affermare che l'Italia è davvero libera? Difficile. Come si diceva una volta, dipende dai punti di vista. Provochiamo: la fine del fascismo comincia in Spagna.

Paradosso della Storia, quando vince il Caudillo, al secolo Francisco Franco. Il dittatore sanguinario che, dopo aver rovesciato il legittimo governo repubblicano, impone una spietata dittatura. Le sue truppe marciano vincenti a Madrid nell'aprile del 1939. Ma pochi di quei soldati sanno che, pochi anni prima, in Italia, un socialista atipico, Carlo Rosselli, ha coniato uno slogan decisivo per la comprensione della lotta antifascista mondiale: "Oggi in Spagna, domani in Italia". Slogan che il regime fascista non gli perdonerà. Carlo sarà ammazzato da una banda di fascisti francesi nel 1937 insieme al fratello Nello, allievo di Gaetano Salvemini, probabilmente destinato a diventare uno dei maggiori storici del Risorgimento.

Eppure, proprio in quegli anni, matura la certezza, in tanti italiani, che il regime porterà alla catastrofe. E così sarà. Le leggi razziali. La guerra. Il crollo del 25 luglio 1943. La cosiddetta "repubblica sociale" serva dei nazisti. La guerra civile. E, poi, finalmente, la Liberazione. I partigiani. I patrioti. Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Milano, Torino e Venezia. Gli Alleati giocano la loro partita.

Eppure il lavoro è già stato fatto. Da donne e uomini col fazzoletto rosso al collo, se comunisti. Tricolore, se azionisti e mazziniani. Bianco, se cattolici. Tre colori. I colori della libertà dal mostro nero. Tre colori come la bandiera italiana. Ma sì, in fondo è facile dire "25 aprile". Ma è tanto bello. E scalda i cuori. Facciamo così. Il 25 aprile l'Italia è libera. Punto.