Roma, 1 febbraio 2014 - "La responsabilità di quanto è accaduto viene attribuita al M5S dal presidente del Consiglio Enrico Letta che minaccia, perchè siamo giunti alle minacce, tolleranza zero verso chi esce dalle regole democratiche", scrivono Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, in un post a doppia firma dal titolo ‘TolleranzaLetta’ nel quale si ricordano le parole pronunciate ieri dal premier contro le proteste del Movimento cinque stelle alla Camera.

"Si vuole annullare la voce di un’opposizione democratica che cerca di proteggere gli interessi degli italiani? - si chiedono Grillo e Casaleggio - Che ha rifiutato i rimborsi elettorali? Che non vuole regalare 7,5 miliardi di euro alle banche? Che pretende che le leggi vengano discusse in Parlamento e non in una stanza del Nazareno con un pregiudicato? Chi è dalla parte della democrazia e delle regole? Forse chi abusa eccessivamente della pazienza degli italiani e della loro tolleranza?".

Nel post Grillo e Casaleggio raccontano la loro versione di quanto accaduto alla Camera nei giorni scorsi. "In Parlamento, lo scorso giovedì, sono avvenuti due fatti incontrovertibili - scrivono -. L’aggressione filmata e vista in tutto il mondo del questore di Scelta Civica D’Ambrouso alla portavoce del M5S Lupo e il totale stravolgimento delle regole parlamentari con l’interruzione d’imperio, motu proprio, degli interventi dell’opposizione sul decreto IMU/Bankitalia da parte della presidente della Camera Boldrini".

"Un atto inaudito da parte di chi deve garantire la discussione parlamentare - aggiungono -. Così incredibile da essere stato adottato, in totale spregio alla democrazia, per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana. Il decreto legge è stato proposto dal Governo associando, in modo immotivato, la seconda rata dell’Imu alla sottrazione di valore di 7,5 miliardi alla Banca d’Italia regalati alle banche. Il M5S ha chiesto lo scorporo del decreto sull’IMU dalla predazione di Banca d’Italia. Gli è stato rifiutato. Ha chiesto di discuterne pubblicamente in Aula. E’ stato zittito insieme ai nove milioni di persone che l’hanno votato. Ora, di fronte a questo scempio" la responsabiltà viene attribuita al Movimento cinque stelle.

LA REPLICA DI LETTA - La risposta di Enrico Letta non si è però fatta attendere. La democrazia "ha le sue regole" per "garantire maggioranza e opposizione. L’opposizione non può bloccare aula e commissioni, ognuno deve avere il diritto di fare la sua parte", ha detto il presidente del Consiglio da Abu Dabhi. Quanto alla richiesta di mettere in stato d'accusa Napolitano, Letta ha aggiunto: "Credo che non si possa chiedere l’impeachment" del capo dello Stato "senza alcuna motivazione".

INSULTI SESSISTI CONTRO LA BOLDRINI - Ma il bersaglio principale del M5S resta sempre la presidente della Camera, Laura Boldrini. Insulti sessisti sono stati espressi nei suoi confronti in risposta a un altro post di Beppe Grillo, pubblicato questa volta su Facebook. Il leader M5S scrive: "Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?", allegando allega il video di un ragazzo che finge di esser in auto con la Boldrini a cui rinfaccia la gestione dell’Aula. "Belìn, è fantastico!", chiosa Grillo. Ma il suo post è stato preso d’assalto dagli utenti con insulti pesantissimi nei confronti della Boldrini che arrivano fino alla violenza sessuale.

Insulti così pesanti che lo staff comunicazione del M5S ha preso "le distanze" da quanto scritto. "I messaggi sono stati scritti nella notte quanto non era possibile operare alcun controllo: i messaggi sono stati cancellati", dice lo staff. "Chi ha scritto le minacce può essere querelato tranquillamente - aggiunge - La rete è libera e deve rimanere libera ma ognuno si assume le proprie responsabilità. Chi dice che queste sono le minacce dei ‘grillini’, dice una cosa priva di senso. A tal proposito si ricorda le famose minacce sul sito di Grillo per le quali ci condannarono, poi si scoprì che erano state scritte da un esponente del Pd, renziano di ferro".

GRASSO - Solidarietà a laura Boldrini è stata espressa dal presidente del Senato Piero Grasso. "Guardo con preoccupazione al clima di questi giorni che ha visto il Capo dello Stato e la presidente Boldrini vittime di insulti e accuse senza fondamento: il dissenso, il cui esercizio è regolato e garantito dalla nostra Costituzione, e’ un elemento fondamentale del processo democratico ma quando si trasforma in un irresponsabile attacco alle istituzioni e agli organi costituzionali si mettono in discussione i fondamenti della nostra democrazia", scrive Grasso sul suo profilo Facebook.

BOLDRINI - Anche Laura Boldrini si è affidata al social network per rispondere alle offese. "Gli insulti e le volgarità non possono in alcun modo fare parte del dibattito politico e non danno nessuna risposta concreta ai problemi dei cittadini. Piuttosto servono a istigare alla violenza e a minare le basi della nostra democrazia - ha scritto la presidente della Camera sul web -. Grazie a tutti per il sostegno contro gli insulti e le minacce che mi sono state rivolte in rete e la mia solidarietà a chi, come me, in queste ore, è vittima degli stessi attacchi: il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il giornalista Corrado Augias, colpevoli di avere mosso critiche al Movimento 5 Stelle".