Roma, 5 dicembre 2013 - Si riaprono i lavori in Aula e scoppia la bagarre alla Camera dopo la decisione di ieri della Consulta. Da più parti si levano voci sulla reale legittimazione del Parlamento, dopo la sanzione sulla legge elettorale, e Laura Boldrini, tra urla e interventi incrociati, leva la sua voce e chiarisce che “la Camera è pienamente legittima e legittimata a operare”. Poi la replica al 5 Stelle Tofalo che denuncia “siamo tutti illegittimi”, in un clima acceso dall’ennesima lite di ieri in Aula tra Pd e M5s, con i grillini che avevano occupato i banchi del governo.

I deputati del Movimento 5 Stelle hanno abbandonato l’aula della Camera e si sono riuniti in assemblea per decidere come procedere nella protesta dopo il no dell’assemblea alla convocazione della capigruppo. Al centro della riunione dei presidenti di gruppo i grillini volevano porre l’urgenza della caledarizzazione del ritorno al Mattarellum dopo la decisione della Consulta, che ha dichiarato incostituzionale il Porcellum.

La Camera ha invece rivendicato formalmente l’assegnazione della riforma elettorale. Durante la conferenza dei capigruppo, è stata chiesta la calendarizzazione delle proposte di legge in commissione Affari costituzionali. La decisione è arrivata dopo una lunga riunione dei capigruppo ed e’ stata votata all’unanimita’. L’ufficio di presidenza chiederà a Francesco Sisto, presidente della I commissione, la calendarizzazione dei provvedimenti.


Una volta ottenuto il via libera, e sulla base dell’articolo 78 del regolamento della Camera, la presidente Laura Boldrini avvierà colloqui con il suo omologo al Senato, Pietro Grasso, per concordare l’iter della riforma

MA E' SCONTRO CON IL SENATO - “L’Aula del Senato e i capigruppo, hanno deliberato l’urgenza dell’esame della legge elettorale al Senato. Esame che il giorno stesso è iniziato in Commissione Affari Costituzionali. La Commissione, poi, ieri ha deliberato che l’esame prosegua in quella sede, costituendo un Comitato ristretto per elaborare un testo base da sottoporre alla Commissione entro gennaio 2014. La legge elettorale è e resta all’esame del Senato e Grasso non potrà cederla alla Camera contro il parere della Commissione”. Così Roberto Calderoli.

INTERVIENE NAPOLITANO - "Il Parlamento è pienamente legittimato, lo ha detto la stessa Corte Costituzionale". Lo ha ribadito il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parlando con i giornalisti nel cortile del Palazzo Reale di Napoli. “Scuole di pensiero per cui il Parlamento non è legittimato?”, si è chiesto il capo dello Stato per poi subito rispondersi: “La Corte Costituzionale espressamente si riferisce al Parlamento attuale dicendo che esso può ben approvare in qualsiasi momento una nuova legge elettorale. E non mette in dubbio la continuità nella legittimità del Parlamento”.

E’ imperativo adesso varare una nuova legge elettorale che superi il sistema proporzionale. Il problema resta la volontà politica da parte del Parlamento, sottolinea Napolitano.

“La decisione della Corte Costituzionale non può avere stupito chiunque ricordi le numerose occasioni in cui io sono intervenuto per sollecitare fortemente il Parlamento a modificare la legge elettorale del 2005 almeno nei punti di più dubbia costituzionalità”, ha detto il capo dello Stato.

Dubbi, ha proseguito Napolitano, che “erano stati segnalati dalla Corte Costituzionale già nelle sentenze del gennaio 2008 e del gennaio 2012, esaminando le richieste di referendum abrogativi” contro il Porcellum. “Il problema era e resta quello della espressione di una volontà politica del Parlamento tesa a produrre finalmente una riforma della legge elettorale giudicata necessaria da tutti i partiti”, ha aggiunto. Ora “è divenuto imperativo dare espressione ad una volontà tesa a ribadire il già sancito superamento del sistema elettorale proporzionale, avvenuto nel 1993, ed insieme operare alcune modifiche istituzionali riguardo il numero dei parlamentari e il sistema del bicameralismo paritario”.

ALFANO METTE I PALETTI - “Noi non abbiamo aperto al doppio turno. Abbiamo ribadito che siamo molto bipolari” a partire “dal dna della nostra nascita”. Noi pensiamo che “occorra fare una scelta: stare nel centrodestra o con la sinistra. E per dire questo con forza abbiamo scritto nuovo centrodestra nel nostro nome”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a margine del Consiglio Ue Affari interni in corso a Bruxelles.

BERLUSCONI TEME L'ASSE PD-M5S - Silvio Berlusconi non ha mai nascosto la sua predilezione per il sistema attuale, magari opportunamente modificato sulla parte relativa al premio di maggioranza. D’altra parte, nelle ultime settimane i sondaggi parlano chiaro: la nascita di Ncd sta favorendo la coalizione di centrodestra che, seppur di un punto percentuale o poco più, è in vantaggio rispetto al centrosinistra.
Da qui la scelta di non brandire l’ascia di guerra nei confronti di Alfano e dei suoi e l’invito rivolto agli azzurri di non sparare a zero contro i ‘cugini’ del Nuovo Centrodestra.

Ma il Cavaliere, allo stesso tempo, è pronto a fare buon viso a cattivo gioco pur di evitare che in Parlamento si crei un asse tra Pd e M5S a favore di una legge elettorale che favorisca i democratici e i grillini. Ecco spiegata l’apertura, ribadita anche ieri, verso il Mattarellum, sistema che certo non è considerato dall’ex premier tra i migliori, ma dopo tutto - è il ragionamento - premia i due partiti maggiori, quindi Pd e FI.


LEGGE ELETTORALE, ECCO COSA SUCCEDE DOPO LA BOCCIATURA DEL PORCELLUM

REAZIONI - ALFANO, EPIFANI E GRILLO: "SUBITO UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE"