Roma, 3 dicembre 2013 - Dopo la fiducia il premier Letta deve, entro un mese, e quindi entro il mese di gennaio, dare un programma dettagliato, un “patto alla tedesca”, sul quanto intende fare per il 2014. Lo ha detto il candidato alla segreteria del Pd Matteo Renzi a Porta a Porta. “Penso che Letta verrà alla Camera la prossima settimana, dopo aver visto i segretari di partito, e proporrà un patto alla tedesca. Dopo la fiducia, entro gennaio, proporrà insomma un programma dettagliato”. Renzi è tornato quindi ad assicurare che intende fare gioco di squadra con Enrico Letta, ma il governo deve agire. “Se volessi vincere la classifica cannonieri punterei a fare un’azione personale, ma siccome è importante che la squadra vinca volentieri do il pallone a Letta. Non è un elemento di ambizione personale, se fosse così l’avrei giocata in modo diverso. Parto da una constatazione: l’Italia ha le condizioni per essere in 10 anni leader in Europa. Non sopporto chi dice che rischiamo di far la fine della Grecia, che siamo sull’orlo del precipizio. E’ un atteggiamento che sta distruggendo le ambizioni dell’Italia. Se la politica smette di litigare può farcela”, ha ribadito. Dunque questo “è l’unico governo di cui si parla dicendo quanto dura? Quanto dura la batteria come fosse un Iphone5? Non lo so, ma se fossimo seri diremmo che in tutte le vere partite il governo le ha rinviate, ma invece è chiamato a farle”, ha insistito.

Renzi nel salotto di Vespa ha toccato diversi temi, dalle imminenti primarie del Pd fino alla Bce, passando per Grillo e Berlusconi.

PRIMARIE - “Il 9, se vinco, presento la squadra. I segretari del Pd in passato hanno magari ottenuto risultati brillanti, ma si sono fermati a discutere con il singolo capocorrente. C’è una squadra di governo che si chiama segreteria: saranno 12 persone, metà donne. Lunedì la squadra c’è, la faccio io, se sbaglio è colpa mia”. Matteo Renzi torna sui rapporti tra Pd e governo. Un tema che divide i candidati alla segreteria: “Io credo che chi vince detta la linea agli altri. Se vince Cuperlo noi lo seguiamo. Se vince Civati, vince la linea di chi vuol mandare a casa il governo. Io non lo voglio”, dice Renzi. “Io- aggiunge- voglio dare una mano a Letta a fare le cose concrete, non quelle dei politicanti in questione. Perché se non lo facciamo, la gente ci manda a casa”. Sui suoi sfidanti: “Se il sindacato pensionati della Cgil vuol votare Cuperlo, va bene. Voterà Cuperlo. Contenti loro, contenti tutti”. A proposito dei rapporti con il sindacato guidato da Susanna Camusso, Renzi non si dice preoccupato: “Io la Cgil in piazza l’ho sempre avuta. E problemi non me n’ha creati. Poi nella Cgil c’e’ anche chi mi vota”.

L'APPROFONDIMENTO PRIMARIE PD, RENZI: "DICONO CHE HO VINTO? VOGLIONO FREGARMI". E C'E' IL BOOM DI CIVATI SU TWITTER

LEGGE ELETTORALE - “Entro le elezioni europee questa maggioranza dovrà far passare almeno in prima lettura la legge elettorale e avviare la procedura di revisione costituzionale semplificata”. Sulle procedure di revisione della Costituzione quanto “ fatto fino ad oggi non andrà avanti per me”. Matteo Renzi illustra a Porta a Porta la sua idea di legge elettorale. Un doppio turno che prevede l’elezione diretta del premier. A chi obietta che in questo modo si introduce un modello presidenzialista, spiega: “Di fatto l’elezione diretta del primo ministro già è stata inserita in modo non tecnicamente corretto con l’indicazione del nome sulla scheda”. Così, spiega Renzi, sono stati eletti Berlusconi e Prodi con il porcellum.

IMU E RIFORME -  “Che questa vicenda sia responsabilità del governo Letta non c'è dubbio. Che il paese stia in questa condizione no, è colpa di chi l’ha governato negli ultimi 20 anni”. Lo ha puntualizzato il sindaco parlando della vicenda Imu. Matteo Renzi è tornato a invocare nuove regole per il lavoro. “Il lavoro non lo crei per decreto, idea anche della sinistra. E’ assurdo. Crei lavoro semplificando la vita alle imprese. Poi bisogna cambiare le regole, leviamo la formazione professionale dalle mani dei soliti: sindati, Confindustria, categorie”, ha chiesto. Renzi ha inoltre rivendicato il primato della politica anche sui burocrati. “Bisogna togliere un po’ di potere ai burocrati. Siamo nelle mani di capi di gabinetto che fanno il gioco della tre carte. Cambiano i governi, ma quelli che restano sempre li’ sono i capi di gabinetto, di dipartimento”, ha insistito.

Il sindaco di Firenze si è difeso da chi lo dipinge come ‘spauracchio’ e teme che possa tagliare le pensioni. “Che io sia spauracchio dei pensionati è una campagna di comunicazione”, ha detto a Porta a porta. Da qui uno scambio vivace con Antonio Polito. “Io voglio tagliare la pensione a lei, che è stato in Parlamento”, ha spiegato. Pronta la replica del giornalista: “Io non prendo vitalizi perché la mia legislatura non è durata abbastanza”. Allora “parliamo di Cicciolina”, ha corretto il tiro Renzi, “non ce l’ho con la signora Staller o con Polito” ma su quelle pensioni bisogna intervenire.  “Continuano a dipingermi come il Dracula dei pensionati, ma se c'è chi prende 90mila euro al mese un contributo possiamo chiederglielo?”, ha insistito Renzi. “La proposta Nannicini e Boeri è di un contributo da chi guadagna da 7mila lordi in su. Vi sembra giusto che chi prende 10mila euro al mese non possa contribuire a pagare asili o servizi, persone che hanno ottenuto la loro pensione alta con il modello retributivo? Ma se sono 700 euro al mese con il retributivo puoi chiedere? No”, ha sottolineato.

ECONOMIA - “La dittatura delle agenzie di rating a fronte di un lavoro del management delle Generali straordinario è intollerabile”.  “L’Europa non è il Vangelo - ha proseguito - e serve una Bce che oltre a combattere l’inflazione combatta anche la disoccupazione”. Secondo Renzi è anche necessario ridiscutere il vincolo del 3%. “Non è possibile che non posso costruire una scuola perché c'è il patto di stabilità” si lamenta Renzi che dice anche basta con la “dittatura delle agenzie di rating”.

I RIVALI POLITICI - “Non dico che Alfano non conta niente. Dico che va bene collaborare ma partendo da rapporti di forza che non sono quelli che hanno caratterizzato questi ultimi mesi in cui sembrava che il Pd fosse a rimorchio”. Poi su Forza Italia e 5Stelle: “Grillo e Berlusconi a fare l’opposizione sono bravissimi, ma a governare no”.