Roma, 4 agosto 2013 - Sfidano il caldo e il sole che picchia sulle poche decine di metri che compongono via del Plebiscito: sono gli 'irriducibili pro-Silvio' provenienti dal sud Italia e che in centinaia hanno occupato le prime file davanti al piccolo palco tra via del Plebiscito e via degli Astalli. A richiamarli a Roma è stata la manifestazione organizzata dal Pdl e dall'Esercito di Silvio per stringersi attorno al leader che si è visto confermare in Cassazione la condanna a quattro anni pronunciata dalla Corte d'appello di Milano.

Sono in maggioranza over 50, anche se non mancano i ragazzi dei ‘giovani della libertà’ e della ‘Giovane Italia’. In via del Plebiscito sono tornate le bandiere di Forza Italia (FOTO), così come sullo sfondo del palco è tornato il tricolore della vecchia formazione politica, che ha surclassato quello del Pdl.

Diversi i parlamentari del Pdl che sono arrivati davanti alla casa di Silvio Berlusconi: tra i primi Maria Stella Gelmini, Paolo Russo, Luigi Cesaro e Raffaele Fitto, oltre a Daniela Santanchè e Michaela Biancofiore, che aveva annuciato la sua presenza nonostante fosse arrivata l'assicurazione che i ministri del governo Letta non sarebbero scesi in piazza. Accanto al portone anche un picchetto dei Radicali per la raccolta di firme per i referendum sulla Giustizia.

Alle 18.20 Silvio Berlusconi è salito sul palco e ha infiammato per 13 minuti i manifestanti arrivati a Roma per sostenerlo. Il Cavaliere era rientrato a Roma nel primo pomeriggio, dopo aver passato una notte in Costa Smeralda con la famiglia (FOTO).

 "Se il 4 di agosto di una domenica con 40 gradi all’ombra, con l’asfalto che brucia, dopo ore e ore di viaggio, un mare di gente è venuta qui per dimostrarmi stima vicinanza e affetto, io mi sento il dovere di impegnarmi ancora con ancora più entusiasmo e passione", ha esordito l'ex premier.

"Credo che nessuno possa venirci a dire che questa manifestazione è eversiva, come molti, troppi hanno detto. Nessuno può dirci che siamo irresponsabili. Nessuno può venire a dirci che siamo degli irresponsabili, perché abbiamo detto chiaro e tondo che il governo deve andare avanti e deve approvare i provvedimenti economici", ha continuato l'ex premier dal palco di via del Plebiscito.  

"Quello che ci spinge non è il nostro interesse particolare ma prima di tutto viene sempre l’interesse di tutti e della nostra Italia. Sono passato in questi giorni attraverso delle giornate più angosciose di tutta la mia vita. Ho ripassato quello che io ho fatto come figlio, come padre, come imprenditore e come cittadino e servitore dello stato - ha aggiunto - Quando leggo i giornali con le cose che si stanno scrivendo di me, mi vedo come in uno specchio con una immagine deformata".

"Io sono innocente", ha gridato Berlusconi dal palco. I manifestanti hanno risposto con un applauso. "La magistratura ha tentato di buttarmi fuori per 20 anni dalla politica, ora hanno raggiunto il loro traguardo. Hanno fatto un compitino - ha proseguito Berlusconi parlando dal palco di certi magistrati - vincendo un concorso e ora sono liberi ed irresponsabili perché loro non subiscono alcun controllo. Questa parte di magistratura mette sotto gli altri poteri dello Stato, sia quello esecutivo che quello legislativo".

"Ma voglio farvi una promessa - ha concluso -: io sono qui, resto qui e non mollo. Negli anni che ancora mi restano continuerò a combattere la nostra battaglia per la democrazia e la libertà".

Terminato il suo intervento e salutati i suoi sostenitori, Berlusconi ha ricevuto l'abbraccio della fidanzata Francesca Pascale (FOTO), quindi ha fatto rientro a Palazzo Grazioli da un ingresso laterale. Il Cavaliere era in lacrime, visibilmente commosso (GUARDA LE FOTO). Un pianto liberatorio e pieno di commozione quello a cui si è lasciato andare l'ex premier. Una volta al riparo da fotografi e telecamere, dietro il drappo nero che ne proteggeva il percorso fino all’ingresso laterale di Palazzo Grazioli, l’ex premier si è lasciato andare alle lacrime. Appena il tempo di riprendersi e si è presentato al cancello che affaccia su Piazza Grazioli dove un altro folto gruppo di manifestanti ha visto così premiare la loro attesa.

POLEMICA SUL PALCO NON AUTORIZZATO - Ma, se la manifestazione è stato un successo, dal Campidoglio arriva la doccia fredda: "nessuna autorizzazione" è stata concessa per il palco. "Il Campidoglio non ha mai autorizzato un palco per il comizio del Pdl in via del Plebiscito, che è stato montato senza fare alcuna richiesta in Comune", scrive il sindaco Ignazio Marino su Facebook. "Ho informato il Prefetto ed è stata immediatamente applicata una sanzione amministrativa nel massimo ammontare - prosegue il primo cittadino della Capitale -. Domani, smontato il palco, la polizia locale verificherà danneggiamenti alla sede stradale e alla segnaletica e darà notizia di reato alla Procura della Repubblica".

Dichiarazioni che hanno scatenato l'ira di Fabrizio Cicchitto. ''Mi spiace - dice Cicchitto - constatare che con le sue polemiche di stampo burocratico il sindaco Marino dimostri di essere un cretino''. La replica è affidata al vicensindaco Luigi Nieri: ''L'onorevole Cicchitto ha dato del cretino al sindaco? Potrebbe essere un'offesa ma detta da lui non risulta essere così''.

L'ATTACCO DI FAMIGLIA CRISTIANA - Intanto Famiglia Cristiana in un editoriale del direttore Antonio Sciortino ha attaccato duramente l'ex premier: "Dopo avergli espresso affettuosa solidarietà, fatta anche di piaggeria e sudditanza, e dopo aver elaborato il lutto, sarebbe bene che a chiedergli di fare un passo indietro, e questa volta per sempre, fossero proprio i parlamentari" di Silvio Berlusconi.

"In ballo - avverte Famiglia Cristiana - non c’è solo il futuro politico dell’ex presidente Berlusconi, ormai settantasettenne, ma la stessa sopravvivenza del Centrodestra". Inoltre, "non serve, a risollevare le sorti, il patetico e nostalgico annuncio di un ritorno al passato e a una nuova "Forza Italia" con promesse già consunte prima ancora di cominciare". Il Pdl dovrebbe dimostrare al contrario, secondo Sciortino, "che all’ombra del padre-padrone è cresciuta una nuova classe politica di destra, matura e preparata" lontana dalla "logica devastante del detto: "muoia Sansone e tutti i Filistei".

"Primo fra tutti - sottolinea Famiglia Cristiana -, è chiamato in causa Angelino Alfano": "ha finalmente l’occasione di mostrare d’essere dotato di quel "quid" che molti del suo stesso partito, invece, faticano a riconoscergli, nonostante le importanti cariche ricoperte" mentre va scongiurata "anche ogni ipotesi di successione familiare, che continuerebbe a spaccare il Paese nel nome del berlusconismo". "La tanto sbandierata responsabilità del Pdl - afferma Sciortino - è ora alla prova dei fatti. In un frangente così critico per le famiglie italiane e alla luce di qualche sia pur timidissimo segnale di ripresa, sarebbe delittuoso e da irresponsabili affossare un Governo al momento senza alternative, costretto a traghettare il Paese, nell’attesa di tempi migliori e di una legge elettorale che spazzi via il nefasto "porcellum" di cui non ci si vergognerà mai abbastanza. Altrimenti, prevarrà l’italico 'cupio dissolvi'".

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