Roma, 14 luglio 2013 - L'insulto contro il ministro Cecile Kyenge, che gli fa pensare "ad un orango", è solo l’ultima delle invettive e provocazioni lanciate da Roberto Calderoli capaci di scatenare, puntualmente, furiose polemiche. Ecco alcune tra le più significative prese di posizione del leghista vicepresidente del Senato:

LA T-SHIRT ANTI-ISLAM: il 15 febbraio 2006 Calderoli mostra in tv una maglietta che indossa sotto la camicia, sulla quale è stampata una vignetta che irride Maometto. Nei giorni successivi si susseguono reazioni violente nei Paesi islamici, compreso l’assalto al consolato italiano a Bengasi e la Chiesa nella stessa città. Calderoli sarà costretto alle dimissioni.

IL MAIALE DAY - Nel 2007 Calderoli scatenò una bufera politica e lo sdegno della comunità musulmana con la sua proposta choc di indire un ‘maiale-day’ (la cui carne è cibo proibito dal Corano) contro la costruzione di nuove moschee in Italia.

IL PAPA - In un’intervista dopo l’elezione di Papa Ratzinger, Calderoli sostiene di non gradire il nome scelto dal pontefice. "A Benedetto XVI avrei preferito Crautus I", scherza.

I CIAMPI - In visita a Napoli la signora Franca Ciampi dice che "la gente del Sud è più buona ed intelligente". Calderoli insorge e chiede una rettifica formale del Quirinale, perché "quella frase sarebbe razzista nei confronti del resto della popolazione". In un’altra occasione, bacchetta anche il presidente Ciampi invitandolo a "non far politica".

LA TAGLIA - Invoca una taglia su Unabomber, che dissemina ordigni che colpiscono i bimbi; ma anche per chi ha ucciso un benzinaio militante della Lega di Lecco: 5 mila euro. "Così che si capisca cosa succede a chi tocca un padano".

LA PENA DI MORTE - La reclama per i pedofili e, ancora, per Unabomber. "E’ ora di finirla con le ipocrisie".

LA CASTRAZIONE CHIMICA - La considera lo strumento vincente, "l’unico deterrente serio" contro gli stupri.

L’IRAQ - Calderoli coglie tutti in contropiede quando chiede di ritirare "in fretta" le nostre truppe dell’Iraq per attestare in Italia la difesa dai terroristi, contro i quali chiede che il Parlamento voti "lo stato di guerra". Poi si corregge, dopo l’intervento dell’allora premier Berlusconi.

IL VOTO SEGRETO, O NO? - Mentre alla Camera ci sono votazioni segrete sulla legge elettorale, Calderoli esce dall’Aula e spiega che "tutti sanno che il voto segreto in realtà tanto segreto non è in quanto si fa con delle macchine e dietro e macchine ci sono i tecnici del servizio informatica del Senato e della Camera". Casini insorge: la segretezza del voto "è tutelata al 101%".

L’ISLAM - E’ il ‘pallino’ che gli costerà perfino la poltrona di ministro. "L’Islam non è una civiltà", dice quando si esamina il decreto antiterrorismo, e si attira gli strali sia della sinistra sia la "deprecazione" di Fini ed An. Calderoli se la prende spesso con il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu, di cui contesta l’essere troppo "morbido" con gli immigrati. Gli scontri con Pisanu non si contano, ma particolarmente duri sono stati quello quando chiese la chiusura della moschea di Viale Jenner a Milano e che le motovedette della Marina militare sparino sulle carrette del mare che si avvicinano cariche di clandestine alle coste italiane invece di prestare loro soccorso. Sul tema, Calderoli ha le idee chiare: L’Islam moderato "e’ una chimera" e gli immigrati sono "bingo bongo".

"QUELLA SIGNORA ABBRONZATA..." - Sempre parlando di Islam in televisione, Calderoli si rivolge a Rula Jebreal, la giornalista palestinese de ‘La 7’: "Non rispondo a quella signora abbronzata...", dice e provoca l’ennesimo putiferio di polemiche.