Milano, 23 gennaio 2013 - “Monti poteva fare il Ciampi, e ha scelto di fare il Dini. Monti non ha mantenuto la parola, aveva detto per un anno mezzo che non si candidava”. Così Matteo Renzi, sindaco di Firenze, intervistato a ‘Le invasioni barbariche’ su La7. “Non lo giudico, ma rinnovare con Fini e Casini e come chiedere al ristorante di Carlo Cracco acqua e pane” ha aggiunto.

Il primo febbraio Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani saranno insieme a Firenze: “Cosa faremo non lo so, ci inventeremo qualcosa. Non sarà un comizio”. Lo ha sottolineato il sindaco di Firenze alle ‘Invasioni barbariche’, e ha aggiunto: “voglio che Bersani vinca e che il Pd governi 5 anni e sono impegnato in questa direzione”. Bersani, per Renzi, è l’unico in grado di portare avanti il programma di cui l’Italia ha bisogno “molto più di Berlusconi, Monti o Ingroia, per non dire Grillo”.

Renzi ha quindi ribadito che “mantenere la lealtà è un valore molto importante per un politico. Per questo continuo a impegnarmi come sindaco e anche dando una mano a Bersani”. Alla giornalista Daria Bignardi, che gli chiedeva se ora bisogna tornare a chiamarlo “sindaco”, Renzi ha risposto: “sindaco è un bel nome, anche Matteo va bene”.

SU BERLUSCONI - "Berlusconi non va mai sottovalutato”, ha detto Renzi a proposito dell'ex premier.
Il gesto di Silvio Berlusconi che ‘spolvera’ con la mano la sedie nello studio di Servizio Pubblico è “pericoloso” perché tende a far credere che “lui in questi anni non sia mai stato al Governo”, ha aggiunto Renzi, sindaco di Firenze, alle ‘Invasioni barbariche’. “L’errore più grande sarebbe quello di sottovalutare Berlusconi, che è uno che, per tre mesi ogni cinque anni, affitta la speranza”.
 

VOTARE IL PD - “Certo che bisogna votare per il Pd, non c’è dubbio alcuno”. Il sindaco di Firenze ed esponente del Pd che si e’ candidato alle primarie del partito, vinte dal segretario, Pier Luigi Bersani, sottolinea: “Oggi non è che inizia la campagna elettorale. Penso sia un valore molto importante per un politico mantenere la lealta’. E’ inutile discutere come e in che forma uno che perde le primarie si debba mettere a disposizione della squadra. Le primarie sono state importanti. Ho detto che il nostro rischio e’ allontanarsi da quella speranza. Io sono impegnato a fare il sindaco e do una mano a Bersani”.

Renzi ha anche sottolineato che non si e’ impegnato nelle primarie per fare “una correntina” o per ottenere una “poltroncina” ma “per rivoluzionare il Paese” ed ho detto che in caso di sconfitta saremmo stati leali con chi avrebbe vinto”.

Penso che Bersani - ha aggiunto - sarà il prossimo presidente del Consiglio”. “Da esponente del Partito Democratico e da persona che crede in una Italia giusta spero che lo faccia bene, spero che sia capace di non perdere neanche un centesimo della speranza che ho visto nelle piazze”.


SU D'ALEMA - “Sono contento che D’Alema abbia cambiato idea su di me, ma le mie opinioni non cambiano. Mi fa ridere che chi mi considerava il male assoluto, adesso mi considera simpatico”. Così Matteo Renzi, sindaco di Firenze, ha risposto alla Bignardi. “Bindi? Non l’ho sentita” ha aggiunto.
 

SU ICHINO - “Ichino ha fatto una scelta senza senso”, ha detto il sindaco riferendosi a quello che è stato prima il suo spin doctor sul tema lavoro, ora passato con i montiani.

SU MONTEPASCHI - “15 anni di cattiva politica rischiano di affossare Mps. Spero che il Governo Bersani tenga distinte banche e politica. Ci sono delle responsabilità evidenti in chi ha amministrato la città, e un eccesso di cattiva politica”. Così Matteo Renzi, alle ‘Invasioni barbariche’ sulle eventuali “responsabilità del Pd” nelle ultime vicende del Monte dei Paschi. “Il Pd in quanto tale, ancora non esisteva”.
 

'DELUSO DA MONTI' - Deluso da Mario Monti, lontano da Susanna Camusso.“Non ho il piacere di incontrare molto nessuno dei due”, risponde il sindaco di Firenze, posto davanti alla scelta tra il premier e la leader della Cgil. “Monti mi ha deluso come candidato, non riesco a vederlo come un qualsiasi leader politico che va in tv. Da Camusso sono molto lontano, da molti punti di vista”. Renzi ha anche accusato Camusso e Casini di essere intervenuti “nella tv pubblica, nel giorno del ballottaggio a parlare male di me”. In questo modo, ha concluso il sindaco di Firenze, “io faccio da trait d’union tra Camusso e Casini”.