Roma, 12 giugno 2012  - Beppe Fioroni è pronto a candidarsi alle primarie se {{WIKILINK}}Pier Luigi Bersani {{/WIKILINK}} dovesse fare di una legge sulle unioni omosessuali una delle priorità programmatiche del Pd. “Io mi aspetto primarie di programma. Di contenuti. E mi auguro che i grandi temi possano essere raccolti da Bersani.  Che sia lui a declinare lavoro, crescita, giovani e famiglia.  Lui a gettare la basi per un patto di governo riformisti-moderati. Perché  se non c’è più lui, ci dovrà essere qualcun altro capace di metterli in agenda”, ha avvertito l’ex ministro in un’intervista ad Avvenire. Ieri Rosi Bindi aveva 'stoppato' la candidatura alle primarie di Matteo Renzi: "Lo statuto non prevede la partecipazione di altri iscritti al partito oltre al segretario".

Ma Fioroni ci sta pensando:  “Non si tratta solo di scegliere il leader, ma di fissare programmi e contenuti. E se Bersani dovesse dimenticare le priorità, sarei costretto a riflettere e, magari, a muovermi".

"Perché per il bene del Pd e di una idea di coalizione a cui non rinuncio vanno fissati dei punti chiave che domani nessuno potrà mettere in discussione”, ha aggiunto. 

Per Fioroni, il Pd deve darsi altre priorità. “Tutti dovrebbero cogliere i drammi legati a questo momento così complicato. Le persone che incontro non mi chiedono di coppie gay e di testamento biologico... Vogliono sapere di fisco e di esodati, di occupazione e di misure per la crescita”, ha spiegato.

Detto questo, ha chiarito, “non ci sto a mettere sotto accusa il segretario. Sono ore complicate e serve responsabilità e unità; non scontri e contrapposizioni. Soprattutto su questioni che non sono da tessera di partito, ma interpellano la nostra coscienza e sulle quali - le assicuro - non ci saranno blitz. Io ho sempre avuto una posizione chiara e continuerò ad averla. Ho sempre detto i miei ‘sì’ e i miei ‘no’ e continuerò a farlo. Senza timore di essere messo alla porta e consapevole di non essere solo”.