Roma, 23 aprile 2012 - “Prestiamo grande attenzione ai nuovi governi che si formano nei paesi della primavera araba come in Tunisia”, ha detto il presidente della Repubblica, {{WIKILINK}}Giorgio Napolitano{{/WIKILINK}}, lasciando la moschea di Roma al termine della visita al Centro islamico culturale.
Il capo dello Stato era accompagnato dal ministro dell’Interno, {{WIKILINK}}Anna Maria Cancellieri{{/WIKILINK}}, e dal ministro per l’Integrazione, {{WIKILINK}}Andrea Riccardi{{/WIKILINK}}.

Napolitano riferendosi poi all’intervento del ministro Riccardi a proposito della politica di integrazione ha aggiunto: “Mi riconosco pienamente nelle parole del ministro, questa è la politica italiana, e cercheremo di darle sviluppo con atti concreti. Come sapete sono stato in Giordania e tra qualche settimana sarà in Tunisia per rafforzare i rapporti tra le due sponde del Mediterraneo”.


CONSOLA IMMIGRATA - Una donna tunisina ferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso della sua visita alla Grande moschea di Roma, e in francese gli chiede di aiutarla per avere notizie del figlio immigrato dalla Tunisia e giunto in Italia, di cui ha perso le tracce.
Il capo dello Stato ascolta con attenzione la donna e le risponde in francese: "Non pianga". La donna sembra rasserenata e mostra la foto del ragazzo di 20 anni, il cui nome è Mohammad Rawati.